venerdì 18 febbraio 2011

1940 - Vorrei che Iddio mi aiutasse presto a morire

Linetto caro,
non so cosa sia successo questa sera. Non so perché mi sembra che ciò che avevo previsto si sia avverato. Ho atteso tutto il giorno una tua telefonata,ma non c’è stato nulla. Perché Lino? Perché hai fatto così? Perché non mi hai fatto avvertire? Nella mattinata avresti pure potuto fare una capatina al mio ufficio. Non so perché, ho l’impressione che tu ti sia stancato di me e che vuoi allontanartene un po’! sei padronissimo di farlo Linetto! Ormai so che questo è il mio destino. Vorrei che Iddio mi aiutasse presto a morire perché sono così stanca della  vita. Un po’ di gioia che si gode si deve poi scontare con giornate intere di dolore e di spasimo. Ti prego Linetto caro, se così fosse, cerca di poter fingere ancora per un po’, in modo che io possa avere il tempo di ammalarmi bene e poi così agli occhi di tutti la ragione sarebbe plausibile. Non voglio che gli altri ti giudicano male. Perché Lino? Perché mi fai tanto soffrire? Cosa ho fatto di così male in tutta la mia vita perché ora debba ripagarla con lacrime tanto amare. Se sapessi che sofferenza ho nel cuore da più giorni! Non dormo una notte tranquilla, cerco di assopirmi con calmanti , ma nessuna cosa mi da sollievo, e questa notte è peggiore di tutte le altre, mi sembra di aver perduto tutto, ho il cervello vuoto e nel petto ho chiuso un singhiozzo che non vuole uscire, che mi martella e mi lacera l’anima. Tutto posso pensare meno che la mia dolce e cara Santa mi abbia abbandonata per la seconda volta. (?) Santa fa che non sia vero, fa che tutto sia un (?) e nulla più fa che la realtà rimanga quella che era. Lino, Lino mio, non so più ragionare, mi sento sfinita e sfibrata, sembra come se le mie vene si siano svuotate ed il mio cuore abbia cessato di battere. Cosa farò più io? Cosa ne farò di questa povera e misera vita? Aveva ragione quel tizio a chiamarmi povera creatura. Si Lino altro non sono che una misera povera creatura. Cerco il sole per riscaldarmi e quando sento che è il momento in cui mi fa bene questo sole, il momento in cui mi fa vivere e vibrare e gioire, ecco che scompare, si nasconde  e la sua ombra mi da tanto gelo, mi fa morire di freddo. Così sono in questo momento. La tua carezza, il tuo sguardo mi davano calore ed ora al solo pensiero che forse domani non avrò più questo sole e questo calore mi sento intirizzire, sento tanti brividi. Se sapessi come invoco la morte in questo momento! Certo sarebbe tanto bello morire. Perdonami Lino, se ti scrivo in questo modo, forse non è questa la ragione del tuo mutismo, forse potrò riudire la tua voce domani e rivederti anche. Ti ringrazio in ogni modo della gioia che in questi due o tre mesi mi hai dato. Mi avevi aiutato ad essere forte. Pazienza , (?) mai , questa volta nessuno mi aiuterà ad essere forte e forse sarà meglio così avrò il modo di abbreviare questa vita ormai resa inutile. Perdonami ancora Linetto, e cerca di comprendere ciò che nel mio cuore passa . Forse aveva ragione tua zia. Non sono il tipo per te! Buona notte caro, pregherò sempre Iddio che ti dia tutta quella felicità che io non sono potuta arrivare a darti.
Ti bacio con tutta l’anima mia.

Ester tua.

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