venerdì 15 aprile 2011

1942 - ...Verranno giorni in cui scriverò sui fogli da un milione.


17/7/42 (?)



Mia piccola stellina, è un secolo che mi sei lontana e non ti sei degnata di farti viva altro che con una lettera. Anche oggi è passato, l’ora della (..) è trascorsa, e sono rimasto con l’amarezza di non scrivere nulla di te. Ciò sarebbe il meno, se potessi almeno avere la tranquillità che mi dovrebbe derivare dal saperti contenta e più che altro apposto con la salute. Invece tanto tu che pupo non state affatto bene. Questo ho potuto capire dalla cartolina di zio Peppino, e puoi bene immaginare con quale disperazione stia passando le mie giornate. Ieri quando è venuta la cartolina diretta a papà, sono stato sul punto di partire. Sono proprio disperato. Ma mi ha distolto papà e Carmelo che è arrivato in licenza, e che sono andati a vedere Lina è rimasta alquanto fredda; questa è la mia impressione, ma io me ne frego. Carmelo sta bene, e l’unico consiglio che mi ha dato per te e per pupo, è quello di uscire e pigliare aria. È mai possibile che non trovi nessuno che ti porti pupo? Non ti devono fare il servizio gratis e puoi benissimo dare anche due lire al giorno. La carrozzella a Fagnano rappresenta per me una (…) troppo forte per la mia forza, e con tutta la mia buona volontà non mi riesce di poterti fare contenta. Piccolo tesoro mio, la nostra situazione era catastrofica, e per riuscire a rimetterla a posto devo sopportare molti (…) , e fare anche dei sacrifici non indifferenti, come per esempio quello del fumo che necessariamente ho dovuto limitare moltissimo. Il piede non mi funziona affatto altrimenti cercherei di eliminare anche qualche autobus. Questo però mi è assolutamente impossibile. Pazienza! Ho fiducia di riuscire presto nell’intento che mi sono prefisso. Quello che mi duole è che non trovo comprensione ne aiuto da nessuna parte. Oggi ho fatto il certificato tuo che mancava nella documentazione del concorso. Sono dovuto andare in una agenzia a farmelo fare e così quello che avrei potuto avere per sei lire l’ho avuto per 25. Ecco come se ne vanno i nostri soldi. Tutto così .Se avessi avuto una donna di servizio l’avrei mandata in delegazione e tutto sarebbe stato fatto. Io non ho potuto prendere neppure un’ora di tempo, dato che sono oberato di lavoro. Ma non mi importa di nulla, ti ripeto, purchè  vi sappia sani tutt’e due. Adesso tu sii brava, cerca di disimpegnarti come meglio puoi, e approfitta della tua villeggiatura al massimo. Non fare che anche questo migliaio di lire sia stato speso inutilmente. Scrivimi una lettera, e fammi un elenco dettagliato di quello che effettivamente vi occorre cercherò in tutti i modi di non farti mancare l’indispensabile. Ma sii forte (…….).
Rivolgiti ai contadini, fatti portare qualche uovo, e molta frutta. Mangia e soprattutto prendi molta aria sana. Sta il meno che sia possibile dentro casa, o in casa d’altri. Portati  pupo in campagna, una coperta per terra e ruzzate tutti e due come due maialetti, e come tali ingrassate. Non pensare a nulla e goditi la tua tranquillità più che puoi. Dimmi se  è necessaria la mia presenza lì per pupo e per te, ma prima pensaci bene e non fare come Iole.
Ester mia, non so cosa vorrei dire e cosa vorrei fare per te, per saperti tranquilla e contenta. È l’unica aspirazione della mia vita, vedere ciò che ho di più caro su questa terra , vivere felici e sani. Possibile che almeno in questo e solo in questo io non possa essere accontentato? Vi voglio troppo bene e soffro tanto per non potervi dare ciò che desiderate, ciò che desidero anche io darvi. Perciò scrivimi tesoro mio, tranquillizzami e sii sincera però.
Ieri ho telefonato ad Anna Maria dicendole che dato che tu non avevi l’indirizzo mi avevi richiesto di darle i saluti. Ti raccomando di scriverle perché me lo ha chiesto come una grazia. Poveretti!
Credo che Massimo se ne stia andando, perciò tu cerca di tenerla sollevata con qualche tua lettera che dovrai scrivere sempre dopo quella di tuo marito. Oggi ti ho spedito i giornali, e ti avrei voluto spedire un poco di cioccolata, ma non l’ho trovata. Però non mancherò di farlo, dato che ne hai tanto desiderio. Qui ti (…) quello che posso tutto quello che rappresenta il contenuto delle mie tasche. Dammi avviso di ricevuta, come per l’altra assicurata, che non so se tu l’abbia o meno ricevuta e fammi sapere se hai ricevuta la lettera con  le ricevute degli assegni che ho spedito ai nostri cari amici.

Ti prego Ester mia, non mi trascurare e abbi pietà di Linetto tuo , che sta vivendo ore d’inferno.
E ora ti lascio. Scusami per la carta  e per la calligrafia. Verranno giorni in cui scriverò sui fogli da un milione.
Raccomandandoti ancora di scrivermi, (….)   ti bacia tanto tanto insieme a pupo tuo.

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