Mia piccola bambina,
mai come adesso mi sono accorto che cosa tu (:…) non mi è possibile saperti ammalata ,senza vivere in uno stato di irritazione nervosa, e nello stesso tempo di depressione morale, che mi rende insopportabili queste ore che sono costretto a passare lontano da te. Tu ieri mi hai chiamato maligno perché ridevo e scherzavo e ti prendevo anche in giro. Perdonami. Era una reazione nervosa compressa in maniera tale che non trovava altro sfogo di quello. Avevo la morte nel cuore. Vedere quel tuo visino che io adoro così abbattuto, vederti tremare dal freddo, e non poterti dare un poco del mio calore, non poterti stringere sul mio petto e un poco di più, non poter far nulla per te insomma mi rendeva idrofobo contro me stesso. Vorrei sempre averti vicina, poterti cullare fra le mie braccia,riscaldarti col mio amore,fare per te tutto quello che ancora non mi è permesso fare. E ciò mi addolora. Maledico i miei compagni, maledico il tempo passato, e più di tutti maledico me stesso e la mia testa pazza. E in questo (?) stato d’animo , si aggiunge il dolore che tu involontariamente mi dai. Anche ieri mi hai detto (?) credo che questa sia la volta buona. Ma non pensi al male che mi fai con queste parole così gravi che tu pronunci con tanta leggerezza? Ma non pensi ai tuoi anni cosi belli? Ma non pensi alle gioie che hai diritto di chiedere e di avere dalla vita? E anche io che nella piena della mia giovinezza turbolenta non mi ero mai (……)(?)
tesoro mio (……)con terrore vedere la mia vita futura. Cosa mi resterebbe da fare qualora perdessi tutto ciò che ho di più caro al mondo, qualora perdessi la mia stessa ragione di vivere? Null’altro che vendicarmi contro la natura avversa, contro gli uomini, contro chi(?).
e sarei terribile in questa mia vendetta, più spietato di come il destino è stato con me,più feroce di qualunque belva ferita. E dopo aver (?) il ricordo triste della mia pazzia(?) verrei vicino a te a trovare in una morte violenta il balsamo al mio dolore incolmabile. E’ questo un leggero quadro di cos’è la mia vita quando lascio te dopo avere sentito quelle parole che spesso ti lasci sfuggire dopo aver visto quel (?) che pare ti sia familiare
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