lunedì 17 gennaio 2011

1939 - I nonni si lasciano, ma non si sfugge al destino.....

In una notte di tormento






Piccola mia, che orribile serata! Ho cercato nel lavoro di obliare e di soffocare lo spasimo di questo mia amore ardente. Non sono riuscito a fare altro che a stancare la mia mente e il mio fisico, astratto da tutto ciò che mi circondava. C’eri tu presente.

Tu con quegli occhi tuoi così belli, tu con quel visino così caro, tu con quelle labbra così ardenti che mi danno in uno spasimo atroce di desiderio, le vertigini. Sei sempre tu, solo tu, qui vicino a me, nel mio cuore, nella mia mente. E in questa agitata notte di veglia più triste della serata che ho passata, il buio della mia anima è più profondo e più travagliato del buio di una notte di tempesta. Solo, nel silenzio che mi circonda, da chissà dove, il pianto di un nostalgico violino solitario viene ad accrescere il mio dolore e il mio sconforto. È un pianto dolce, accorato, come il pianto del mio cuore dolorante. È il pianto che segna la rinunzia. La rinunzia che ho dovuto fare conoscendoti.

Ti ho trovata così cara, così dolce, per perderti nello stesso istante in cui ti palesavo il mio amore. E t’amo tesoro mio, t’amo come non ho mai amato nessuna persona, come non amerò mai nessuna donna. Se nelle tue labbra vi fosse il veleno , le succhierei con passione, per morire sulla tua bocca. Perdonami cara se scrivo così. Sono in preda al delirio, in preda al parossismo. Lasciami almeno sfogare scrivendo, piuttosto che in qualche maniera peggiore. Ancora una notte di tormento come questa , e credo che anche un Dio, se ci dovesse essere, perdonerebbe tutti i miei peccati. Come trascorrerò questa notte di inferno? Aspetto domani con ansia per rivederti. E domani? Riderò, scherzerò,riacquisterò una parvenza di calma perché mi sento vicino a te. Ma non ti fidare del mio aspetto. Non provare a leggere nel mio cuore. È terribile e disperato tutto ciò che vi è in esso. Amore mio non sono un vile, e credo che in nessun momento riuscirei a commettere una violenza contro me stesso. Ma così sento di non poter più resistere. Non ti strapperò mai a chi ormai appartieni, perché la mia coscienza me lo vieta, e sento quindi che è l’ora di dirti addio. È un addio accorato, col pianto che mi serra la gola, con lo sconforto che mi attanaglia il cuore. Ma è necessario. E tu prega il tuo dio che mi dia un poco di quella tranquillità che disperatamente cerco in questi momenti. E un poco di riposo per il mio spirito stanco. Io ho rinnegato il mio dio e non so pregare.

E mentre tu vivrai felice la tua vita,trascinerò la mia sempre accanto a te col pensiero e col cuore, a te che amo tanto , godendo della tua felicità.

Mai profanerò questa fiamma ardente che mi consumerà fino all’ultima mia ora, e vivrò solo col tuo ricordo sepolto nel mio cuore. Altre stelle son sicuro cadranno per me, ma saranno miseri fuochi fatui che splenderanno solo per un istante e alla cui falsa luce cercherò di trovare un conforto momentaneo, nei momenti più tristi della mia solitudine spirituale. La più fulgida, la più bella stella, al cui fuoco mi sono scaldato per un breve momento non sorgerà più per me. È caduta per sempre lasciandomi nel buio più completo. Con domani inizierò una nuova vita. Una vita che troverà solo lo scopo nel tuo ricordo e in questo nostro dolce e appassionato amore. Mi butterò a corpo morto nello studio e nel mio lavoro, e cercherò in essi quel conforto che una volta sapevano darmi.

Forse un giorno sentirai parlare di me; forse mi incontrerai nel tuo cammino, ma non troverai il Lino che hai conosciuto. Troverai il vecchio solitario in cui vivranno solo gli occhi che brilleranno sempre animati dalla fiamma del passato amore. E allora solo saprò dimenticare la mia vita inutile, e per te, solo per un istante tornerà il giovane che hai conosciuto, pieno di vita e di allegria, e in un lampo rivivrà appassionatamente tutto il mio amore ardente. E adesso amore mio caro, te lo chiedo per carità, concedimi se puoi un’altra ora da passare accanto a te, nelle tue braccia. Voglio dirti per l’ultima volta tutta la mia passione, e in un ultimo lungo e dolce bacio , darti sulle labbra, la promessa del mio eterno e sincero amore.

E cadde così la mia stella

Tuo per sempre

L. di C. (Lino di Castrovillari).

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