Mia piccola cara,
ancora nulla. Voglio sperare che non ti sia dimenticata già di tuo marito. Perché non mi mandi tue notizie? Come ti sei sistemata? Come impieghi la giornata? Pupetto che fa?
Tienimi informato di tutte le nostre cose, perché vorrei potervi dare qualche consiglio quantunque ti sappia in buone mani. Affidati completamente a zia e va tranquilla. Dalle notizie generali saprai quanto mi concerne. Hai fatto per il quadro della Madonna? Dimmi presto di si. Nel cassetto della scrivania avevo lasciato diversi pacchetti di sigarette. Provvedi a mandarmele subito, perché sono disperato e non voglio stare a ridosso dei miei compagni. Gigi sta nella cella di fronte la mia. Di a Lea che sta bene , e salutala tanto da parte mia. Saluta tutti a casa, dimmi se hai messo al sicuro i miei quattro abiti e lo smoking. Fammi sapere come è venuta la coppa e se l’avete tagliata mandamene un pezzo. Mandami sempre un poco di pane. Ti prego di farmi avere presto tue notizie col solito sistema. Assieme a pupetto ti bacia tanto tanto tuo Lino.
(ricordati le sigarette e un pacco di cerini) io non ho più la tessera , ne portafoglio ne i miei guanti
La vita e la resistenza a Roma nel carteggio dei miei nonni. Dalle lettere d'amore a quelle dal carcere di via Tasso prima e Regina Coeli poi. Tutto si interrompe il 24/3/1944, il giorno della strage delle fosse Ardeatine.
martedì 31 agosto 2010
lunedì 30 agosto 2010
1944- Regina Coeli : Maledico i miei compagni, maledico il tempo passato, e più di tutti maledico me stesso e la mia testa pazza
Mia piccola bambina,
mai come adesso mi sono accorto che cosa tu (:…) non mi è possibile saperti ammalata ,senza vivere in uno stato di irritazione nervosa, e nello stesso tempo di depressione morale, che mi rende insopportabili queste ore che sono costretto a passare lontano da te. Tu ieri mi hai chiamato maligno perché ridevo e scherzavo e ti prendevo anche in giro. Perdonami. Era una reazione nervosa compressa in maniera tale che non trovava altro sfogo di quello. Avevo la morte nel cuore. Vedere quel tuo visino che io adoro così abbattuto, vederti tremare dal freddo, e non poterti dare un poco del mio calore, non poterti stringere sul mio petto e un poco di più, non poter far nulla per te insomma mi rendeva idrofobo contro me stesso. Vorrei sempre averti vicina, poterti cullare fra le mie braccia,riscaldarti col mio amore,fare per te tutto quello che ancora non mi è permesso fare. E ciò mi addolora. Maledico i miei compagni, maledico il tempo passato, e più di tutti maledico me stesso e la mia testa pazza. E in questo (?) stato d’animo , si aggiunge il dolore che tu involontariamente mi dai. Anche ieri mi hai detto (?) credo che questa sia la volta buona. Ma non pensi al male che mi fai con queste parole così gravi che tu pronunci con tanta leggerezza? Ma non pensi ai tuoi anni cosi belli? Ma non pensi alle gioie che hai diritto di chiedere e di avere dalla vita? E anche io che nella piena della mia giovinezza turbolenta non mi ero mai (……)(?)
tesoro mio (……)con terrore vedere la mia vita futura. Cosa mi resterebbe da fare qualora perdessi tutto ciò che ho di più caro al mondo, qualora perdessi la mia stessa ragione di vivere? Null’altro che vendicarmi contro la natura avversa, contro gli uomini, contro chi(?).
e sarei terribile in questa mia vendetta, più spietato di come il destino è stato con me,più feroce di qualunque belva ferita. E dopo aver (?) il ricordo triste della mia pazzia(?) verrei vicino a te a trovare in una morte violenta il balsamo al mio dolore incolmabile. E’ questo un leggero quadro di cos’è la mia vita quando lascio te dopo avere sentito quelle parole che spesso ti lasci sfuggire dopo aver visto quel (?) che pare ti sia familiare
mai come adesso mi sono accorto che cosa tu (:…) non mi è possibile saperti ammalata ,senza vivere in uno stato di irritazione nervosa, e nello stesso tempo di depressione morale, che mi rende insopportabili queste ore che sono costretto a passare lontano da te. Tu ieri mi hai chiamato maligno perché ridevo e scherzavo e ti prendevo anche in giro. Perdonami. Era una reazione nervosa compressa in maniera tale che non trovava altro sfogo di quello. Avevo la morte nel cuore. Vedere quel tuo visino che io adoro così abbattuto, vederti tremare dal freddo, e non poterti dare un poco del mio calore, non poterti stringere sul mio petto e un poco di più, non poter far nulla per te insomma mi rendeva idrofobo contro me stesso. Vorrei sempre averti vicina, poterti cullare fra le mie braccia,riscaldarti col mio amore,fare per te tutto quello che ancora non mi è permesso fare. E ciò mi addolora. Maledico i miei compagni, maledico il tempo passato, e più di tutti maledico me stesso e la mia testa pazza. E in questo (?) stato d’animo , si aggiunge il dolore che tu involontariamente mi dai. Anche ieri mi hai detto (?) credo che questa sia la volta buona. Ma non pensi al male che mi fai con queste parole così gravi che tu pronunci con tanta leggerezza? Ma non pensi ai tuoi anni cosi belli? Ma non pensi alle gioie che hai diritto di chiedere e di avere dalla vita? E anche io che nella piena della mia giovinezza turbolenta non mi ero mai (……)(?)
tesoro mio (……)con terrore vedere la mia vita futura. Cosa mi resterebbe da fare qualora perdessi tutto ciò che ho di più caro al mondo, qualora perdessi la mia stessa ragione di vivere? Null’altro che vendicarmi contro la natura avversa, contro gli uomini, contro chi(?).
e sarei terribile in questa mia vendetta, più spietato di come il destino è stato con me,più feroce di qualunque belva ferita. E dopo aver (?) il ricordo triste della mia pazzia(?) verrei vicino a te a trovare in una morte violenta il balsamo al mio dolore incolmabile. E’ questo un leggero quadro di cos’è la mia vita quando lascio te dopo avere sentito quelle parole che spesso ti lasci sfuggire dopo aver visto quel (?) che pare ti sia familiare
venerdì 27 agosto 2010
Tutti i miei sforzi, e tutte le mie ansie e fatiche di tre anni naufragano miseramente
Ad Anna.
C’era dentro i miei guanti nuovi il libretto ferroviario e tutti i documenti. E quando sono andato via per il trasferimento ho dovuto firmare di aver ricevuto tutto. Quindi come vedi non si tratta di limitarsi si tratta di non averne affatto. Quindi quando puoi o quando può Ester fatemene avere perché qui tutti fumano e a me importa se al mio compagno , al quale ne dovrei parecchie, le volesse restituite. Ma qui si è tutti per uno e il cameratismo è veramente bello. Sia per il fatto del fumo che per il fatto del mangiare. Come vedi non sto troppo male. Ho saputo con dolore le condizioni di pupetto. La triste influenza alla quale ho sempre cercato di sottrarlo, ma lo pregherò. Irrimediabilmente come pure pregherò Ester. Tutti i miei sforzi, e tutte le mie ansie e fatiche di tre anni naufragano miseramente come sono naufragate sempre le mie cose. A te e a zia raccomando sempre Ester e pupo. Fatemeli ritrovare “zicconiani”. continuate al meglio la mia opera alla quale lavoravo per voi e massimamente per Aldo che al suo ritorno non avrebbe dovuto provare alcuna delusione. Continuate ad insegnare a pupo a conoscere zio Aldo, ed a rispettarlo. Ester lo sa. In poche parole non lo fate allontanare dal nostro ceppo. Ascoltate in ciò i consigli di zia che fino ad oggi ha dimostrato di capirne parecchio. Non so spiegarmi nei momenti di raccoglimento come mai sia tanto piccola riguardo al sistema metrico decimale ma sia tanto grande nei depositi di fosforo sottocutaneo. Dille che me ne dia la spiegazione. Adesso ti lascio perché devo ancora scrivere altri memoriali e non vorrei che il tempo me la facesse. Questa sera alle quattro ti sentirò così vicina con tutto il profumo di casa nostra che temo di sentirmi agitato per tutto il tempo che il mio compagno stara fuori. Scrivimi presto e a lungo. Datemi sempre notizie di zio Alfonso, a titolo di cronaca, perché ti confesso che non mi frega un cavolo, dato che dimostrato la sua incompetenza e la sua somma incuranza nei miei riguardi. Grazie di tutto e specialmente dei giornali. Ti bacia tanto tuo Lino
Leggetevi reciprocamente le lettere.
C’era dentro i miei guanti nuovi il libretto ferroviario e tutti i documenti. E quando sono andato via per il trasferimento ho dovuto firmare di aver ricevuto tutto. Quindi come vedi non si tratta di limitarsi si tratta di non averne affatto. Quindi quando puoi o quando può Ester fatemene avere perché qui tutti fumano e a me importa se al mio compagno , al quale ne dovrei parecchie, le volesse restituite. Ma qui si è tutti per uno e il cameratismo è veramente bello. Sia per il fatto del fumo che per il fatto del mangiare. Come vedi non sto troppo male. Ho saputo con dolore le condizioni di pupetto. La triste influenza alla quale ho sempre cercato di sottrarlo, ma lo pregherò. Irrimediabilmente come pure pregherò Ester. Tutti i miei sforzi, e tutte le mie ansie e fatiche di tre anni naufragano miseramente come sono naufragate sempre le mie cose. A te e a zia raccomando sempre Ester e pupo. Fatemeli ritrovare “zicconiani”. continuate al meglio la mia opera alla quale lavoravo per voi e massimamente per Aldo che al suo ritorno non avrebbe dovuto provare alcuna delusione. Continuate ad insegnare a pupo a conoscere zio Aldo, ed a rispettarlo. Ester lo sa. In poche parole non lo fate allontanare dal nostro ceppo. Ascoltate in ciò i consigli di zia che fino ad oggi ha dimostrato di capirne parecchio. Non so spiegarmi nei momenti di raccoglimento come mai sia tanto piccola riguardo al sistema metrico decimale ma sia tanto grande nei depositi di fosforo sottocutaneo. Dille che me ne dia la spiegazione. Adesso ti lascio perché devo ancora scrivere altri memoriali e non vorrei che il tempo me la facesse. Questa sera alle quattro ti sentirò così vicina con tutto il profumo di casa nostra che temo di sentirmi agitato per tutto il tempo che il mio compagno stara fuori. Scrivimi presto e a lungo. Datemi sempre notizie di zio Alfonso, a titolo di cronaca, perché ti confesso che non mi frega un cavolo, dato che dimostrato la sua incompetenza e la sua somma incuranza nei miei riguardi. Grazie di tutto e specialmente dei giornali. Ti bacia tanto tuo Lino
Leggetevi reciprocamente le lettere.
giovedì 26 agosto 2010
Io sto al 3° braccio cella n° 367.
Carissimi ho trovato finalmente un poco di sollievo. Non sono più solo, ed ho trovato dei compagni di cella che sono stati per me veramente di sollievo morale e materiale immenso. Sono stati per me la vita, come questo amico che è la nostra vera colonna di sostenimento e sostentamento. Siate più che riconoscenti alle figliole. Fatemi avere il pacco viveri e la biancheria. Immediatamente fatemi avere la seguente medicina: Simpatol. Mi occorre subito, e se è possibile delle compresse a base di bromuro. La penna stilografica di Ester ed una boccetta di inchiostro. Quaderni di carta bianca. Le fotografie grandi di pupetto dentro al libro Vita di Gesù Cristo che Ester sa, e il mio bocchino grande. La salute riprende. Datemi notizie di tutti. Non me le fate mancare mai. Io sto al 3° braccio cella n° 367. baci a tutti Lino.
mercoledì 25 agosto 2010
....io vorrei fare domanda di arruolarmi nell’esercito....
… da leggere. Ho chiesto una infinità di volte a Ester come va la nostra stanza. Li ci si può dormire ora, e se posso star tranquillo che i mobili non vengano sciupati. Che mi capisca una buona volta e mi faccia sapere quello che chiedo. Pupo come sta? Sta bene con Anna? Gioca? La zia è contenta di lui? L’ufficio di Ester come va? Dite all’avvocato che io vorrei fare domanda di arruolarmi nell’esercito. Vi giuro che ne ho gran fantasia, e che dopo uscito di qui, saprei comportarmi a dovere. Altri due sono già usciti, prima ancora che gli si facesse il processo. Cosa mi consigliate voi? Io sono del parere che la cosa sia più utile a farsi, piuttosto che restare qui dentro. Il processo si potrebbe rimandare a fine guerra, che ci pensi l’avvocato e mi faccia una bella domanda. Rispondetemi a tono e per quanto chiedo sopra ad Ester. Vi bacio tutti in bocca con tanto affetto. Vostro Lino.
Ringrazio De dominicis per le sigarette. Tanto anche Bianco. La Vignaroli per il suo interessamento. Salutatemi tutti e ringraziateli. Ho piacere che la produzione delle uova sia cominciata. Speriamo continui, ma non voglio assolutamente beneficiarne. Ho già 33 anni e l’ovetto per me stona.
Ringrazio De dominicis per le sigarette. Tanto anche Bianco. La Vignaroli per il suo interessamento. Salutatemi tutti e ringraziateli. Ho piacere che la produzione delle uova sia cominciata. Speriamo continui, ma non voglio assolutamente beneficiarne. Ho già 33 anni e l’ovetto per me stona.
martedì 24 agosto 2010
....Non sono un delinquente e quindi non devi vergognarti......
Mia piccola cara, troppe cose ci sono da indovinare nel tuo letterone che ho tanto gradito. Mi dici di aver ripreso l’ufficio, sei stata dunque male? Cosa ti è successo? Mi devi parlare esplicitamente. Scrivi come se parlassimo. Ho ancora bisogno di vivere in casa. Come hai ricevuto il colpo? Cosa hai fatto quando non sono rientrato? In casa come ti sei sistemata? Con chi stavi? Cosa ha fatto Renzuccio? E ora come fai? …. di non mi lasciare all’oscuro, isolato. Se tu mi parli di tutto ciò io ti risponderò, parleremo, e io non sarò più lontano da casa. Non ti addolorare per me. Devi essere invece orgogliosa. Non sono un delinquente e quindi non devi vergognarti. Un ospite di più qui dentro momentaneamente.. rileggi la lettera di zia e quello che ho detto a lei vale pure per te. Cosa fai con zia? Parlami a lungo di tutto ciò. La mia salute è buona. Le medicine che mi hai mandato mi sono più che sufficienti. Credo che non le adopererò tutte. Io non ho avuto gran che. Le conseguenze di tutte le sofferenze di lassù mi hanno portato un po’ di nevrosi cardiaca. Più che altro mi ha detto Gigi è un fatto nervoso, e di fatto credo che con un po’ di valeriana starei a posto. Ho il respiro corto, e ciò mi opprime. Per il resto tutto bene. La coppa come è andata? Metti tutte le provviste a disposizione di zia. Tu mi capisci Ester? Pensa da dove è derivato il mio guaio. Pensa che se disperati, non fossimo dovuti fuggire da casa tua per tante ragioni che tu sai, non mi troverei ora io in questo mare di guai. Non serbo però rancore per nessuno ne astio. Solo vorrei che di questa mia disgrazia non se ne facesse un caso di profitto. Tieniti molto accostata a zia, e seguine tutti i consigli. Te ne troverai bene, sarai contenta, e farai felice me. Ed ora a noi per il resto. Fammi sapere come te la sei cavata per l’olio. Spiegami tutto dettagliatamente. Con Arturo come sei rimasta? Ti ha almeno ringraziato di questo bel servizio? Le tessere le ha avute ? Cosa ha detto di me? Salutamelo tanto. I miei abiti e lo smoking lo hai messo in salvo? Cerca di chiudere tutto in un sacco . Ti ho chiesto altra roba che mi manderai tramite la figlia del mio compagno. Mi raccomando sempre i libri che ti chiedo e la carta bianca. Il mio bocchino e quando mandi qualche cosa mandami un termos con del te. Abbi cura di incartarlo bene. Leggi bene tutte le lettere e non mi fare mancare quanto chiedo. Tutta roba che sta in casa. Non spendere soldi per me. A domani più a lungo.
Ti bacio tanto con affetto insieme a pupetto
Linetto tuo
Ti bacio tanto con affetto insieme a pupetto
Linetto tuo
lunedì 23 agosto 2010
....le mie sembianze umane tornano a rifiorire sul mio volto....
Domani vi parlerò dell’istruttoria, e di come credo che vada la faccenda. Il permesso per ottenere il colloquio si deve chiedere a via Lucullo. Ester si tenga in contatto con Lea. (una bottiglia d’olio) (terzo braccio cella n° 367)
Carissimi con quanta ansia ho aspettato e con quale gioia ricevuto il vostro biglietto e le uova, non potete immaginare. Vorrei notizie un poco più estese di tutti , e di Ester, che ho un vago timore che non stia troppo bene. Vi penso tutti ardentemente , ma come potete immaginare , ho lo spasimo di poter riabbracciare pupetto. Io sto bene e mi vado rimettendo. Questa mattina il mio amico mi ha dato un poco di zucchero, e mi sono fatto due uova frullate. Mi sembrava un sogno , dopo tutte le sofferenze ed i patimenti inenarrabili nel vero senso della parola, che ho dovuto sopportare nella triste tomba di lassù. Qui ho aria, luce, compagnia di veri amici che mi hanno sempre sorretto, e che godono nel vedere che le mie sembianze umane tornano a rifiorire sul mio volto. Qui si tutti per uno ed uno per tutti. Mi hanno dato da mangiare, da fumare, e mi hanno assistito sul piccolo disturbo che mi affligge, ricordo questo di lassù. Perciò quello che vi prego è la medicina che vi ho chiesto, e fatemela avere con la massima sollecitudine possibile. E ora all’organizzazione: prendete accordo con le figlie di questo amico mio, e datevi l’appuntamento davanti a questo collegio. A loro potete dare quanti pacchi e quanti biglietti volete, e di qualsiasi volume, anche tutti i giorni. È il padre che insiste perché lo facciate, e voi fatelo pure senza temere di approfittare. Abbiate pazienza e non fatemi mancare quelle piccole comodità che tanto ci occorrono. Vi ho già dato una prima nota. Ecco quanto occorre: una cusciniera, un tovagliolo, una forchetta e un cucchiaio che non possiedo. Un barattolo con un poco di zucchero. Un poco di sale, del formaggio grattato, se è possibile un poco di marmellata, due panni di pupo di quelli grandi che serviranno come tovaglia, un bel pezzo di coppa. Questo come provviste alle quali attingere. Per il mangiare si regoli zia. E le notizie ogni volta. Quando le ragazze del mio amico entrano voi potete aspettare fuori per avere….().
Questo per Ester. Importantissimo e delicatissimo. Mi stacchi dal muro dove l’avevo attaccato dietro il seggiolone della mia scrivania, il quadro della Madonna al quale tengo moltissimo . Lo spolveri bene dietro e davanti, e me lo riponga bene dopo averci tolta la cornice della quale non mi interessa nulla. Mi raccomando…….Madonna che voi pregherete per me e per la mia liberazione. Datemi conferma per la mia tranquillità. Se zia mi potesse fare un dolcetto da dividere con i miei compagni e un poco di vino sarebbe il meno che potrebbe farmi per dimostrare loro la mia riconoscenza. In altra vi darò notizie dettagliate sulla nostra vita in comune e dei nostri colloqui con le altre celle sta di……
Carissimi con quanta ansia ho aspettato e con quale gioia ricevuto il vostro biglietto e le uova, non potete immaginare. Vorrei notizie un poco più estese di tutti , e di Ester, che ho un vago timore che non stia troppo bene. Vi penso tutti ardentemente , ma come potete immaginare , ho lo spasimo di poter riabbracciare pupetto. Io sto bene e mi vado rimettendo. Questa mattina il mio amico mi ha dato un poco di zucchero, e mi sono fatto due uova frullate. Mi sembrava un sogno , dopo tutte le sofferenze ed i patimenti inenarrabili nel vero senso della parola, che ho dovuto sopportare nella triste tomba di lassù. Qui ho aria, luce, compagnia di veri amici che mi hanno sempre sorretto, e che godono nel vedere che le mie sembianze umane tornano a rifiorire sul mio volto. Qui si tutti per uno ed uno per tutti. Mi hanno dato da mangiare, da fumare, e mi hanno assistito sul piccolo disturbo che mi affligge, ricordo questo di lassù. Perciò quello che vi prego è la medicina che vi ho chiesto, e fatemela avere con la massima sollecitudine possibile. E ora all’organizzazione: prendete accordo con le figlie di questo amico mio, e datevi l’appuntamento davanti a questo collegio. A loro potete dare quanti pacchi e quanti biglietti volete, e di qualsiasi volume, anche tutti i giorni. È il padre che insiste perché lo facciate, e voi fatelo pure senza temere di approfittare. Abbiate pazienza e non fatemi mancare quelle piccole comodità che tanto ci occorrono. Vi ho già dato una prima nota. Ecco quanto occorre: una cusciniera, un tovagliolo, una forchetta e un cucchiaio che non possiedo. Un barattolo con un poco di zucchero. Un poco di sale, del formaggio grattato, se è possibile un poco di marmellata, due panni di pupo di quelli grandi che serviranno come tovaglia, un bel pezzo di coppa. Questo come provviste alle quali attingere. Per il mangiare si regoli zia. E le notizie ogni volta. Quando le ragazze del mio amico entrano voi potete aspettare fuori per avere….().
Questo per Ester. Importantissimo e delicatissimo. Mi stacchi dal muro dove l’avevo attaccato dietro il seggiolone della mia scrivania, il quadro della Madonna al quale tengo moltissimo . Lo spolveri bene dietro e davanti, e me lo riponga bene dopo averci tolta la cornice della quale non mi interessa nulla. Mi raccomando…….Madonna che voi pregherete per me e per la mia liberazione. Datemi conferma per la mia tranquillità. Se zia mi potesse fare un dolcetto da dividere con i miei compagni e un poco di vino sarebbe il meno che potrebbe farmi per dimostrare loro la mia riconoscenza. In altra vi darò notizie dettagliate sulla nostra vita in comune e dei nostri colloqui con le altre celle sta di……
venerdì 6 agosto 2010
1944-Regina Coeli : .....dopo ben 17 giorni di segregazione cellulare....
Carissimi,indirizzo in nome collettivo per non fare torto a nessuno,ed anche perché non ho carta a mia disposizione. Dunque il famoso 7 febbraio come un fesso sono stato fregato. Dopo tre interrogatori che mi hanno ormai collaudato come incassatore di primo ordine anzi fuori classe, è risultato che la mia persona non aveva quella importanza alla quale loro mi volevano fare assurgere. Non sono un terrorista, ne un propagandista, ne appartenente ad alcuna cellula. E’ risultato , quale effettivamente è,che io non ero altro che un punto di passaggio. Nel verbale non hanno menzionato il pezzo di (sapone ?) rosa , perché non l’hanno ritenuto di eccessiva importanza. Non vi fate soverchie illusioni però. La causa ci sarà, e molto probabilmente , anzi sicuramente, ci dovrebbe essere la condanna. Il mio fervido augurio è che questa sia magari di 30 anni. E spero fermamente che sia così soltanto. Ad ogni modo abbiate fiducia e sappiatemi attendere con pazienza e rassegnazione, pregando per la mia salvezza. Io dal canto mio saprò avere pazienza, purché voi non mi facciate mancare (nei limiti del possibile) la vostra assistenza e principalmente le vostre notizie. Qui mi sto rimettendo di gran carriera. Quelle uova di zia, che ho prese tutte frullate, quel poco di mangiare che mi hanno dato i compagni,l’aria e la luce che entra in abbondanza in cella, mi hanno ridato la vita. Dalle porte si chiacchera con le altre celle. Io sto di fronte a Gigi, e siamo in continuo contatto. Nella cella ci stiamo creando tante piccole comodità, e si va avanti discretamente. Qui non siamo volgari delinquenti, ma detenuti politici, quindi (..) è abbastanza elevato e questo è già un gran conforto. Dopo ben 17 giorni di segregazione cellulare, murato vivo in una stanza, solo, maltrattato in maniera eccessiva, adesso che rivedo la luce sono risuscitato. Le botte, la fame, la mancanza d’aria, mi avevano prodotto un poco di nevrosi cardiaca, dalla quale mi vado rimettendo anche perché qui, facendo il morto, sono riuscito a scendere in infermeria,farmi capire alla meglio, e prendere la medicina che poi ho chiesto a voi. Ormai sono fermamente convinto che il peggio è passato. Se dopo la condanna vorranno portarmi via da Roma, si vedrà il da farsi. Voi state sempre tranquilli. Non so perché domenica non mi abbiate fatto pervenire neppure un biglietto. Eppure la strada ve l’ho fatta. Percorrete sempre quella, perché così anche quando uscirà il (padre?) , se io sarò ancora qui, mi porteranno tutti i giorni tutto ciò che volete. Sono loro che pensano già ad una quindicina di persone, e sono ben felici di esservi utili. Ester pensi come poter fare per farle una gentilezza che dimostri la nostra riconoscenza. Se voi consegnate il pacco invece direttamente qui, mi arriva anche con due giorni di ritardo ed in questo caso non azzardatevi a mettere biglietti, se vi preme la mia incolumità, e di farmi ricevere il pacco. Mandatemi la carta che vi ho chiesto, perché devo studiare molto nel riassumere tutta la mia avventura e prepararmi con tutto comodo l’autodifesa che dovrò fare al tribunale. Mi raccomando ad Ester caldamente per il quadro della madonnina di cui le ho parlato ieri. Faccia subito subito e me ne dia conferma immediata per la mia tranquillità. Rispondete a tono a tutto quello che vi chiedo e ringraziate Dio che mi ha dato questa possibilità di comunicare con voi. Per il resto basta per ora. Vi bacio tutti tutti con affetto Vostro Lino.
Carissima zia , ora a te. Sono tranquillo, sereno, contento come non mai, per quello che hai fatto e che hai intenzione di fare nei riguardi di Ester e di pupetto. Questo è quanto mi fa guardare con occhio sereno e sopportare quasi con indifferenza la mia avventura. Quanto ho guadagnato per Ester e pupo, è superiore a quanto ho rimesso per conto mio. Zia, ti ringrazio, come potrei ringraziare la Madonna per la grazia della mia liberazione, e forse potrò anche dimostrarti la mia riconoscenza in maniera più tangibile. Guardami pupo, guidami Ester secondo i tuoi criteri, e fammi stare tranquillo. Per ora niente altro. Mi raccomando le notizie. Adesso è l’una passata, e aspetto con ansia che vengano le quattro per sapere qualche cosa di voi dalle figlie del mio compagno. Spero di non provare la delusione tremenda di ieri. Ti bacia tanto tanto in attesa di leggerti il tuo affezionato Lino.
Cara Anna , te per prima ringrazio per le notizie che mi hai dato circa la nuova sistemazione. Sono veramente confortato e tranquillo e ciò mi da la forza di affrontare questo incognito domani. Ti ringrazio delle tue sigarette veramente provvidenziali. Cerca se ti è possibile di farmele avere sempre, perché qui un pacchetto di nazionali doppio l’ho dovuto pagare 80 lire. Guardami pupetto e fallo venire su sistemato. Ti bacia tanto in attesa di tue notizie. Lino.
Carissima zia , ora a te. Sono tranquillo, sereno, contento come non mai, per quello che hai fatto e che hai intenzione di fare nei riguardi di Ester e di pupetto. Questo è quanto mi fa guardare con occhio sereno e sopportare quasi con indifferenza la mia avventura. Quanto ho guadagnato per Ester e pupo, è superiore a quanto ho rimesso per conto mio. Zia, ti ringrazio, come potrei ringraziare la Madonna per la grazia della mia liberazione, e forse potrò anche dimostrarti la mia riconoscenza in maniera più tangibile. Guardami pupo, guidami Ester secondo i tuoi criteri, e fammi stare tranquillo. Per ora niente altro. Mi raccomando le notizie. Adesso è l’una passata, e aspetto con ansia che vengano le quattro per sapere qualche cosa di voi dalle figlie del mio compagno. Spero di non provare la delusione tremenda di ieri. Ti bacia tanto tanto in attesa di leggerti il tuo affezionato Lino.
Cara Anna , te per prima ringrazio per le notizie che mi hai dato circa la nuova sistemazione. Sono veramente confortato e tranquillo e ciò mi da la forza di affrontare questo incognito domani. Ti ringrazio delle tue sigarette veramente provvidenziali. Cerca se ti è possibile di farmele avere sempre, perché qui un pacchetto di nazionali doppio l’ho dovuto pagare 80 lire. Guardami pupetto e fallo venire su sistemato. Ti bacia tanto in attesa di tue notizie. Lino.
Pubblicazionde delle lettere
Inizierò oggi a pubblicare le lettere, partendo a ritroso ovvero da Regina Coeli fino al 1939.
Cronologia degli eventi politici, personali e sociali
Le origini
• 1908 Lo zio di mia nonna, Alfonso Splendore di Fagnano Castello (CS), scopre la toxoplasmosi all’università di Rio de Janeiro. Mia nonna scriverà molte lettere da Fagnano Castello dove soggiornò, presso i parenti,fra il 1941 ed il 1942.
• 11/08/1911 A Sommatino (Caltanissetta)nasce mio nonno : Raffaele (detto Lino)
• 30/04/1916 a Cosenza nasce mia nonna : Ester
• Febbraio 1938 muore la madre di mia nonna
• 1938 si sposa Carmelo il primo fra gli otto fratelli e sorelle di mia nonna. E’ già medico ed aiuterà economicamente i miei nonni
• 1938 in questi anni mio nonno è già orfano di entrambi i genitori
1939
• 1939 inizia la seconda guerra mondiale
• 1939 i miei nonni si conoscono e si fidanzano: hanno 28 e 23 anni.
• 1939 si sposa Antonietta la sorella di mia nonna
1940
• 1940 l’Italia entra in guerra il 10 giugno
• 1940 Nonno in servizio a Macerata nonna a Roma
1941
• 03/02/1941 i miei nonni si sposano : hanno 30 e 25 anni.
• 14/11/1941 nasce il primo figlio Renzo
• 7/12/1941 Pearl Harbor
• 1941 i nonni vivono a Piazza Ledro 7 in casa di mia nonna
• 1941 gli USA entrano in guerra . L’Italia entra in guerra con gli USA
1942
• 1942 ancora divisi, nonna soggiorna a Fagnano Castello nella casa degli Splendore, gli zii materni
• 23 ottobre inizia la deportazione nei campi di concentramento
1943
• 18/1/43 Nonno accetta trasferimento a Verona per guadagnare di più
• 25/6/1943 ordine d’arresto per mio nonno ( a piede libero) e citazione a comparire davanti al tribunale di guerra di Roma
• 19/7/1943 bombardata Roma
• 10-12/09/1943 i tedeschi occupano Roma e liberano Mussolini
• 08/10/1943 mio nonno entra a far parte del Partito d’Azione. Sarà catturato dopo 4 mesi.
• 14/10/1943 Badoglio annuncia che L’Italia è in guerra contro la Gremania, l’Italia è spaccata in due, a nord i tedeschi , al sud gli alleati
• 1943 si sposa Luigi il fratello di mia nonna
1944
• 1944 il 7 febbraio arrestano nonno. Viene rinchiuso nel carcere di via Tasso
• 1944 il 24 febbraio dopo 17 giorni di torture viene trasferito a Regina Coeli nel terzo braccio nella cella 367. Da qui potrà scrivere a mia nonna, ma vi resterà esattamente un mese…
• 1944 marzo mio nonno muore alle fosse ardeatine
• 1944 4 giugno gli americani liberano Roma.
• 19/9/1944 nasce la seconda figlia a mia nonna : Simonetta
…anni dopo
• Dicembre 1966 Nonna insignita dell’ordine di Cavaliere della repubblica dal Presidente della repubblica Saragat e dal presidente del consiglio Moro
• Ottobre 1969 Nonna insignita della benemerenza del Ministero delle Poste e telecomunicazioni per il servizio prestato
• 2004 dopo 60 anni mia nonna finalmente può raggiungere suo marito
• 1908 Lo zio di mia nonna, Alfonso Splendore di Fagnano Castello (CS), scopre la toxoplasmosi all’università di Rio de Janeiro. Mia nonna scriverà molte lettere da Fagnano Castello dove soggiornò, presso i parenti,fra il 1941 ed il 1942.
• 11/08/1911 A Sommatino (Caltanissetta)nasce mio nonno : Raffaele (detto Lino)
• 30/04/1916 a Cosenza nasce mia nonna : Ester
• Febbraio 1938 muore la madre di mia nonna
• 1938 si sposa Carmelo il primo fra gli otto fratelli e sorelle di mia nonna. E’ già medico ed aiuterà economicamente i miei nonni
• 1938 in questi anni mio nonno è già orfano di entrambi i genitori
1939
• 1939 inizia la seconda guerra mondiale
• 1939 i miei nonni si conoscono e si fidanzano: hanno 28 e 23 anni.
• 1939 si sposa Antonietta la sorella di mia nonna
1940
• 1940 l’Italia entra in guerra il 10 giugno
• 1940 Nonno in servizio a Macerata nonna a Roma
1941
• 03/02/1941 i miei nonni si sposano : hanno 30 e 25 anni.
• 14/11/1941 nasce il primo figlio Renzo
• 7/12/1941 Pearl Harbor
• 1941 i nonni vivono a Piazza Ledro 7 in casa di mia nonna
• 1941 gli USA entrano in guerra . L’Italia entra in guerra con gli USA
1942
• 1942 ancora divisi, nonna soggiorna a Fagnano Castello nella casa degli Splendore, gli zii materni
• 23 ottobre inizia la deportazione nei campi di concentramento
1943
• 18/1/43 Nonno accetta trasferimento a Verona per guadagnare di più
• 25/6/1943 ordine d’arresto per mio nonno ( a piede libero) e citazione a comparire davanti al tribunale di guerra di Roma
• 19/7/1943 bombardata Roma
• 10-12/09/1943 i tedeschi occupano Roma e liberano Mussolini
• 08/10/1943 mio nonno entra a far parte del Partito d’Azione. Sarà catturato dopo 4 mesi.
• 14/10/1943 Badoglio annuncia che L’Italia è in guerra contro la Gremania, l’Italia è spaccata in due, a nord i tedeschi , al sud gli alleati
• 1943 si sposa Luigi il fratello di mia nonna
1944
• 1944 il 7 febbraio arrestano nonno. Viene rinchiuso nel carcere di via Tasso
• 1944 il 24 febbraio dopo 17 giorni di torture viene trasferito a Regina Coeli nel terzo braccio nella cella 367. Da qui potrà scrivere a mia nonna, ma vi resterà esattamente un mese…
• 1944 marzo mio nonno muore alle fosse ardeatine
• 1944 4 giugno gli americani liberano Roma.
• 19/9/1944 nasce la seconda figlia a mia nonna : Simonetta
…anni dopo
• Dicembre 1966 Nonna insignita dell’ordine di Cavaliere della repubblica dal Presidente della repubblica Saragat e dal presidente del consiglio Moro
• Ottobre 1969 Nonna insignita della benemerenza del Ministero delle Poste e telecomunicazioni per il servizio prestato
• 2004 dopo 60 anni mia nonna finalmente può raggiungere suo marito
mercoledì 4 agosto 2010
DA VIA TASSO ALLE FOSSE ARDEATINE
Fonte: da “ IL TEMPO “ del 2 gennaio 1945
Sui tragici eventi delle fosse ardeatine molto è stato scritto: riportiamo la narrazione di un sottoufficiale tedesco, ascoltata da chi scrive e da altri testimoni, la sera del 24 marzo, all’albergo excelsior: Avevo l’incarico di trasportare con i miei due autocarri i condannati alla fucilazione da Via Tasso fino al luogo dell’esecuzione. I prigionieri avevano le mani legate dietro la schiena. Anche i piedi erano stati legati in modo che i prigionieri potevano muoversi soltanto spostandosi con brevissimi passi o a salti. Furono alzati di peso e gettati sui camion come bagagli. Molti di loro avevano in viso i segni delle sevizie sofferte: ad alcuni mancavano i denti. Per curiosità entrai nelle fosse ardeatine e fui testimone dell’esecuzione di circa sessanta ostaggi. Vennero messi in ginocchio in file da cinque a dieci persone, l’una dietro l’altra. Soldati delle SS passando dietro ad ogni fila, scaricavano il fucile mitragliatore sulla nuca delle vittime. Morirono serenamente, alcuni gridando VIVA L’ITALIA. La maggior parte di loro pregava…un uomo anziano, che seppi essere il generale Simoni, rivolse a tutti parole di conforto… lasciai la grotta perché mi sentivo male fino alla nausea. Più tardi al ritorno alcuni soldati delle SS mi presero in giro per questa mia debolezza ed uno si vantò con me e con gli altri di aver liquidato con lo stesso sistema circa settemila persone, nel corso della sua carriera….
Sui tragici eventi delle fosse ardeatine molto è stato scritto: riportiamo la narrazione di un sottoufficiale tedesco, ascoltata da chi scrive e da altri testimoni, la sera del 24 marzo, all’albergo excelsior: Avevo l’incarico di trasportare con i miei due autocarri i condannati alla fucilazione da Via Tasso fino al luogo dell’esecuzione. I prigionieri avevano le mani legate dietro la schiena. Anche i piedi erano stati legati in modo che i prigionieri potevano muoversi soltanto spostandosi con brevissimi passi o a salti. Furono alzati di peso e gettati sui camion come bagagli. Molti di loro avevano in viso i segni delle sevizie sofferte: ad alcuni mancavano i denti. Per curiosità entrai nelle fosse ardeatine e fui testimone dell’esecuzione di circa sessanta ostaggi. Vennero messi in ginocchio in file da cinque a dieci persone, l’una dietro l’altra. Soldati delle SS passando dietro ad ogni fila, scaricavano il fucile mitragliatore sulla nuca delle vittime. Morirono serenamente, alcuni gridando VIVA L’ITALIA. La maggior parte di loro pregava…un uomo anziano, che seppi essere il generale Simoni, rivolse a tutti parole di conforto… lasciai la grotta perché mi sentivo male fino alla nausea. Più tardi al ritorno alcuni soldati delle SS mi presero in giro per questa mia debolezza ed uno si vantò con me e con gli altri di aver liquidato con lo stesso sistema circa settemila persone, nel corso della sua carriera….
Raffaele Zicconi
Regina Coeli.
Terzo braccio cella 367.
Da qui arriva questa carta ormai consumata dal tempo, dove l’odore del sudore, della paura di un uomo si confonde con quella del tempo, dei tarli.
Raffaele Zicconi, mio nonno, aveva nel 1944, trentatré anni.
Era invaso e pervaso dal mito del superuomo, dalla voglia di trovare la libertà dal regime; era forte dello scudo di immortalità che la giovinezza ti concede.
Mio nonno aveva una moglie Ester, un figlio Renzo, e , ma lui non lo saprà mai, una figlia che di lì a poco sarebbe nata. Quei dolori di mia nonna, quei non identificati disturbi fisici,che tanto preoccupano mio nonno nelle sue lettere, nei primi mesi non facevano presupporre una gravidanza.
Mio nonno morì non sapendo che la moglie non stava male, ma era in attesa di una bambina.
Raffaele Zicconi dovette lasciare la grande casa di Piazza Ledro 7 dove viveva con la moglie, il figlio , i suoceri poiché era troppo rischioso per tutti nascondere lì la famiglia di ebrei che salvò dal martirio. Prese casa in affitto e lì si trasferì con la sua famiglia e con la famiglia di ebrei da nascondere.
Il 7 febbraio 1944 Raffaele Zicconi si apprestava a compiere un atto di sabotaggio a pali postelegrafonici, venne tradito da un sedicente compagno “Albertini”.
Mio nonno quella notte venne consegnato alle SS e con lui il suo caro amico, Luigi Pierantoni.
A fine guerra Albertini fu processato. Uscì indenne dal processo.
Dal 7 febbraio al 24 febbraio 1944, mio nonno venne torturato e seviziato nel famoso carcere di via Tasso 145.
Picchiato, deturpato, costretto all’isolamento al buio e senz’aria, dopo 17 terribili giorni venne incarcerato a Regina Coeli.
Mio nonno ne parla come un albergo di lusso dopo essere uscito dall’esperienza di via Tasso.
Nelle sue lettere non traspare il minimo presagio di come sarebbe andata a finire, anzi in quei tristi giorni c’era ancora la voglia di fare progetti.
Il 23 marzo 1944, Bentivegna e Capponi,sono a capo della cellula che decide di sterminare la brigata Bozen composta da italiani altoatesini. I membri della Birgata Bozen furono successivamente invitati ad eseguire il massacro delle fosse ma si rifiutarono di vendicarsi sui prigionieri politici compiendo lo sterminio delle fosse ardeatine che poi comunque non sarà evitato.
C’è discordanza sulla notizia per la quale i tedeschi affissero un manifesto invitando i colpevoli a consegnarsi al fine di evitare l’atroce vendetta.
Ora non importa più.
Il giorno dopo Raffaele Zicconi, e con lui altri 334 eroi vennero avviati alle fosse ardeatine , legati fra loro, fucilati, sepolti, feriti o morti, sotto le macerie della cava, della storia, ma il loro grido di libertà , quello no, non poterono seppellirlo .
Così in un’ attimo, tutte le speranze, i sogni , i progetti di quelle 335 persone tra cui Raffaele Zicconi furono cancellati dall’estremo sacrificio a cui dovettero assolvere.
In ricordo di quelle vittime trucidate è rimasto una data il 24 marzo, un luogo : le cave di pozzolana di via ardeatina e la commozione che ogni anno ostenta il politico di turno.
Ma sono rimaste anche le parole, i pensieri, affidati a pezzi di carta recuperati con disperazione, a mozziconi di matita conservati come reliquie. Quelle parole non parlano di sacrificio estremo ma di speranza di riabbracciare i propri cari, di desideri comuni di ragazzi comuni, di voglia di vivere una volta pagato il proprio debito con la giustizia nazista. Tutte le righe scritte sull’argomento devono scuotere le coscienze delle future generazioni. Non importano i numeri, le date, i nomi, gli eroi o le pecore, ciò che non dobbiamo dimenticare mai sono gli attimi. Gli attimi di paura di quegli uomini prelevati all’improvviso, il loro stupore, la puzza di quei corpi ammassati in attesa di scendere dal camion per essere trucidati, i brividi di chi si credeva eroe ed invece miseramente si trova piangendo a pregare, perché ora sa che non rivedrà mai più i suoi cari. Questo deve scuotere le coscienze. Immaginare gli sguardi, le urla, le parole che i condannati si son detti fra loro mentre andavano a morire, il pensiero che a casa non sapessero nulla, il terrore per l’ inappellabilità della morte. E poi pensare agli odori: la puzza di chi per la paura se la fa sotto, la puzza della morte, la puzza di sudore, di corpi ammassati mentre cadono uno sull’altro dopo l’esecuzione. Non c'era abbastanza spazio nella cava e per questo i condannati dovevano salire sui corpi di quelli appena fucilati per essere a loro volta giustiziati. La puzza di chiuso delle cave. E poi i rumori, gli spari, le urla, gli ordini, il tedesco incomprensibile e mai come ora chiaro negli intenti. Le emozioni devono essere trasmesse, per capire l’orrore fin dove può arrivare, per sperare che mai più accada.
martedì 3 agosto 2010
Perchè il blog
Perchè scrivere un libro non avrebbe permesso che la storia, di questa sfortunata coppia, si potesse arricchire di commenti, dettagli, e magari di vicende ad essa correlate postate da altri parenti delle vittime di quell'eccidio. In carcere con mio nonno c'erano tante altre persone, magari compagni di cella, magari compagni di sventura che quel 24 marzo salirono con lui su quel camion diretto alle fosse. Ecco forse oggi i nipoti di qualcuno di loro potrebbero aggiungere dettagli alla vicenda che io mi appresto a narrare.
lunedì 2 agosto 2010
La lapide sulla casa in Piazza Ledro 7, recuperata dopo lo sfregio con cui è stata deturpata nel settembre 2008.roma scritte naziste su lapidi delle fosse ardeatine
Storia di un amore
La storia d'amore dei miei nonni è quella che ho scoperto nel loro carteggio, va dal 1939 al 1944.
Coincide con l'entrata in guerra dell'Italia, e termina poco prima che gli alleati arrivino a liberare Roma, ma mio nonno già non c'è più.
Sullo sfondo l'angoscia per ciò che sta accadendo alla nazione, la imminente caduta economica che coinvolgerà anche famiglie benestanti come le loro, la paura per la chiamata alle armi. In primo piano la spensieratezza della loro età , 24 anni mia nonna e 29 mio nonno, i progetti per il futuro, la forza del nuovo amore, la passione irrefrenabile.
Coincide con l'entrata in guerra dell'Italia, e termina poco prima che gli alleati arrivino a liberare Roma, ma mio nonno già non c'è più.
Sullo sfondo l'angoscia per ciò che sta accadendo alla nazione, la imminente caduta economica che coinvolgerà anche famiglie benestanti come le loro, la paura per la chiamata alle armi. In primo piano la spensieratezza della loro età , 24 anni mia nonna e 29 mio nonno, i progetti per il futuro, la forza del nuovo amore, la passione irrefrenabile.
domenica 1 agosto 2010
Appunti partigiani
Ciao a tutti.
Anni fa svuotando la casa dei miei nonni a Roma ho rinvenuto in cantina il grande tesoro.
La casa è in Piazza Ledro 7.
Sull'edificio, alla destra del portone due lapidi ricordano mio nonno Raffaele Zicconi ed il più famoso Luigi Pierantoni ( a lui intitolata anche una via nel quartiere Ostiense).
Hanno condiviso entrambi la tragica fine, quel famoso 24 marzo 1944, nelle Fosse Ardeatine.
Svuotando la cantina, dove durante la guerra i miei nonni nascondevano una famiglia ebrea, ho rinventuo la corrispondenza prima d'amore (dal fidanzamento al matrimonio, al primo figlio), poi di tragedia (dalle lettere dal carcere di via Tasso, a quelle dal carcere di Regina Coeli), finchè la fitta corrispondenza si interrompe all'improvviso il giorno in cui mio nonno venne caricato sul camion che lo portava al patibolo.
Ho trascritto tutte quelle lettere ed avevo deciso di farne un libro.
Un giorno, poi, sono andato in visita al carcere di Via Tasso, dove ora c'è un museo intitolato alla resistenza, ed ho visto decine di ragazzi di una scolaresca in visita.
Ho pensato che forse un blog arriva a loro più facilmente di un libro.
Ho pensato che con i vostri post questa mia narrazione può crescere e condividere commenti e, perchè no, testimonianze simili alla mia recuperate dalla polvere.
Ho pensato che la memoria non deve mai smettere di essere tramandata.
Grazie a tutti coloro che parteciperanno.
Anni fa svuotando la casa dei miei nonni a Roma ho rinvenuto in cantina il grande tesoro.
La casa è in Piazza Ledro 7.
Sull'edificio, alla destra del portone due lapidi ricordano mio nonno Raffaele Zicconi ed il più famoso Luigi Pierantoni ( a lui intitolata anche una via nel quartiere Ostiense).
Hanno condiviso entrambi la tragica fine, quel famoso 24 marzo 1944, nelle Fosse Ardeatine.
Svuotando la cantina, dove durante la guerra i miei nonni nascondevano una famiglia ebrea, ho rinventuo la corrispondenza prima d'amore (dal fidanzamento al matrimonio, al primo figlio), poi di tragedia (dalle lettere dal carcere di via Tasso, a quelle dal carcere di Regina Coeli), finchè la fitta corrispondenza si interrompe all'improvviso il giorno in cui mio nonno venne caricato sul camion che lo portava al patibolo.
Ho trascritto tutte quelle lettere ed avevo deciso di farne un libro.
Un giorno, poi, sono andato in visita al carcere di Via Tasso, dove ora c'è un museo intitolato alla resistenza, ed ho visto decine di ragazzi di una scolaresca in visita.
Ho pensato che forse un blog arriva a loro più facilmente di un libro.
Ho pensato che con i vostri post questa mia narrazione può crescere e condividere commenti e, perchè no, testimonianze simili alla mia recuperate dalla polvere.
Ho pensato che la memoria non deve mai smettere di essere tramandata.
Grazie a tutti coloro che parteciperanno.
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