lunedì 30 maggio 2011

LA BALLATA DELL'EROE

La musica può fare riflettere, sognare,capire e ricordare.
Questa canzone “ La ballata dell'eroe” cantata e scritta da Fabrizio de André fu registrata a Milano con Giampiero Reverberi .
Originariamente scritta per Luigi Tenco diventò una tra le più celebri canzoni di Fabrizio de André.


Era partito per fare la guerra
per dare il suo aiuto alla sua terra
gli avevano dato le mostrine e le stelle
e il consiglio di vender cara la pelle
e quando gli dissero di andare avanti
troppo lontano si spinsero a cercare la verità
ora che è morto la patria si gloria
d'un altro eroe alla memoria
era partito per fare la guerra
per dare il suo aiuto alla sua terra
gli avevano dato le mostrine e le stelle
e il consiglio di vender cara la pelle
ma lei che lo amava aspettava il ritorno
d'un soldato vivo, d'un eroe morto che ne farà
se accanto nel letto le è rimasta la gloria
d'una medaglia alla memoria.


In questi 16 righe ancora una volta Fabrizio De André ci canta il suo messaggio pacifista.
Un uomo partito per la guerra,muore.
Una donna aspettava il suo ritorno.
Ora rimane sola con una medaglia .
Per lo Stato è solo un nuovo eroe da glorificare.



Fonte: Rebel songs: http://rebelsongs.blogspot.com

sabato 28 maggio 2011

1942- Non bisogna mai sottovalutarsi, ma imporsi, pretendere, comandare

19-7-42




Alla mia sempre più adorata bambina,

come va piccola? Quella tua indisposizione a che punto sta? Spero che la tua febbre ti sia completamente scomparsa, e che tu finalmente corra a gran passi verso la ristabilizzazione definitiva. Ho ricevuto ieri l’ultima tua, dove mi sembri un poco rinfrancata e sollevata. Meno male che sei riuscita a toglierti da quella testolina cara certe nebbie(?). dovresti fare ammenda per tutto ciò che mi hai detto con la precedente tua, dove con i tuoi dubbi mi avevi data una bella qualifica di farabutto. Se sapessi invece, piccola mia, come soffro lontano da te! Mi manchi tu e mi manca tutto.

Questo è per dimostrarti il contrario di quanto asserisci, che non hai fatto altro che ripetermi che non conti nulla. Tesoro mio se avessi potuto apprendere dalla vita! Non bisogna mai sottovalutarsi, ma imporsi, pretendere, comandare. Solo così, anche non rappresentando un bel nulla,si riesce a dominare e a farsi rispettare. Ad ogni modo tu per me vali quanto può valere l’idolo (?) per il più fanatico adorante pagano. Per me sei al di sopra di tutta la sfera umana, e come tale ti rispetto e ti adoro. Se gli altri non fanno così, la colpa è tutta tua che non vuoi farti conoscere anche a forza di calci in faccia. Ma d’ora in poi, se non li darai tu i calci, penserò io alla bisogna, perché esigo che tutti abbiano per te il massimo rispetto, la massima comprensione, la massima stima, e ti sappiano valutare per quello che effettivamente vali. Quindi non venirmi a dire sciocchezze. Hai dimostrato di saper fare ciò che le tue sorelle e le tue amiche non si sono mai sognate neppure lontanamente di fare. Vali molto più di loro in tutti i sensi ed è ora se non lo sanno, che tu glielo faccia sapere, perché la tua dignità di signora, di madre, di persona più grande e assennata, non può e non deve sopportare l’idiozia e la presunzione dettata dalla sciocca ignoranza e dalla incapacità che è regola generale della loro vuota ed insulsa vita quotidiana. Tu sei ancora un bocciolo che ha ritardato ad aprirsi. E io voglio che tu sbocci presto nel pieno rigoglio delle tue capacità, delle tue doti, delle tue esigenze, delle tue imposizioni, perché voglio che tutti sappiano a loro spese, quello che effettivamente vali. Stellina mia sei ancora un tesoro nascosto. Sei come una di quelle orchidee selvagge che finchè non si decidono di farsi portare alla luce, sciupano la loro radiosa bellezza, e il loro misterioso fascino, nella penombra e nell’umido malsano dei boschi. Sorgi, accostati al sole di questa vita, imponiti. Al tuo profumo ed al tuo fascino si dovranno piegare anche le cervici più orgogliose (?). ecco la fiducia e la stima che io ho in te, contrariamente a quanto credi.

Tu sei assillata continuamente dalla preoccupazione di sbagliare, di urtare il prossimo, senza pensare che non hai fatto altro che cose giuste, tutte le volte che timidamente ti sei messa a farle. Quindi forza piccola mia. Marcia decisa e sicura. Non hai nulla da temere. Imponi la tua personalità ti ho già scritto che zia non si ricorda più di ciò che mi ha detto. Noi marciamo in perfetto accordo anche perché è contenta di avermi con se, e perché come ti ho già scritto, mi sto rimettendo anche io. Ciò non dipende tanto dal mangiare, quanto dalla vita più ordinata e serena che sto facendo.

Lavoro molto più di prima, ma essendo libero dei miei movimenti ho disposto il tempo in modo da non sfruttarmi troppo, e di ricavarmi il maggior utile.

I debiti più assillanti son stati tolti. Perché tu lo sappia, sono in ottimi rapporti con Vergatini, dato che sono riuscito a sistemare l’affare che minacciava di andare in mano all’avvocato per colpa di Iole, senza peraltro contrarre altri debiti. Ho ritirato tutte le grosse cambiali, e le ho spezzettate in tante da 300 che pagherò una con lo stipendio e una con lo straordinario.

Lavoro indefessamente e cerco di risparmiare quanto più posso. Solo quando sono troppo impegnato mi lascio vincere dalla tentazione e mi do ai bagordi. Mi concedo il lusso di qualche sigaretta di più e di un bicchiere di birra quando ho sete. Se riuscissi a sapere che tu stai bene , starei più tranquillo e mi gioverebbe anche alla salute. In questo momento ricevo tua del 15 e non sono affatto contento di te, perché vedo che non hai acquistato interamente la tua calma e serenità di spirito. Ma si può sapere cosa hai?

Mi parli di deporre le armi! Proprio adesso! Non lo sai che se ci fermiamo siamo perduti? Camminare bisogna, e sempre a testa alta, fiduciosi nel domani. Non fare la (?). prima di scrivere a papà sulla nuova sistemazione nostra, vorrei che tu ci pensassi bene. Andando tu in ufficio, chi ci farebbe da mangiare? Puoi trovare lì una donna che ti tenga pupo in casa quando siamo fuori? Tu sai quali sono gli incarichi che gli dovremmo dare. Domani, se questa notte riuscirò a pensare qualche cosa, ti esporrò i miei piani. E ti racconterò anche il sogno che ho fatto, dal quale mi ha risvegliato zia, perché piangevo come una vite tagliata. Tutta causa tua.

E ora ti vorrei pregare di una cosa importante, se tu lo credi opportuno fare. Non so quando ancora potrò avere altri soldi. Cosa ne diresti di scrivere a Carmelo dicendogli delle spese che abbiamo dovute sostenere, e del come essendo ricorsi a Bruno, non possiamo pagarlo per il momento? Se potesse provvedere direttamente lui, ci toglierebbe questo fastidio, e noi potremmo restituirglielo con un poco più di respiro a un tanto al mese. Spiegagli la situazione e digli che caso mai faccia lui direttamente un assegno a Bruno a nome mio o tuo, così gli dai anche l’impressione che i soldi ci servono proprio per quello. Rispondi subito se decidi, tieni presente che Carmelo alla fine del mese riparte forse.

Ed ora basta. Domani altre notizie ed altre lettere. Non ti puoi lamentare no? Scrivimi presto e dammi notizie tranquillizzanti, ma sincere.

Assieme a pupo ti bacia tanto tanto tuo

linetto

lunedì 23 maggio 2011

17/7/1942 - Tu sei la mia esistenza, la mia aria

Piccolo tesoro mio tanto disperato,
cosa mai ti è successo? Ho ricevuto oggi finalmente 2 tue lettere. Tutta l’allegria e la gioia che mi aveva invaso al solo vederle è scomparsa quando le ho lette, lasciandomi in un  abbattimento tremendo. Per cosa ti disperi piccola mia? O fatto male a scriverti quello che ti ho scritto, ed ecco cosa mi è successo, a non continuare a nasconderti i segreti della mia seconda vita. Hai ragione di chiamarti la mia (?)? come puoi dire che io mi sia dimenticato di te? Tutto potevo aspettarmi ma questo no! Sto lavorando per te, solo per te, per vederti felice. E sto riuscendo con mia somma felicità. Tu devi stare calma, tranquilla,serena, e non pensare a nulla. Linetto ti é più che mai vicino col pensiero e massimamente con il cuore. Non può dimenticarti , come un uomo non può dimenticare di respirare. Tu sei la mia esistenza, la mia aria. Non vivo  che per te, e soltanto di te. Devi stare tranquilla su questo. Per il resto ci penso io. Non posso ormai rifiutare l’incarico che mi daranno. Ma tu sai di che genere sia. Un lavoretto extra che mi frutterà qualche soldo da sistemare il nostro bilancio, e che non mi terrà occupato più di tre , quattro giorni tra andata e ritorno. Sono stato a Guidonia e ne hai visto i risultati. Alla mamma di Azelia ho dovuto mandare l’assegno, in quanto la tua carissima nonché disgraziatissima amica , in uno slancio di fiducia, mentre noi  partivamo si è voluta sincerare  e ha scritto alla sarta per sapere se tu l’avevi pagata. Questa naturalmente le ha risposto che avevi lasciato l’incarico   a me , appena tornato, di saldarla.
Allora Azelia ha scritto immediatamente alla mamma  che andasse a casa e si facesse dare i soldi da Iole o dai familiari tuoi. Come vedi Azelia si è dimostrata la vera mondezza che è. Ciò mentre io facevo l’assegno. Ad ogni modo tutto è sistemato e non te ne curare più. Azelia  ha finito per sempre di mettere le sue corna tra noi. Anche la sarta ha avuto da dire del suo modo di procedere e non le è piaciuto affatto. Ti assicuro ,però, adesso che per prendere i soldi suderà quattro camicie. Io l’assegno l’ho fatto intestato a lei, ma necessariamente l’ho dovuto mandare in casa della madre , dato che neppure Iole sa il suo indirizzo. Con ciò è chiuso l’incidente. Quanto tu mi dici riguardo al telefonare a casa, sai bene che non posso telefonare. Io ci vado e spesso pure. Non so cosa ti sia messa in testa. Quando è venuto Carmelo sono andato a trovarlo, ed in mancanza di meglio ho portato due bottiglie di birra ghiacciata per brindare , facendogli un regalo gradito dato che la desiderava tanto. Sono tornato poi a trovare Iole che non sta troppo bene, e sai il perché. Questa volta è femmina!! Come la nostra prossima !!!!! oggi ci ritornerò per fare leggere a papà la lettera di zio Peppino, affatto tranquillizzante sul conto della tua salute. Come vedi tutto procede bene. Con i miei stiamo andando a gonfie vele, dopo un battibecco di un paio d’ore, del quale ti ho già parlato e che zia con la sua solita bontà ha già dimenticato, colmandomi continuamente di gentilezze e di cure. Sul mio conto puoi stare tranquilla. Ti dirò anzi che, acquistando sempre più la serenità e la fiducia nell’avvenire, mi si sta mettendo a posto il sistema nervoso e si stanno riempiendo le (?)  questo voglio anche di te. Ricordati ciò che ti ho detto delle navi che se non hanno le poppe ben fatte non vanno bene. E io ti ho mandata in cantiere esclusivamente per riparare l’attrezzatura. Quindi in gamba! Siamo intesi? Bando alla (?) e alla disperazione. La vita comincia domani, ed io sto preparandoti un bel domani.  Scrivimi giornalmente senza paura di affaticarti. Pensa che mentre io scrivo a te, e tu scrivi a me, siamo soli soli con noi stessi e possiamo benissimo fare con la mente le z……. Te ne ricordi? Lazzaroncella che non sei altro! In quanto allo sfogo , piccola mia, sfogati con me. Scrivimi tutto quello che ti affligge senza paura di stancarmi, ed io ti dimostrerò punto per punto che tu sei la mia piccola cara sciocchina. Non devi pensare a nulla altro che rimetterti. Quando c’è la salute c’è tutto. Curati e sta tranquilla. Quello che ti ho mandato con la prima assicurata è nulla, ho cercato con una seconda di arrotondare un poco, ma credo sia sempre poco lo stesso. Ad ogni modo se non potrai fare pazzie , potrai almeno stare tranquilla per le necessità più urgenti. Non ti fare mancare nulla. Per la febbre prendi l’aspirina, e qualche pastiglia di chinino. Ma ad ogni modo spero che a quest’ora ti sia passata. Se è influenza un poco di vino cotto  con una foglia di alloro ti farebbe bene. Ad ogni modo ti prego caldamente di prenderti ogni giorno otto gocce della vitamina che piglia pupo, e fammi sapere tempestivamente con lampi e tuoni d’accompagno, se la farmacia di li te la può richiedere a Cosenza. Altrimenti te ne mando due boccette io. Mi raccomando la massima ubbidienza. Ieri ti ho spedito altra assicurata e alcuni giornali. Oggi ti manderò gli altri. Scrivimi se ricevi tutto . Assieme a questa mando per zio Peppino.
Per quanto riguarda pupo, dimmi se i denti sono finalmente spuntati fuori e insegnagli a chiamare mamma. Io sono orgoglioso che chiami papà, ma voglio pure che chiami mammina. Ad ogni modo sai tu quello che devi fare, e scrivimi se è necessaria la mia presenza, perché sono sicuro che il miglior medico per te è Linetto tuo. Aspettando con ansia tue nuove tranquillizzanti ti bacia

Linetto tuo

lunedì 16 maggio 2011

Fagnano castello 8/7/42

Fagnano castello 8/7/42

Linetto mio caro,
sono poche ore che sei partito e mi sembra un secolo. Ho atteso con ansia il ritorno della corriera poiché avevo la speranza (egoista) che tu non fossi partito. Non puoi sapere come mi sento. Sento un vuoto intorno a me, che non si colma ne con i (?) e le risate di pupo, ne con le distrazioni. Questa notte son sicura che farò nottata bianca. Mi sento sola e senza volontà. Linetto caro, non credevo che potessi soffrire tanto per la tua lontananza. Ti amo tanto amore mio ed il mio amore è sempre fresco e puro. Ti adoro ,Linetto mio e non vedo l’ora di riaverti vicino per essere tutta tua e farti fermare con il mio amore (?). ti scongiuro scrivimi tutti i giorni e non strapazzarti molto. Questa sera appena sei partito Carmela mi ha obbligata ad andare a bere un uovo e poi son venute visite ed infine verso le 8 e mezza i Paglairo (?) mi son venuti a prelevare per fare una passeggiata. Questa sera a pupo l’ho tenuto ad acqua d’orzo perché temo che abbia un po’ di febbre. Ho dato lo Strepitosil (?) e poi gli farò domattina la peretta. Tu come stai? A quest’ora forse farai la sosta a Paola e vorrei esserti vicino per tenerti compagnia e per darti tati cari baci. Il tempo trascorre così lento che mi esaspera. Vorrei che fosse già agosto e che tu potessi venir a trovarmi. Ora lascio per continuare domani mattina. Buona notte amore mio e buon viaggio ti bacio tanto
la tua bambina.


Linetto mio,
riprendo la mia lettera dopo diverse  ore di intervallo. Oggi  e questa notte sono stata molto in pensiero per pupo perché ieri sera aveva la febbre oggi fortunatamente è andata via e gli ho dato lo Strepistosil (?)  e sta bene, è allegro e sorridente e non fa altro che dire papà.-pa- quando gli chiedo dove sei gira la testa  verso la porta  con la speranza che tu arrivi. Zio si sta industriando per trovarmi le uova ed oggi è riuscito ad averne due per me.  Vorrebbero che mangiassi a tutte le ore. Attendo con ansia tue notizie  e mi sembra già che sia un secolo. La giornata sembra eterna e la notte è un inferno. Non ti sento vicino e mi sembra di avere non so che cosa addosso. Linetto , amore mio, ti amo tanto e non vedo l’ora di averti sempre con me, sento desiderio di te, dei tuoi baci, delle tue carezze ed anche dei tuoi bronci. Ti prego appena puoi di mandarmi qualche soldo perché mi vergogno di chiedere a zio Peppino i soldi per i francobolli. Scusami se anche per lettera ti affliggo per queste cose, ma non te ne farei parola se ne avessi. Gioietta mia, vita mia,. Come ti senti senza di me? Come passi la giornata? Ti prego di scrivermi sempre  e di raccontarmi tutto quello che fai e che succede.  Io se fosse possibile prenderei l’areoplano  per venire da te. Sei tanto caro amore mio, sei la mia gioia, la mia esistenza, il mio tutto. Senza di te mi sento svuotata il cervello, il cuore, tutta me stessa. Ti sono tanto tanto vicina e anche pupo ti è tanto vicino e ti vuole tanto bene. Per fortuna la notte dorme sempre. Ho ricominciato a dargli la zuppetta e vedessi come la mangia di gusto.  Ti sarei grato se potessi inviarmi un po’ di stoffa per fargli qualche grembiulino per casa perché muore di caldo, e se trovi qualche canottiera leggera. Ora ti lascio perché parte la corriera e ti voglio far partire la lettera. Pupo sta giocando pacificamente con il gatto e con zio Peppino. Ti bacio tanto, ti adoro tanto e sono sempre tutta tua

Ester tua.

Nb. Se puoi inviami l’olio di mandorla perché a Fagnano non si trova assolutamente

giovedì 5 maggio 2011

1942- Sono già sotto le armi, destinato a Roma

Mio piccolo tesoruccio,
esulta e gioisci come ho gioito io. Ester mia siamo salvi. A gran passi ci avviciniamo verso la sistemazione definitiva e verso il nostro piccolo deposito in banca. Non ti impressionare. Sono già sotto le armi, destinato a Roma. Di ciò devi essere contenta. Ho rinunciato a tutte le mie aspirazioni più belle per te, per starti vicino il più che fosse possibile. Sono per il momento ancora stordito. Capirai che col nuovo orario che è stato stabilito non avrei più potuto fare neppure lo straordinario a piazza Dante. Ero disperato all’eccesso, finchè Dio ha avuto compassione di noi, ed ha voluto esaudire le mie preghiere. Gioia mia. Sarà un poco penoso finchè non arriverà il giorno della prima liquidazione. Sono stato spinto a ciò dalla fortuna capitata ad un mio collega. Uno di quei due che non vedevo più da (?) di cui ti avevo già parlato. È venuto a trovarmi l’altro giorno, glorioso e trionfante, con un bellissimo assegno da 60 mila lire. Non aspiro a guadagnare tanto, perché non posso, ma vedrò di sistemarci bene lo stesso. Sospendi la corrispondenza al ministero, e mandamela a casa di zia. Ieri ho ricevuto le tue lettere. Cara piccola non sono affatto soddisfatto. Anche quest’altro sforzo non è giovato a nulla. Della tua salute non sono affatto tranquillo. Di pupo non mi sono ancora potuto formare un idea. Come sta? Un poco male, un poco bene, io non ci capisco nulla. Vuoi essere esplicita? Tu come stai? Il tuo peso come va? Controllalo e fammelo sapere. Te lo avevo già chiesto, ma si vede che tu non leggi le mie lettere con molta attenzione. Pesa pupo, e fammi sapere se è aumentato o no.
Per quanto riguarda il tuo ufficio, oggi stesso faccio un espresso al tuo ufficio per comunicare il cambio d’indirizzo tuo. Due giorni prima della scadenza del periodo che ti ha assegnato il medico di Roma tu chiami l’ufficiale sanitario credo che si chiami Farnetti. Ti fai fare un certificato medico da lui dichiarando che hai bisogno di altri 30 giorni di riposo, e con una lettera di accompagno dove chiederai che le tue condizioni di salute non ti permettono di allontanarti da li, lo mandi con raccomandata al tuo direttore. Poi decidi  quando tu vuoi venire, che se non potrò avere una licenza io, manderò papà a prenderti. Se non credi che tu possa rimetterti, vieni a Roma che ti farò fare tante iniezioni fino a rimetterti bene. Se vuoi venire subito vienitene che il (?) se lo credi opportuno te lo farai a villa borghese. Però pensaci bene. Qui fa molto caldo. E ne potresti soffrire tanto sia tu che pupo. Ad ogni modo decidi tu. Mi raccomando fai le cose con giudizio. Per i biscotti di pupo, non credo che tu debba disturbare zio, ma credo che da altri potrai ottenerne. Anzi cerca di ottenerne anche per quando verrai qui. Ricordati che per fare i biscotti ci vuole un poco d’olio. Domani o dopo ti manderò qualche cosetta per te, affinchè tu paghi (preghi?) qualcuno che va a Cosenza a comprare il lacto mellin per pupo. Tu adesso non ti allarmare, e non ti mettere in ansia per me. La mia vita non ha avuto nessuna modificazione. Mangio a casa e dormo a casa e forse dovrò soltanto indossare la divisa. Ad ogni modo sta tranquilla, perché zia non mi fa muovere da qui, e d’altra parte anche a me non va.
Vorrei esserti vicina piccola per poterti comunicare tutta la mia gioia.  Potrò finalmente risorgere e solo allora sarò felice. Solo allora però dubito che sarai tu a darmi dispiacere se non farai come dico io, e se non ti atterrai alla lettera precedente. Hai visto come ti voglio? Nessuno ci ha aiutato , nessuno ci ha sostenuto. Quindi non ammetto riguardi per nessuno, ne attenzioni.
Ma a questo penseremo dopo, quando a voce stabiliremo il nostro piano.
Ora basta. Aspettando sempre con ansia tue, e aspettando di conoscere le tue impressioni, ti bacia tanto assieme a pupetto
Linetto tuo.

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