La vita e la resistenza a Roma nel carteggio dei miei nonni. Dalle lettere d'amore a quelle dal carcere di via Tasso prima e Regina Coeli poi. Tutto si interrompe il 24/3/1944, il giorno della strage delle fosse Ardeatine.
sabato 19 marzo 2011
NOTE DELL'AUTORE
Non abbiamo più l'invasore in casa, ma siamo prigionieri di noi stessi. Oggi dobbiamo resistere alla disoccupazione, alla corruzione, alla prepotenza ed ignoranza dei nostri politici, alla camorra, alla ndrangheta, alla mafia, alla televisione, ai giornali e all'informazione tutta imbavagliata o imboccata dai partiti. Sono orgoglioso di raccontare questa storia perchè è libera, perchè il sacrificio che racconto fu per la libertà. Grazie nonno, grazie a tutti i caduti per la libertà, grazie a Falcone, a Borsellino, a Giancarlo Siani. Grazie ai vivi che continuano a lottare per la libertà. Grazie a Saviano. Grazie a quella pochissima informazione indipendente, e grazie a chi legge perchè non ha voglia di piegarsi. Mai. Possono morire le persone ma non le idee, le parole che le raccontano continuano a parlare. Questo è il mio contributo.
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