lunedì 25 aprile 2016

25 aprile 2016

Caro Nonno, so che poco prima di farti fucilare avrai trovato l'unica consolazione nell'immaginarci un giorno liberi. Potevi evitare. Oggi 2016 c'è un burattino celebroleso a guidare il governo. No questo non è il problema, non è che siamo stati abituati meglio in questi anni, ma avresti mai detto che non lo abbiamo eletto, che non abbiamo più votato e che il suo curriculum vanta la comparsa alla ruota della fortuna? Per il resto la tua cara patria è stata svenduta nuovamente ai tedeschi sul piano politico, ed ad ogni tipo di invasore su quello economico: petrolieri, multinazionali, camorra, mafia e ndrangheta. Infine gli italiani. La solita massa di pecore,  ipocriti, vigliacchi.  Rassegnati ad essere sottomessi, che svuotano le urne e riempiono i centri commerciali.  Caro nonno ti fossi fatto i cazzi tuoi magari ti avrei conosciuto tanto per questa gente non c'è speranza. Buon 25 aprile. 

lunedì 14 marzo 2016

PRESI A CASO - FILM SULL'ECCIDIO DI VILLADOSE IL 257471945

21 furono le vittime, tra i 14 e i 70 anni, cadute sotto il fuoco tedesco durante il rastrellamento di Ceregnano e l’eccidio di Villadose del 25 aprile 1945. Rimangono oggi i luoghi della tragedia e le testimonianze di chi quella tragedia l’ha vissuta in prima persona. Una ricostruzione non facile, per l'esiguità della bibliografia esistente e la mancanza di un riconoscimento istituzionale a vittime che dovrebbero vivere nella riconoscenza della propria nazione. Su invito dell'Associazione culturale Voci per la Libertà, PRESI A CASO racconta la vicenda attraverso la Dichiarazione universale dei diritti umani (1948) - legislazione successiva ai fatti - con Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. L’eccidio allaccia anche il dialogo con i giovani di Villadose che hanno conosciuto la vicenda a scuola tramite una drammatizzazione teatrale nel 2002 ed una raccolta di testimonianze dei loro nonni 2005, frutto dell'impegno di insegnanti e del Comune di Villadose. Restano oggi pochi punti fermi: quel 25 aprile pioveva, 21 persone venivano uccise, 23 famiglie dovevano sopportare il dolore più grande, l’umanità si copriva di vergogna. Un eccidio senza motivo e senza diritto, per la presunta morte un tedesco, nella certezza di una rappresaglia che se nell’ovvietà non fu supportata moralmente, non lo fu neppure giuridicamente, come afferma nel documentario Domenico Gallo, magistrato e consigliere della Corte di Cassazione: il diritto di rivalsa non poteva allora - e non può oggi - toccare la vita della persona.

> PRODUZIONE >

Il film è sostenuto dai Comuni di Villadose e Ceregnano, CGIL Rovigo, ex amministratori PCI-PDS-DS del Comune di Villadose, Archivio di Stato di Rovigo, Amnesty International Italia.http://presiacaso.wordpress.com/

http://www.facebook.com/presiacaso/

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