mercoledì 26 ottobre 2011

1944- Regina Coeli: Quello che ti raccomando è di non illuderti sul mio ritorno in quanto al tempo



Piccola mia,


è tanto tempo che ti sono ormai lontano. Ho solo qui il conforto(veramente immenso) delle vostre fotografie. Mi riguardo continuamente Renzuccio nostro, e mi convinco sempre di più che fra tutte le nostre disgrazie, i nostri dolori, le nostre sofferenze, Iddio ci ha voluto dare la prova lampante che non si è dimenticato di noi, facendoci avere quanto di meglio potevamo aspettarci nei riguardi di pupetto. Cerca di non farlo guastare, insegnali ad essere sempre buono e docile com’è. Fagli leggere le mie lettere, convincilo insomma che paparino suo è sempre vicino. Distrailo molto, perché è tanto sensibile, e sono sicuro che anche lui soffre della mia lontananza. È l’unico tesoro veramente di valore che abbiamo. Conserviamolo senza farlo rovinare. Ricordati che non deve essere allevato con le botte. Non voglio assolutamente. Che nessuno me lo tocchi, perché io da qui uscirò , e prima di entrare non ho regolato tutti i miei conti. Li regolerei dopo. Per te non ho altre raccomandazioni da farti che le solite. Non fumare. Mangia pensando a quello che ti aspetta. Ti sarò vicino, ma bisogna che sin da ora ti prepari un terreno favorevole. Non parlare troppo con nessuno. Non ti mettere troppo in evidenza, e mi raccomando sta lontana dalle attenzioni e dall’interessamento degli amici e dei colleghi. Aspettami tranquilla, fiduciosa. Prega la Madonna (che mi ha salvato dal peggio) che faccia uscire presto Linetto tuo, e fatti trovare da me più bella e più innamorata (se possibile) di prima. Quello che ti raccomando è di non illuderti sul mio ritorno in quanto al tempo. Io so no pronto a lunghi mesi di attesa, e sarei felice se potessi esserti vicino per quando sarà tempo. Quindi in gamba, e ricordati che zia in questo momento è per te il tuo angelo custode. Scrivimi a lungo tutti i santi giorni e fammi scrivere da Renzuccio. Nella tua mi dici di non aver dimenticato nulla. Tesoro mio hai dimenticato tutto, perché non mi hai mandato nulla. Desidero i miei bocchini. Diversi (?) di quella carta mia bianca. La matita automatica. Quel libro che ho nello studio. La vita di Gesù Cristo, e quanto altro ho chiesto nelle lettere indirizzate in comune. Provvedete per bacco, perché se no senza leggere o scrivere il tempo non mi passa mai. Mi raccomando gli stivali. Sono di un’importanza estrema. Nel cassetto della scrivania, avevo lasciato diversi pacchetti da 20 di sigarette. Sono senza fumare e non ho tessera. Tu mi conosci e sai quanto io possa soffrire. Procura di provvedere. E per l’amor di Dio scrivimi. Non si tratta che di riempirmi la giornata. Poi non ho bisogno neppure che mi mandiate da mangiar. Come stai a finanze? Assieme a pupetto ti bacia tanto tanto Linetto tuo.

sabato 22 ottobre 2011

1944- Regina Coeli : Tutta la mia spensieratezza s’è infranta nell’urto contro la vera vita.





Mia piccola Madonna,


è con la stessa disperazione del moribondo che si attacca alla vita , che io mi stringo a te. Come un naufrago si aggrappa rabbiosamente all’unico relitto di nave che potrà salvarlo da morte, io così disperatamente mi aggrappo a te per salvarmi. A te così cara, a te così buona, che con il tuo amore, con la tua passione sai ancora darmi la gioia e lo scopo di vivere. Sono anche io quasi un naufrago della vita, di questa insulsa, di questa stupida, di questa miserabile vita,che dopo aver maledetto, benedico. Amore mio non puoi ancora capire il mio stato d’animo, e i tremendi periodi di burrasca che sono costretto ad attraversare. Non hai ancora idea delle lotte tremende che da solo, completamente da solo, devo combattere. Tutta la mia bella filosofia è caduta stupidamente di fronte alla dura realtà. Tutta la mia spensieratezza s’è infranta nell’urto contro la vera vita. La vita di tutti, la vita che non ho mai voluto immaginare, che non ho mai conosciuta. Quest’ira repressa che è in me, questo spirito di ribellione impotente,non è se non il frutto di chi ha tutto perduto. Chi è abituato a vincere, credo non potrà mai assoggettarsi alla vita del vinto. Il mio orgoglio sconfinato, il mio spirito indipendente, il mio isolamento completo su tutto ciò che mi riguarda, la mia frenesia di agire solo per assaporare la soddisfazione unicamente mia dello scopo raggiunto, mi ha portato al punto di essere mal giudicato, di non essere compreso, di apparire forse anche pazzo. Imbevuto di teorie individualistiche assolute, mi sono buttato a corpo morto in un esperimento che mi affascinava. Raggiungere il superuomo creato da me, in me stesso. Ed in questo mi sono talmente immedesimato da condurre la mia lotta sorda inebriandomi di ogni mia piccola conquista. Ciò mi ha completamente astratto dalla realtà, nella quale sono caduto così bruscamente, dopo anni di studio,da infrangere ogni più piccola illusione senza più poter distruggere la mia maniera di vivere, inadatta alla nuova posizione che dovevo occupare nella vita. Icaro, lo stesso che aveva aspirato ad altezze troppo elevate, ha trovato la morte sul suo insulso tentativo. E io nel mio sogno dorato ho dimenticato di valutare in giusta misura quelle che avevo considerato inezie trascurabili; e ho trovato la morte dello spirito. Ma dalle ceneri ancora calde di questa salma,è rinato un nuovo spirito, che tu devi educare, devi plasmare,devi fare crescere sano. Ed è con questo nuovo spirito, sotto una nuova luce non falsata da idee anormali, ma che vuol vivere la nuova vita serenamente,che io mi rivolgo a te. A te che amo tanto, a te a cui voglio sacrificare tutte le mie idee di grandezza, di superiorità spirituale ed intellettuale, e per cui inizierò una nuova vita. Il trapasso è purtroppo un po’ brusco,per cui vedrai ancora affiorare sul mio viso il malcontento, il rammarico, la ribellione. Ma i tuoi occhi sapranno illuminarmi,la tua parola dolce saprà cullarmi, in un’estasi di pace, la tua stessa presenza infonderà tanta fiducia in me stesso, che inizierò volentieri la nuova vita, lottando sempre per la tua felicità, per il nostro amore. E il mio orgoglio rifiorirà, ma sarà quello di saperti fare ogni giorno più felice.

Caro tesoro per sommi capi la mia confessione.

Ho voluto raggiungere cose più grandi di me,ma sotto il loro peso sono rimasto schiacciato. Per non confessare la mia sconfitta, ho fatto cose assurde, che mi hanno fatto perdere anche l’ultimo sogno di grandezza e di supremazia, finché mi sono trovato in terra, nelle stesse condizioni di una belva chiusa in trappola, che nella sua irrequietezza ruggendo si lancia impotente contro le sbarre della gabbia.

Ed ecco la mia irrequietezza, la mia rabbia repressa, il mio nervosismo, il mio odio contro tutti e contro me stesso il mio continuo malcontento.

Tu sola sai questo ed ora potrai capirmi e compatirmi.

Gli altri arzigogolano, credono, suppongono,ma io mi trovo ancora troppo lontano da loro e dai loro giudizi e congetture sbagliate. Soprattutto non lasciarti influenzare da false notizie che possono sembrare spassionate ma che sono false.

Neppure i miei hanno mai conosciuto il mio animo.

E ora non voglio e non posso dirti altro. Lo splendore dell’impresa tentata potrebbe ancora affascinarmi, e non voglio assolutamente.

Sono un uomo comune, ed in mezzo alla comunità devo vivere. Sarà solo il tuo amore che potrà farmi salire alle stelle



Con immenso affetto ti bacia tanto tanto

Lino tuo

martedì 18 ottobre 2011

1944- Regina Coeli : Gigi (Luigi Piernatoni) sta nella cella di fronte la mia.







Mia piccola cara,


ancora nulla. Voglio sperare che non ti sia dimenticata già di tuo marito. Perché non mi mandi tue notizie? Come ti sei sistemata? Come impieghi la giornata? Pupetto che fa?

Tienimi informato di tutte le nostre cose, perché vorrei potervi dare qualche consiglio quantunque ti sappia in buone mani. Affidati completamente a zia e va tranquilla. Dalle notizie generali saprai quanto mi concerne. Hai fatto per il quadro della Madonna? Dimmi presto di si. Nel cassetto della scrivania avevo lasciato diversi pacchetti di sigarette. Provvedi a mandarmele subito, perché sono disperato e non voglio stare a ridosso dei miei compagni. Gigi sta nella cella di fronte la mia. Di a Lea che sta bene , e salutala tanto da parte mia. Saluta tutti a casa, dimmi se hai messo al sicuro i miei quattro abiti e lo smoking. Fammi sapere come è venuta la coppa e se l’avete tagliata mandamene un pezzo. Mandami sempre un poco di pane. Ti prego di farmi avere presto tue notizie col solito sistema. Assieme a pupetto ti bacia tanto tanto tuo Lino.



(ricordati le sigarette e un pacco di cerini) io non ho più la tessera , ne portafoglio ne i miei guanti

giovedì 13 ottobre 2011

1944- Regina Coeli : Maledico i miei compagni, maledico il tempo passato, e più di tutti maledico me stesso e la mia testa pazza


Mia piccola bambina,


mai come adesso mi sono accorto che cosa tu (:…) non mi è possibile saperti ammalata ,senza vivere in uno stato di irritazione nervosa, e nello stesso tempo di depressione morale, che mi rende insopportabili queste ore che sono costretto a passare lontano da te. Tu ieri mi hai chiamato maligno perché ridevo e scherzavo e ti prendevo anche in giro. Perdonami. Era una reazione nervosa compressa in maniera tale che non trovava altro sfogo di quello. Avevo la morte nel cuore. Vedere quel tuo visino che io adoro così abbattuto, vederti tremare dal freddo, e non poterti dare un poco del mio calore, non poterti stringere sul mio petto e un poco di più, non poter far nulla per te insomma mi rendeva idrofobo contro me stesso. Vorrei sempre averti vicina, poterti cullare fra le mie braccia,riscaldarti col mio amore,fare per te tutto quello che ancora non mi è permesso fare. E ciò mi addolora. Maledico i miei compagni, maledico il tempo passato, e più di tutti maledico me stesso e la mia testa pazza. E in questo (?) stato d’animo , si aggiunge il dolore che tu involontariamente mi dai. Anche ieri mi hai detto (?) credo che questa sia la volta buona. Ma non pensi al male che mi fai con queste parole così gravi che tu pronunci con tanta leggerezza? Ma non pensi ai tuoi anni cosi belli? Ma non pensi alle gioie che hai diritto di chiedere e di avere dalla vita? E anche io che nella piena della mia giovinezza turbolenta non mi ero mai (……)(?)



tesoro mio (……)con terrore vedere la mia vita futura. Cosa mi resterebbe da fare qualora perdessi tutto ciò che ho di più caro al mondo, qualora perdessi la mia stessa ragione di vivere? Null’altro che vendicarmi contro la natura avversa, contro gli uomini, contro chi(?).

e sarei terribile in questa mia vendetta, più spietato di come il destino è stato con me,più feroce di qualunque belva ferita. E dopo aver (?) il ricordo triste della mia pazzia(?) verrei vicino a te a trovare in una morte violenta il balsamo al mio dolore incolmabile. E’ questo un leggero quadro di cos’è la mia vita quando lascio te dopo avere sentito quelle parole che spesso ti lasci sfuggire dopo aver visto quel (?) che pare ti sia familiare

martedì 11 ottobre 2011

1944 - Regina Coeli: ....Tutti i miei sforzi, e tutte le mie ansie e fatiche di tre anni naufragano miseramente






Ad Anna.




C’era dentro i miei guanti nuovi il libretto ferroviario e tutti i documenti. E quando sono andato via per il trasferimento ho dovuto firmare di aver ricevuto tutto. Quindi come vedi non si tratta di limitarsi si tratta di non averne affatto. Quindi quando puoi o quando può Ester fatemene avere perché qui tutti fumano e a me importa se al mio compagno , al quale ne dovrei parecchie, le volesse restituite. Ma qui si è tutti per uno e il cameratismo è veramente bello. Sia per il fatto del fumo che per il fatto del mangiare. Come vedi non sto troppo male. Ho saputo con dolore le condizioni di pupetto. La triste influenza alla quale ho sempre cercato di sottrarlo, ma lo pregherò. Irrimediabilmente come pure pregherò Ester. Tutti i miei sforzi, e tutte le mie ansie e fatiche di tre anni naufragano miseramente come sono naufragate sempre le mie cose. A te e a zia raccomando sempre Ester e pupo. Fatemeli ritrovare “zicconiani”. continuate al meglio la mia opera alla quale lavoravo per voi e massimamente per Aldo che al suo ritorno non avrebbe dovuto provare alcuna delusione. Continuate ad insegnare a pupo a conoscere zio Aldo, ed a rispettarlo. Ester lo sa. In poche parole non lo fate allontanare dal nostro ceppo. Ascoltate in ciò i consigli di zia che fino ad oggi ha dimostrato di capirne parecchio. Non so spiegarmi nei momenti di raccoglimento come mai sia tanto piccola riguardo al sistema metrico decimale ma sia tanto grande nei depositi di fosforo sottocutaneo. Dille che me ne dia la spiegazione. Adesso ti lascio perché devo ancora scrivere altri memoriali e non vorrei che il tempo me la facesse. Questa sera alle quattro ti sentirò così vicina con tutto il profumo di casa nostra che temo di sentirmi agitato per tutto il tempo che il mio compagno stara fuori. Scrivimi presto e a lungo. Datemi sempre notizie di zio Alfonso, a titolo di cronaca, perché ti confesso che non mi frega un cavolo, dato che dimostrato la sua incompetenza e la sua somma incuranza nei miei riguardi. Grazie di tutto e specialmente dei giornali. Ti bacia tanto tuo Lino



Leggetevi reciprocamente le lettere.

giovedì 6 ottobre 2011

1944- REGINA COELI : Io sto al 3° braccio cella n° 367.





Carissimi ho trovato finalmente un poco di sollievo. Non sono più solo, ed ho trovato dei compagni di cella che sono stati per me veramente di sollievo morale e materiale immenso. Sono stati per me la vita, come questo amico che è la nostra vera colonna di sostenimento e sostentamento. Siate più che riconoscenti alle figliole. Fatemi avere il pacco viveri e la biancheria. Immediatamente fatemi avere la seguente medicina: Simpatol. Mi occorre subito, e se è possibile delle compresse a base di bromuro. La penna stilografica di Ester ed una boccetta di inchiostro. Quaderni di carta bianca. Le fotografie grandi di pupetto dentro al libro Vita di Gesù Cristo che Ester sa, e il mio bocchino grande. La salute riprende. Datemi notizie di tutti. Non me le fate mancare mai. Io sto al 3° braccio cella n° 367. baci a tutti Lino.

lunedì 3 ottobre 2011

1944- Regina Coeli: ....io vorrei fare domanda di arruolarmi nell’esercito....





… da leggere. Ho chiesto una infinità di volte a Ester come va la nostra stanza. Li ci si può dormire ora, e se posso star tranquillo che i mobili non vengano sciupati. Che mi capisca una buona volta e mi faccia sapere quello che chiedo. Pupo come sta? Sta bene con Anna? Gioca? La zia è contenta di lui? L’ufficio di Ester come va? Dite all’avvocato che io vorrei fare domanda di arruolarmi nell’esercito. Vi giuro che ne ho gran fantasia, e che dopo uscito di qui, saprei comportarmi a dovere. Altri due sono già usciti, prima ancora che gli si facesse il processo. Cosa mi consigliate voi? Io sono del parere che la cosa sia più utile a farsi, piuttosto che restare qui dentro. Il processo si potrebbe rimandare a fine guerra, che ci pensi l’avvocato e mi faccia una bella domanda. Rispondetemi a tono e per quanto chiedo sopra ad Ester. Vi bacio tutti in bocca con tanto affetto. Vostro Lino.




Ringrazio De dominicis per le sigarette. Tanto anche Bianco. La Vignaroli per il suo interessamento. Salutatemi tutti e ringraziateli. Ho piacere che la produzione delle uova sia cominciata. Speriamo continui, ma non voglio assolutamente beneficiarne. Ho già 33 anni e l’ovetto per me stona.

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