mercoledì 29 dicembre 2010

1939- Non so vivere senza di te

Linetto mio,


or ora ho letto la tua lettera. Poche righe si, ma che mi hanno dato tanta felicità ed hanno scatenato una piena di sentimenti. Mi hanno fatto misurare ancor di più tutto il tuo amore. Amore mio non essere triste, non ascoltare la monotona canzone del pendolo poiché nessun distacco c’è mai tra noi anche quando tu sei lontano. Devi convincerti che il mio animo è insieme a te dovunque vai e qualsiasi cosa fai. È sempre accanto a te vigile. Anche io gioia, ti amo appassionatamente, disperatamente. Non so vivere senza di te ed anche io anelo il giorno in cui nessuno più ci dividerà sia pure per poche ore.

Ascolta invece della canzone del pendolo, la canzone che ti canta il mio cuore. È una canzone piena di amore e di dolcezza che canta continuamente per te, senza mai interrompersi. T’amo, t’amo, t’amo questa è la canzone che ti canto ed è un canto pieno di sincerità. È un canto che sgorga spontaneo dal cuore, è un canto che racchiude una parola sola ma che è l’universo intero , è un canto che dà giovinezza, vita, gioia

Ti bacio tanto tanto



Ester tua.

martedì 28 dicembre 2010

1939- Sei il mio amore, la mia gioia più grande.

Linetto mio caro,


non ho voglia di far nulla e ti scrivo. Ti dispiace?

Gioia mia cara, ti amo tanto.

Non vedo l’ora che giunga stasera per esserti vicina nuovamente. Ieri sera era così bello stare in quel modo! Avrei voluto che continuasse ancora per tanto tempo. Gioia mia, saremo tanto felici e farò di tutto per darti tutta la felicità che meriti. Sei il mio amore, la mia gioia più grande.

T’amo Linetto mio caro, vorrei vederti sempre tanto tranquillo. Speriamo passi presto questo periodo di agitazione. Son certa che se tu riuscissi a stare un po’ tranquillo staresti molto meglio. Mi fa tanto male vederti agitato e non poter far nulla per ridarti la calma che ti è necessaria. Gioia cara, son così felice del tuo amore e ti amo ogni giorno di più. Vorrei dirti tante cose, dirti tante parole care che ti aiutassero ad essere calmo ma non le trovo, so solamente che ti amo immensamente ti adoro e che la mia vita è tua, tutta tua. Sei contento? Riuscirò a darti tanta felicità?

Io son sicura di potertene dare tanta, ti basterà Lino mio?

Linetto caro voglimi sempre bene. Son sicura che se riusciremo ad amarci sempre tutto ci sembrerà meno duro. Vero Linetto mio?

Ti bacio tanto tanto con tutto il mio amore.



Ester tua

lunedì 27 dicembre 2010

1939- Mi sento l’anima leggera ed una tenerezza grande mi invade il cuore

Lino mio,


questa sera mi sento infinitamente felice. Mi sento l’anima leggera ed una tenerezza grande mi invade il cuore . Ti amo tanto gioia mia, ti voglio tanto bene,. I tuoi baci mi fanno fremere tutta, mi fanno vibrare tutte le fibre più nascoste. Lo adoro e desidero i tuoi baci. Mi sembra che anche tu li desideri con quale intensità, vero? Son così felice!
questa sera non so cosa avrei fatto sentendoti così felice al mio fianco (….) ed i miei occhi tutto ti avranno detto , son certa che in essi hai potuto leggere tutta la felicità che mi dai, tutta la gioia che mi fai provare. Ti amo tanto tanto e non vedo l’ora di essere tutta e solamente tua. Allora forse ti saprò dire in un modo diverso tutto il mio amore, allora potrò darti tutta la mia tenerezza e tutta la mia dolcezza senza temere la presenza di nessuno. Saprò sussurrarti fra un bacio tuo ed una mia carezza tutto il mio amore, saprò farti sentire tutta la passione tutto il fuoco del mio amore tutta la forza del mio cuore, tutta la sensibilità della mia anima terribilmente innamorata. Ti adoro caro, sei tutto per me. La mia vita sei tu.

Amore mio, come è dolce la tua carezza, alle volte mi sembra un alito lieve, ma pur tanto caldo. La tua carezza non mi fa sentire freddo, ma provo una gioia grande. Questa sera ho visto brillare di una luce calda i tuoi occhi che io avrei pianto di felicità. Ho compreso da tanto tempo quanto sia immenso e grande il tuo amore, perdona caro le mie ansie ed il mio atto di poca fiducia verso di te che alcune volte mi prende. T’amo tesoro mio, non so più come dirtelo e come fartelo capire. Lino mio, mio, sempre mio. Buona notte mio dolcissimo amore, buona notte vita mia. Ho già l’ansia di ritrovarmi con te domani, e le ore come sempre non passeranno mai. Buona notte dolcezza mia, e ricordati che ti amo immensamente. Amami sempre anche tu, ti prego Linetto mio altrimenti ne morirei. Buona notte e tanti baci appassionati dalla tua piccola donnina.

Bacioni tanti tanti



Ester tua.

giovedì 23 dicembre 2010

1939- Sento che non è la prima volta che ti amo, ma che ti ho amata sempre.

A chi follemente amo.




Forse nelle mie lunghe e tormentate dormiveglie?

Forse nei miei sogni popolati di strane chimere e di dolci realtà?

Dove, dove fu che ebbi per la prima volta la percezione del dolce effluvio che emana da te?

Forse è più in là ! ma in quale delle miei innumerevoli vite t’ho incontrata la prima volta?

Perché sento, sento che non è naturale l’amore che nutro per te.

È l’amore che si ha per le cose sacre, è la venerazione che si ha per le cose non di questa terra.

Sento che non è la prima volta che ti amo, ma che ti ho amata sempre.

È una continuità di affetto che è data forse da un’eternità, forse da quando le nostre anime hanno cominciato a cercarsi affannosamente, assetate di amore, di carezze, di gioia, nella notte dei tempi.

È una continuità che ci porterà a ricercarsi sempre, per generazioni e generazioni, e sotto differenti spoglie, sapranno sempre trovarsi.

E tu sarai sempre mia, come io sono tuo.

E al di sopra dei nostri corpi mortali trionferanno le nostre anime con il loro amore immortale.

Ho spiritualizzato così, ed eternato il nostro amore, al di sopra del fango della vita, al di sopra del materialismo che vige e impera nel nostro pensiero e sulle nostre azioni.

Come t’ho amata allora, che vestito di pelli ancora sanguinolenti l’uomo abitava le caverne, nello stesso modo l’anima mia tornerà quando si troverà davanti allo spettacolo eccezionale del supremo giudizio.

E anche allora sarò vicino a te, disperatamente mi aggrapperò a te, per finire in un ultimo amplesso e in un ultimo bacio, con te nel nulla.

Se così non fosse t’amerò ancora, e continuerò ad attingere dalle tue labbra , dal tuo corpo, dai tuoi occhi la vita che mi occorre per conquistare la felicità per te.

Ecco come ti amo tesoro mio.

Da quando ho cominciato a respirare, ho iniziato ad amarti, perché sei la mia vita, sei l’aria che respiro, sei la mia felicità. Credo di aver colto la fragranza di tutti i fiori. Da quello delicato delle violette, a quello dolce e soave delle magiche rose dei giardini di teheran, dal mughetto gentile al misterioso ciclamino del Tibet.

Ma tu sei l’unico fiore che abbia la grazia di tutti i fiori, il mistero di tutti i profumi il fascino di quel tuo profumo che mi stordisce, che come magica droga mi trasporta nel regno dei sogni, per sognare di te, accanto a te, per vivere in questo sogno tutta la felicità della mia esistenza.

Ed ecco il mio materialismo infranto; ecco il mio cinismo, la mia spregiudicatezza piegate alla tua grazia. Ecco la mia esuberante spavalderia ai tuoi piedi.

Ti amo tesoro mio, t’amo con tutta la passione che può destare un amore vero, t’amo perché sei tutto il mio mondo. Senza te non c’è vita, non c’è luce, non c’è gioia.

Perché sono tuo, sempre tuo , eternamente tuo



Ti bacia tanto tanto



linetto

mercoledì 22 dicembre 2010

1939- Ho capito di più quale felicità mi sai dare

Lino mio,


la tua lettera mi ha dato tanta felicità. Non so più come esprimertela. Ti voglio tanto bene Lino mio!

Questa sera sarei rimasta con te. Ho capito di più quale felicità mi sai dare.

Lino mio, son tua, tutta tua e ti amo immensamente! Vorrei farti una lettera lunga ma non trovo le parole, solo una ne so ed è infinitamente grande. Ti amo Linetto mio, ti amo. Questa parola è tutto.

Vero? Gioia mia, tienimi sempre stretta a te, forte forte. T’amo Lino mio, amami sempre tanto anche tu e son certa saremo immensamente felici.

Ti bacio con tutta la passione del mio amore



Ester tua.

martedì 21 dicembre 2010

1939- Sto giocando la più bella partita della mia vita

Alla bambina mia imbronciata




Mia adorata bambina,

sono dolente di non poter far nulla per dimostrarti tutto il mio amore in una maniera più bella. Questo tuo chiedere insistentemente la conferma del mio affetto so che è una necessità per la tua tranquillità.

Eppure t’amo tesoro mio, anche se non so dimostrartelo almeno per adesso, come tu vorresti.

T’amo e mi sei così necessaria in questi momenti di instabilità forzata del mio spirito, che è sempre a te che ricorro col pensiero, nei miei momenti di crisi spirituale e morale.

Sei tu l’angelo caro che mi illumina nei momenti di depressione, e in te fiducioso trovo l’energia per giocare la partita che sto giocando.

Solo una cosa mi addolora, ed è quella di essermi presentato a te, dopo un periodo di sole splendente, in una completa bufera offrendoti il quadro di un orizzonte cupo e burrascosamente tormentato.

Ho paura di perdere la tua fiducia, e quello che più mi tormenta è che tu possa soltanto per un istante riguardare il passato, o un diverso avvenire, per confrontarlo svantaggiosamente per me, con il mio presente.

Ho paura , in altri termini, di non essere per te la fonte di gioia completa che forse avevi sognata.

Ma abbi fede, e non dubitare un istante sull’avvenire che ci attende, e che vorrei che tu potessi già vedere come io lo vedo, come lo voglio preparare per te, e come lo preparerò.

Non ti devi mai allarmare per il mio stato, quasi abituale ora di nervosismo, e non ti devi mai torturare con strani dubbi creati dal mio modo di agire che ti potrebbe sembrare strano

Ho bisogno di libertà per agire nel mio interesse,ma non mi puoi mai rimproverare di avertene mai richiesta troppa . Rubo poche ore al tempo disponibile che ho , e qualche ora superflua al sonno, e li faccio bastare per quanto debbo fare . Stai tranquilla piccola e abbi fiducia. Sto giocando la più bella partita della mia vita, l’ultima , dove ho impegnato tutte le mie forze, e non voglio perdere.

Per te, per il tuo amore

Ti bacia tanto tanto,

Linetto tuo

lunedì 20 dicembre 2010

Gioia mia cara

Linetto mio caro, perdonami se ti ho trattato male questa sera, ma non l’ho fatto per cattiveria. Capisco di essere stata un po’ cattiva nel risponderti in quel modo, ma la per la non mi sono saputa dominare. Ero nervosa perché avevo atteso tanto davanti all’ufficio, ieri, mi è antipatico farmi vedere ferma di fuori, ti pare anche a te?


Se avessi seguito il primo impulso sarei venuta a casa ma la paura di non trovarti o di disturbarti mi hanno trattenuto. Sei arrabbiato con me? No vero? Mi comprendi?

Questa sera sono a letto prima del solito, mi è sembrata così vuota la giornata che non ho combinato nulla di buono.

Gioia mia cara, ti amo tanto e ti bacio tanto tanto e perdonami ancora, ti voglio troppo bene per pensare di farti del male.

Bacioni tanti tanti



Ester tua

sabato 18 dicembre 2010

OMAGGIO A LUIGI PIERANTONI

Luigi PierantoniNato a Intra (oggi Verbania) il 2 dicembre 1905, trucidato alle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944, medico.




Tisiologo, membro del Partito d'Azione clandestino, il dottor Pierantoni (tenente della Croce Rossa Italiana), usava la sua casa-ambulatorio in piazza Leandro, nel quartiere Trieste a Roma, come base per l'attività politica. Il padre, Amedeo, era stato, nel 1921, tra i fondatori del Partito comunista d'Italia e nella casa dei Pierantoni si incontravano, così, resistenti azionisti e comunisti. Anche la moglie del medico, Lea, era a fianco del marito nella lotta contro gli occupanti tedeschi e i fascisti che li sostenevano. La giovane donna, impavida, nonostante fosse in attesa di un quarto figlio, trasportava armi e stampa clandestina, occultandola nel doppio fondo del passeggino del terzo figlio, Paolo. Il 7 febbraio 1944 il tenente Pierantoni fu arrestato, per delazione, mentre era in servizio nel presidio romano della CRI a Tor Fiorenza. Portato in una cella di via Tasso, superati gli abituali, pesanti interrogatori, fu trasferito nel III braccio del carcere di Regina Coeli, dove improvvisò una infermeria e si prodigò nell'attività di medico a favore dei detenuti. Stava appunto praticando un'iniezione a un malato, quando fu interrotto bruscamente da due agenti della "feld polizei" e trascinato, senza spiegazioni, alle Fosse Ardeatine. Luigi Pierantoni fu una delle prime vittime dell'atroce rappresaglia, tanto che quando le salme furono, nel dopoguerra, recuperate, a quella del medico antifascista, riportata tra le ultime in superficie, fu assegnato il numero 334. Quando si costituì l'associazione dei familiari dei martiri (ANFIM), proprio il padre di Pierantoni fu chiamato a presiederla. A Luigi Pierantoni è stata intitolata una via di Roma; portano il suo nome anche la caserma della CRI di Roma e l'ospedale di Forlì, che sorge in frazione Vecchiazzano. In una aiuola posta lungo un viale interno dell'ospedale, una colonna alta 2 metri riporta un'epigrafe sul medico e patriota antifascista. Anche sulla casa dove Pierantoni abitava a Roma, lapidi ricordano il medico e Raffaele Zicconi, altro martire delle Fosse Ardeatine. Le due lapidi sono state deturpate dai nostalgici del fascismo nella notte tra sabato 13 e domenica 14 settembre 2008. Tra le scritte: "Onore alla RSI" e "Compagni merde". Già l'anno prima, le lapidi che ricordano il sacrificio di Luigi Pierantoni e Raffaele Zicconi erano state ignobilmente deturpate.



http://www.anpi.it/donne-e-uomini/luigi-pierantoni

1939- Solo, solo con te finalmente, posso aprire il mio cuore

Io apro come un tesoro il mio cuore pieno di te.


E come Musset, mi chiudo gelosamente con i miei pensieri dopo averti lasciata, dopo avere, con bramosia sempre crescente, bevuta in estasi davanti ai tuoi occhi tutta la musica delle mie parole. Solo nella solitudine raccolta della mia camera rievoco ogni più piccolo particolare che mi parli di te, ogni più piccolo gesto che ti è familiare, ogni tua parola che mi confermi tutto l’amore che nutri per me.

Solo, solo con te finalmente, posso aprire il mio cuore.

In un’armonia di dolce passione , sgorgano da esso le più belle parole, le più belle frasi che parlano di te , dell’unica mia vera passione, dell’unico mio grande amore sincero.

Dolce e caro tesoruccio mio! Con quale desiderio vorrei trasportarti realmente nel mondo dei sogni in cui vivo per te e con te! Lontano da tutti e da tutto. Soli nella sconfinata solitudine del mio regno ideale, tra mille (?) d’oro, in un infinito susseguirsi di giardini incantati, tra il profumo snervante e dolcemente velenoso dei mille e mille fiori esotici che sogno per te. Amarti tra meravigliose bellezze che solo per te, e in te troverebbero ragione desistere. Amarti, divinamente bella , in una rosea illusione di quelle bellezze di cui solo tu sei degna.

E cullarti così dalla languida musicalità del nostro nuovo mondo, sussurrarti dolcemente le parole del mio amore, di questo mio amore fatto di profumo e di dolcezza , di questo amore che mi snerva e mi affascina allo stesso tempo.

Cogliere dalla tua bocca il profumo della tua anima, bere dai tuoi occhi le parole del tuo cuore , morire spiritualmente, semplice cosa tra le tue care manine, semplice cosa che vive solo perché vuoi tu e fin quando tu vorrai.

Ecco come t’amo mia piccola quando siamo soli, quando posso parlarti come voglio io, anche se materialmente tu non mi odi. Ma il tuo cuore lo sa vero?

Esso mi sente lo so, e son felice perché mi capisce. Buona notte piccola madonnina mia, e sulla tua bocca che anche nel sonno sorride al mio amore, in un bacio depongo la mia anima così innamorata di te.



Lino tuo

venerdì 17 dicembre 2010

1939- Saremo sempre tanto felici insieme

Linetto caro, sono giunta a casa da poco, e sento il bisogno di scriverti. Sei contento? T’amo tanto tanto e sono tanto felice. Ho ripreso tutta la fiducia che avevo in te. Sei tanto caro Linetto mio. Sei un tesoro tanto tanto caro. T’amo più della mia vita, sei il mio tutto, in te sono racchiuse tutte le espressioni di dolcezza, di amore, di gioia. Saremo sempre tanto felici insieme. Pensa, soli soli, io e te, che felicità, che gioia. T’amo Linetto caro, vorrei dirtelo in tanti modi, esprimertelo con le parole più belle, con i gesti più cari. Vedrai Linetto mio, tutto si appianerà ed anche tu sarai felice come me. È il mio desiderio più grande. Farti felice., vederti sorridere come voglio io, un sorriso di felicità. Ancora non sono riuscita a vederlo quel sorriso, ma presto ne sono certa lo vedrò apparire sulle tue labbra. T’amo tanto, amami anche tu come t’amo io, son sicura che non te ne pentirai mai. Devi essere certo, certissimo del mio affetto, del mio amore. Per nessuna ragione al mondo verrà mai meno, anzi ogni giorno di più aumenta mi prende tutta la vita, i pensieri, l’animo. T’amo gioia cara, amore mio, ti adoro, sei tutta la mia vita, tutto il mio bene. Ti bacio con tanto amore e con tanta passione e sono sempre e tutta tua


Bacioni tanti tanti



Ester tua.

giovedì 16 dicembre 2010

1939 - ......riscaldare il mio spirito alla fiamma del tuo amore

Ester mia adorata,


quanto è brutto starti lontano! Mi muovo fra le mie cose come un automa, senza preferenze ne desideri,vivendo solo per quelle poche ore che posso trascorrere con te. È solo per te che io voglio vivere, perché t’amo mio tesoro, ti amo alla follia, e in questo dolce sentimento ritrovo me stesso, la ragione della mia vita che dedico tutta a te. Sono così assetato dei tuoi baci che non vedo mai giungere il momento di volare a te , col cuore gonfio di gioia e di dolcezza. Stare accanto a te è quanto più desidero: riscaldare il mio spirito alla fiamma del tuo amore, illuminare la mia vita con la radiosità del tuo sorriso.

Amo le tue manine, tesoro mio, e ho tanto bisogno delle tue carezze. Quando esse passano soavemente delicate , carezzevoli come un sospiro sul mio viso, una dolcezza infinita mia invade, e come al tocco magico di una fatina celeste , si dissipano tutte le ombre di tormento e di agitazione che mi oscurano. Ester mia ho tanto sofferto , e tanto rabbiosamente combattuto nella mia vita, che si è formata intorno al mio animo, per necessità di cose, una scorza di rude realismo, di cinico ragionamento,di ammaestramenti spregiudicati.

Ma dentro di me, nell’intimo mio che solo a te si svela, sento tutta la sentimentale dolcezza di un bacio, tutta la soave poesia di una carezza. E al di sopra dell’amore irruento che in uno spasimo di piacere placa la passione turbolenta dei miei sensi, si eleva dolce e mistico l’amore del mio animo, fatto di dolcezza, di poesia, di sentimento. E sopra la materia, in un trionfo di luce pura, domina il mio spirito. Quello che sa veramente amarti quello che sa veramente languire nell’amore per te.

Ho bisogno di tanta dolcezza, mio tesoro, ho bisogno di tanto amore; ma di un nuovo amore, di un amore ideale che si elevi dai (?) che salgono dal fango della nostra giornata vissuta a contatto con la realtà. Ho bisogno dell’amore di una creatura che sia donna, bramo quell’amore che solo una donna, la propria donna, sa dare.

Ester mia, ti prego. Sii per me una donna, e soprattutto la mia donna; dammi sempre quella pace che solo tu puoi e sai darmi. Beami (?) con i tuoi sorrisi deliziosi , carezzami come il tuo bambino, cullami come la tua creatura, sazia il mio animo che chiede solo tanta dolcezza. Tu sola puoi fare ciò.

Solo di questo abbiamo bisogno per conservare in eterno, senza minimamente guastarla, la dolce sinfonia della nostra anima appassionatamente innamorata.

Non perdiamo lo slancio con cui esse si cercano, ostacolando il loro cammino profumato dell’aroma di mille sogni deliziosi, con ombre inutili, con battibecchi superflui, con agitazioni che non hanno ragione di essere, e troveremo la via che ci condurrà alla felicità; a quella felicità che solo un amore radioso, privo di qualsiasi ombra può dare.

E io ti adorerò in eterno, mia dolce Ester, e ai tuoi piedi implorerò sempre le tue carezze, i tuoi baci, il tuo amore. In quegli occhi che adoro , su quei capelli che amo, su quella bocca che desidero, ti bacio tanto tanto.



Linetto tuo

mercoledì 15 dicembre 2010

1939- ....quando sarà quel giorno? Se sapessi come lo desidero!

Linetto mio,

la giornata trascorsa insieme è stata tanto bella, mi ha dato tanta felicità,vederti tutto il giorno insieme a me è stato tanto bello. Non avrei voluto lasciarti andar via. Sei tanto (…) che non so cosa darei pur di saperti sempre felice del mio amore. Ti amo tanto in un modo così bello come non avrei mai creduto sapessi amare. Sei la mia gioia e la mia vita. Quando mi stringi nelle tue braccia vorrei poter stare sempre così, sempre più stretta al tuo cuore farti sentire sempre più come son tua , solo tua. E questa sensazione è ancor più accentuata quando mi baci in quel modo. In quei momenti vorrei che tu mi potessi portare via con te, per stare sempre con te per poter dire finalmente di essere tua , la tua cara mogliettina . gioia mia, quando sarà quel giorno? Se sapessi come lo desidero! È il mio sogno più grande. Ti amo gioia mia , ti amo tanto come tu desideri.

Ricevi i miei baci più belli. T’amo tanto con tanta passione.

Ti bacio tanto tanto


Linetto mio caro,

sono sfinita e con un’ora di ritardo. Mi dispiace non averti potuto incontrare. Mi raccomando quando esci copriti bene e se non ancora hai fatto colazione ti prego di farla. Capito? Alle due ti aspetto in ufficio. Colgo l’occasione del commesso che viene su per mandarti i miei più cari saluti e per assicurarti di essere giunta in ufficio incolume. Ti volevo telefonare ma poi temevo che non ti chiamassero.

Ti bacio tanto tanto
Ester tua.

martedì 14 dicembre 2010

1939- ...perché io voglio vivere e vivere felice accanto a te

Piccola bambina mia,


sono ancora sotto l’impressione dolorosa per me, dei tuoi cari occhi ingemmati dalle lacrime. È triste vederti così afflitta senza che ne possa scoprire la ragione. Perché tesoro mio vuoi offrirmi lo spettacolo del tuo dolore? Non sei forse felice? Cosa posso fare per te? Ti ho procurato, ne sono sicuro, delle delusioni amare, ma credimi è uno stadio passeggero questo, dal quale mi allontanerò presto per portarti con me alle stelle.

Son sicuro, sicurissimo del tuo amore, ma in alcuni istanti son depresso. Ho l’impressione che tu abbia qualche cruccio che ti fa soffrire, e non vuoi farmi partecipe del tuo dolore.

Perché? Credi forse che io possa cambiare indirizzo ai miei sentimenti?

O credi che io non sappia capire?

Il tuo dolore è fatto di apprensioni, di ansia, che tu sola vuoi vivere e che col timore che producono in te , non fanno altro che abbatterti.

Nei tuoi baci e nei tuoi abbracci, in cui ti sento repentinamente (?) stretta a me, quasi avessi paura di qualche cosa che non riesco a capire, quasi mi chiedessi una nuova protezione, quando in questi abbracci così forti, nascondi la testa nella mia spalla, non trovo le parole per sussurrarti, inebriato dal profumo dei tuoi capelli, che sono pazzo di te, tutto per te.., sempre vicino a te, pronto a debellare e abbattere qualsiasi pericolo possa sovrastare alla nostra felicità, perché io voglio vivere e vivere felice accanto a te.

Può essere che mi sbagli, ma questo ho provato molte volte,e quest’impressione ho riavuta ieri, quando in quell’abbraccio disperato , sentendo il dolce peso della tua testa sulla spalla, ho sentito le tue lacrime scendermi brucianti nel cuore. Cosa non avrei fatto ieri per vederti felice? In un impeto di passione ardente ti avrei preso nelle mie braccia, e stretta al mio petto, ti avrei voluto portar via con me, lontano da tutti, lontano da tutto, per amarti di un nuovo amore sempre più ardente, fatto di dedizione, di passione, dove la mia anima stessa ti avrebbe parlato del mio affetto per te.

E invece sono andato via triste, sconfortato, al pensiero che non tutta l’anima tua era aperta per me.

Abbi fiducia tesoro mio nel tuo Linetto. Confidati con lui e fa che anche lui possa finalmente farti capire su quali altezze ti abbia posta. Ma dobbiamo una volta per sempre cercare di non ingannare più il nostro amore, e rinsaldare invece il nostro affetto, con il legame stesso dei nostri segreti e dei nostri dolori.

Solo abolendo tutto ciò che costituisce ancora la separazione del nostro io intimo, avremo raggiunta la perfetta unione anche spiritualmente. Apriamoci le nostre coscienze, e aboliamo tutti i malintesi che ci fanno soffrire; perché non solo tu ma anche io mio dolce amore soffro, soffro tremendamente, perché forse più di te conosco la vita e le sue bassezze; perché forse meno di te ho fiducia in essa e negli uomini, perché ho l’animo indurito dai tradimenti giornalieri, dagli agguati sempre tesi dietro menzogne, dimostrazioni di affetto, e perché molto ma molto più di te ho combattuto nella lotta per l’esistenza, adoperando tutte le armi che l’uomo, superba e raffinata bestia, può usare pur di vincere.

Non so se ti abbia esposto chiaramente ciò che penso e sento dentro di me. Cerca di capire bene questa mia, perché io mai sarò il primo a parlare di ciò che può farti male. Solo mia cara ti posso assicurare , e sono pronto a giurartelo su ciò che ho di più sacro. Linetto tuo ti amerà sempre, ti desidera sempre, ti cercherà sempre, al di sopra di ogni convenzione, di ogni pregiudizio, di ogni compromesso, perché da quando io sono entrato nella tua vita tu non viva più che per me, come io da quando ti conosco non ho vissuto e non vivo che per te soltanto e per il tuo amore. E se pure questo incantesimo dovesse rompersi, non avrò mai la forza di odiarti. Ma chiuso nel mio dolore, cercherò conforto nella solitudine più completa, per vivere soltanto di ricordi, con il mio immenso amore che mai morirà.

Anelando al momento di averti ancora vicina, di sentire sul mio cuore i battiti del tuo cuore, di poggiare sulle tue labbra la mia bocca assetata ti bacia tanto tanto

Linetto tuo.

lunedì 13 dicembre 2010

1939- la tua carezza mi da una gioia infinita

Amore mio,


in questo momento ti ho lasciato ed ho avuto l’impulso di scriverti subito. Sei tanto caro e mi dai tanta felicità. Le tue parole mi inebriano, la tua carezza mi da una gioia infinita, i tuoi baci mi fanno provare una sensazione infinita, mi fanno vivere e sognare. È tanto bello essere amata come tu mi ami, con tanto affetto.

Vedrai caro, non avrai mai da rimpiangere di avermi voluto tanto bene, di avermi dato tutta questa felicità. Te la ricambierò sempre amplificata, ti adorerò sempre, sarò sempre la tua bambina e saprò essere anche la tua donna. Sei felice tesoro? Non avertene a male per i miei piccoli bronci. Basta che tu mi parli con tanta dolcezza con la bocca vicino al mio orecchio e ritorno subito ad essere tranquilla. La tua voce mi penetrerà nell’anima e fa volare tutti i pensieri cattivi, mi fa rimanere sempre la tua piccola Ester. Sei felice? Io immensamente, perché ogni giorno di più mi convinco di avere un tesoro, un tesoro pieno di amore e di gioia. Gioia mia, sospiro il momento di stare vicino a te, di sentirti vicino.

Gioia mia, anima mia, mia vita, mio tutto, t’amo e mai so vivere senza di te. Ti auguro la buona notte e volo già al momento di risentire la tua voce.

Ti abbraccio forte forte e ti prego tienimi stretta sempre nel tuo cuore.

Ti amo e ti bacio tanto tanto.



Ester tua.

sabato 11 dicembre 2010

AGGIORNAMENTO SUL BLOG

Pubblico la lista dei paesi che stanno leggendo questo blog nella speranza di ricevere un commento dall'estero. Croazia, Federazione Russa, Indonesia, Lettonia, Nepal, Pakistan,Arabia saudita, Stati Uniti, Belgio, Francia, Canada, Germania, Regno Unito, Brasile, Austria, Cile. Ringrazio chiunque possa provare interesse nel leggere queste testimonianze di un passato triste per la nostra nazione e per il mondo intero. Spero che queste pagine, in  un momento di "nuova confusione mondiale", possano evitare che nuovi errori e soprattutto nuovi orrori possano ripetersi.

martedì 7 dicembre 2010

1939 - T’amo. È l’eterna canzone della dolcezza

Piccola mia, cosa può dirti ancora il mio cuore che non t’abbia già detto? Insegnami una parabola più bella di quella che ti ripeto continuamente, e tu la ripeterai con passione. T’amo. È l’eterna canzone della dolcezza, è l’eterna passione che fa vibrare le corde di questo cuore ormai tuo, di questo cuore che disperatamente ti adora. T’amo.


Bambina mia ! Non un’ ora , ma neppure un istante della mia vita vorrei trascorrere lontano da te. Vorrei poter idealizzare il nostro amore e trasportarmi con te in un’estasi perenne di sogno nel regno delle illusioni, per vivere con te una vita sublime nella dolcezza dell’amore che ci unisce. E allora, come adesso, non avrò che una parola solo per te. La più bella, la più dolce. Quella parola che rivolta a te mi riempie l’anima di un languore tale che mi fa chiudere gli occhi, e trovare fra le tue braccia, nella tua bocca, l’antidoto al veleno che sempre la vita inietta nelle mie vene. T’amo.

T’amo tesoro mio, t’amo disperatamente con l’animo traboccante di passione, con i sensi tesi alla dolcezza che sai darmi con le tue carezze, t’amo col trasporto di tutto il mio essere che non vive ormai che per te.

E tu amami come io ti amo

Linetto tuo

venerdì 3 dicembre 2010

LE LETTERE

La corrispondenza parte dal 1939 e cessa nel 1942. Ovviamente dal 39 al 41 la corrispondenza è molto fitta, poi dopo il matrimonio, appunto nel 41, e la seguente convivenza, le lettere cominciano a diminuire e saranno scritte solo nei periodi di lontananza dovuti o al trasferimento per lavoro di mio nonno o alla lunga vacanza post parto di mia nonna in Calabria presso la casa degli Splendore.
E' stato molto dificile attribuire una datazione a gran parte delle lettere poichè solo su pochissime era scritta una data certa. Sono riuscito a stabilire un ordine cronologico per gli anni ma è stato impossibile dare alle lettere una sequenza temporale.
Da lunedì comincio la pubblicazione

giovedì 2 dicembre 2010

PARTE SECONDA - LA STORIA D'AMORE

Ho pubblicato tutto il materiale riguardante la prigionia e l'eccidio di cui disponevo, ora vi racconterò la storia dei miei nonni attraverso le loro lettere. Certo l'argomento non è di interesse comune come può esserlo la tragedia delle fosse ardeatine, tuttavia in un momento in cui le relazioni fra uomo e donna sono divenute così complesse, in cui non esistono più tabù e tutto è di facile accesso, dalla conoscenza al contatto, dal saluto al sesso, credo sia utile scoprire come solo 70 anni fa la relazione fra fidanzati fosse completamente diversa.
Più rispetto, più attesa, forse più amore o almeno tutto l'amore era concentrato sulla persona che si era scelta come compagna di vita.
Tutto è cambiato, non credo in meglio, tuttavia le lettere saranno a disposizione di chi vorrà leggerle e magari farsi una idea di quello che può essere stato l'amore fra i propri nonni e di cui magari non rimane una testimonianza scritta. Ciò che mi ha fatto commuovere non è il contenuto, quanto immaginare i miei nonni più piccoli di me nel momento in cui scrivevano, immaginare l'importanza che davano alle parole non sapendo che la guerra e poi il passare del tempo avrebbero inesorabilmente cancellato tutto. Ho scelto di pubblicare queste lettere perchè l'amore è il più forte dei sentimenti e non merita di essere seppellito dalla polvere del tempo.

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