giovedì 7 ottobre 2010

Epilogo della prigionia

Dopo un mese nel carcere di Regina Coeli, fra gli altalenanti sentimenti di speranza e sconforto, che avete letto nelle sue lettere, mio nonno sale sul camion delle SS che porta i prigionieri alle cave di pozzolana in via Ardeatina. Chissà cosa avrà pensato in quel momento. Probabilmente avrà capito. Nessuna possibilità di un ultimo saluto, nessuna possibilità per poter tornare indietro. Le ultime ore della sua vita in compagnia di altri disperati, ammassati nei camion che in colonna  e di fretta procedevano verso il patibolo. Addio moglie, figlio, casa, progetti, futuro. I suoi ultimi passi sul cadavere del compagno che lo ha preceduto e sotto quelli del successivo martire.
Nei prossimi post pubblicherò altri documenti trovati in cantina, poi, sempre attraverso le loro lettere, vi racconterò la storia d'amore dei miei nonni.
Spero che questo blog e la storia che vi sto raccontando contribuiscano a tenere vivi quei valori senza i quali il nostro passaggio sulla terra non ha significato:  il rispetto e l'amore per il prossimo, l'amore per la propria terra, la famiglia, e soprattutto la libertà in tutte le sue forme e colori. Viviamo il presente e ci aspetta il futuro. L'unico significato che può avere il passato è chiuso nel ricordo.

Massimo Ciancaglini

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