lunedì 23 maggio 2011

17/7/1942 - Tu sei la mia esistenza, la mia aria

Piccolo tesoro mio tanto disperato,
cosa mai ti è successo? Ho ricevuto oggi finalmente 2 tue lettere. Tutta l’allegria e la gioia che mi aveva invaso al solo vederle è scomparsa quando le ho lette, lasciandomi in un  abbattimento tremendo. Per cosa ti disperi piccola mia? O fatto male a scriverti quello che ti ho scritto, ed ecco cosa mi è successo, a non continuare a nasconderti i segreti della mia seconda vita. Hai ragione di chiamarti la mia (?)? come puoi dire che io mi sia dimenticato di te? Tutto potevo aspettarmi ma questo no! Sto lavorando per te, solo per te, per vederti felice. E sto riuscendo con mia somma felicità. Tu devi stare calma, tranquilla,serena, e non pensare a nulla. Linetto ti é più che mai vicino col pensiero e massimamente con il cuore. Non può dimenticarti , come un uomo non può dimenticare di respirare. Tu sei la mia esistenza, la mia aria. Non vivo  che per te, e soltanto di te. Devi stare tranquilla su questo. Per il resto ci penso io. Non posso ormai rifiutare l’incarico che mi daranno. Ma tu sai di che genere sia. Un lavoretto extra che mi frutterà qualche soldo da sistemare il nostro bilancio, e che non mi terrà occupato più di tre , quattro giorni tra andata e ritorno. Sono stato a Guidonia e ne hai visto i risultati. Alla mamma di Azelia ho dovuto mandare l’assegno, in quanto la tua carissima nonché disgraziatissima amica , in uno slancio di fiducia, mentre noi  partivamo si è voluta sincerare  e ha scritto alla sarta per sapere se tu l’avevi pagata. Questa naturalmente le ha risposto che avevi lasciato l’incarico   a me , appena tornato, di saldarla.
Allora Azelia ha scritto immediatamente alla mamma  che andasse a casa e si facesse dare i soldi da Iole o dai familiari tuoi. Come vedi Azelia si è dimostrata la vera mondezza che è. Ciò mentre io facevo l’assegno. Ad ogni modo tutto è sistemato e non te ne curare più. Azelia  ha finito per sempre di mettere le sue corna tra noi. Anche la sarta ha avuto da dire del suo modo di procedere e non le è piaciuto affatto. Ti assicuro ,però, adesso che per prendere i soldi suderà quattro camicie. Io l’assegno l’ho fatto intestato a lei, ma necessariamente l’ho dovuto mandare in casa della madre , dato che neppure Iole sa il suo indirizzo. Con ciò è chiuso l’incidente. Quanto tu mi dici riguardo al telefonare a casa, sai bene che non posso telefonare. Io ci vado e spesso pure. Non so cosa ti sia messa in testa. Quando è venuto Carmelo sono andato a trovarlo, ed in mancanza di meglio ho portato due bottiglie di birra ghiacciata per brindare , facendogli un regalo gradito dato che la desiderava tanto. Sono tornato poi a trovare Iole che non sta troppo bene, e sai il perché. Questa volta è femmina!! Come la nostra prossima !!!!! oggi ci ritornerò per fare leggere a papà la lettera di zio Peppino, affatto tranquillizzante sul conto della tua salute. Come vedi tutto procede bene. Con i miei stiamo andando a gonfie vele, dopo un battibecco di un paio d’ore, del quale ti ho già parlato e che zia con la sua solita bontà ha già dimenticato, colmandomi continuamente di gentilezze e di cure. Sul mio conto puoi stare tranquilla. Ti dirò anzi che, acquistando sempre più la serenità e la fiducia nell’avvenire, mi si sta mettendo a posto il sistema nervoso e si stanno riempiendo le (?)  questo voglio anche di te. Ricordati ciò che ti ho detto delle navi che se non hanno le poppe ben fatte non vanno bene. E io ti ho mandata in cantiere esclusivamente per riparare l’attrezzatura. Quindi in gamba! Siamo intesi? Bando alla (?) e alla disperazione. La vita comincia domani, ed io sto preparandoti un bel domani.  Scrivimi giornalmente senza paura di affaticarti. Pensa che mentre io scrivo a te, e tu scrivi a me, siamo soli soli con noi stessi e possiamo benissimo fare con la mente le z……. Te ne ricordi? Lazzaroncella che non sei altro! In quanto allo sfogo , piccola mia, sfogati con me. Scrivimi tutto quello che ti affligge senza paura di stancarmi, ed io ti dimostrerò punto per punto che tu sei la mia piccola cara sciocchina. Non devi pensare a nulla altro che rimetterti. Quando c’è la salute c’è tutto. Curati e sta tranquilla. Quello che ti ho mandato con la prima assicurata è nulla, ho cercato con una seconda di arrotondare un poco, ma credo sia sempre poco lo stesso. Ad ogni modo se non potrai fare pazzie , potrai almeno stare tranquilla per le necessità più urgenti. Non ti fare mancare nulla. Per la febbre prendi l’aspirina, e qualche pastiglia di chinino. Ma ad ogni modo spero che a quest’ora ti sia passata. Se è influenza un poco di vino cotto  con una foglia di alloro ti farebbe bene. Ad ogni modo ti prego caldamente di prenderti ogni giorno otto gocce della vitamina che piglia pupo, e fammi sapere tempestivamente con lampi e tuoni d’accompagno, se la farmacia di li te la può richiedere a Cosenza. Altrimenti te ne mando due boccette io. Mi raccomando la massima ubbidienza. Ieri ti ho spedito altra assicurata e alcuni giornali. Oggi ti manderò gli altri. Scrivimi se ricevi tutto . Assieme a questa mando per zio Peppino.
Per quanto riguarda pupo, dimmi se i denti sono finalmente spuntati fuori e insegnagli a chiamare mamma. Io sono orgoglioso che chiami papà, ma voglio pure che chiami mammina. Ad ogni modo sai tu quello che devi fare, e scrivimi se è necessaria la mia presenza, perché sono sicuro che il miglior medico per te è Linetto tuo. Aspettando con ansia tue nuove tranquillizzanti ti bacia

Linetto tuo

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