tag:blogger.com,1999:blog-91093904594567358092024-03-13T15:12:30.874+01:00STORIA DI UN AMORE - Ester e Raffaele 1939/1944La vita e la resistenza a Roma nel carteggio dei miei nonni. Dalle lettere d'amore a quelle dal carcere di via Tasso prima e Regina Coeli poi. Tutto si interrompe il 24/3/1944, il giorno della strage delle fosse Ardeatine.GMChttp://www.blogger.com/profile/12064325734945106662noreply@blogger.comBlogger331125tag:blogger.com,1999:blog-9109390459456735809.post-37989308186538855812019-03-13T21:13:00.001+01:002019-03-13T21:13:25.467+01:00Evento per il 75 ANNIVERSARIO<p dir="ltr">TREKKING DI MIO NONNO: ROMA AI TEMPI DELLA RESISTENZA <br>
IL PERCORSO <br>
|lunghezza: circa 12 km a piedi (ci muoveremo anche con i mezzi) <br>
|tipo di terreno: percorso cittadino in assenza di dislivello <br>
|durata escursione: 7h <br>
|livello di difficoltà: turistico, per tutti (ma camminiamo un pò…) <br>
Eh si! Quello nell'immagine è proprio mio nonno: Raffaele Zicconi. Era <br>
un prigioniero ed è morto nella giornata dell'Eccidio delle Fosse <br>
Ardeatine, oggi 24 marzo, ma dell'anno '44. E' lì che fu ucciso, prelevato <br>
dalle carceri dove era rinchiuso per l'opposizione al pensiero del tempo. <br>
Mio nonno. <br>
Dopo tanto tempo, mentre il ricordo piano piano sbiadisce e tutto <br>
assomiglia sempre più ad una logora fotografia ingiallita di quando le <br>
fotografie costava pure farsele... bene, proprio a quel punto, quando <br>
tutto pare doversi perdere tra le nebbie dell'oblio, in quel preciso <br>
momento, avviene il miracolo! E la memoria può ancora gioire. Ve lo <br>
racconto. <br>
Massimo, mio cugino è lì che mette ordine nella cantina di Ester, la <br>
moglie di nonno (la mia nonnina!), che nel frattempo se ne era andata <br>
via da questa terra pure lei. Dentro uno scatolone, tra scartoffie e <br>
aggeggi di un passato lontano, l'incredibile sorpresa! Lettere. Lettere dal <br>
carcere. Le lettere che nonno spediva dal carcere a nonna, per <br>
raccontarle come stesse andando. Lettere bellissime, roba d'amore e <br>
solitudine, terrore e speranza. Lettere struggenti col racconto della mesta <br>
fine di un sogno (rimandato) di libertà. Lettere che parlano di donne e <br>
uomini ai tempi della Resistenza, di cosa era Roma in quel cupo periodo <br>
e di come la funesta storia si mischiava con la quotidianità di chi cercava <br>
di andare avanti come meglio poteva, mantenendo l'ideale di un mondo <br>
differente. Mio cugino ha radunato tutto! Ha messo ordine in queste <br>
incredibili testimonianze bisunte, catapultate su questa terra da tempi <br>
oscuri, scritte col mozzicone di una matita a raffigurazione di un destino <br>
rotto da chi aveva visione avversa, ma anche testimonianza definitiva di <br>
come andarono le cose. Non fosse per lui, per mio cugino, neanch'io <br>
avrei un'idea così precisa di quei fatti. <br>
Visto che oggi è proprio quella data lì, mi è venuto in mente di <br>
raccontarvi questa storia, la storia di Raffaele Zicconi e di Ester, sua <br>
moglie, attraverso i luoghi della Resistenza, raccontati nelle lettere dal <br>
carcere. <br>
CAMMINEREMO PER ROMA E STAREMO INSIEME DURANTE LA <br>
GIORNATA, VISITEREMO I LUOGHI DI 75 ANNI FA, GUIDATI QUESTA <br>
VOLTA NON DA ME, MA DALLE STESSE PAROLE DI MIO NONNO. <br>
Le sue lettere ci faranno compagnia lungo un TREKKING URBANO e <br>
attraverso le indicazioni che lì dentro troveremo, percorreremo quei <br>
giorni ancora una volta, cercando di capire come fosse Roma ai tempi <br>
della Resistenza, come si vivesse e con che aspettative i nonni di tutti noi <br>
affrontavano le loro vite. E lo faremo non perché abbiamo paura di <br>
dimenticare chi siamo; <br>
ma per la voglia di rivivere le emozioni di quella gente che pur con poco <br>
a disposizione, ha reso possibile che noi oggi potessimo coltivare il <br>
migliore tra i pensieri sociali che possa frullare nella testa di uomo: <br>
DEMOCRAZIA." <br>
Attrezzatura: scarpe da passeggio comode, <br>
abbigliamento comodo. Pranzeremo in giro per <br>
Roma insieme, chi vuole può portare il pranzo al <br>
sacco. <br>
Escursione guidata 12€ a persona; per i ragazzi è <br>
gratis. <br>
Appuntamento: domenica 24 marzo ore 9.30 a <br>
Piazza Ledro nr 7, Roma. <br>
È necessario un biglietto della metro 😉 <br>
Referente tecnico: Marco Zicconi, guida <br>
ambientale escursionistica professionale AIGAE. <br>
tel.: 3498351380 (anche per le informazioni). <br>
I POSTI SONO LIMITATI E LA PRENOTAZIONE <br>
TELEFONICA O WHATSAPP È ASSOLUTAMENTE <br>
OBBLIGATORIA. </p>
GMChttp://www.blogger.com/profile/12064325734945106662noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9109390459456735809.post-10912583821970781842019-01-28T21:31:00.001+01:002019-01-28T21:31:52.526+01:00Pietra d'inciampo in memoria di Luigi Pierantoni<p dir="ltr">https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/19_gennaio_05/pietre-d-inciampo-gaffe-ii-municipio-poi-scuse-figlio-martire-b5dc5126-105a-11e9-979d-2767d72e669d.shtml</p>
GMChttp://www.blogger.com/profile/12064325734945106662noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9109390459456735809.post-6105241943444810342019-01-28T21:17:00.001+01:002019-01-28T21:17:42.232+01:00EVENTO PER ANNIVERSARIO STRAGEhttps://www.facebook.com/events/255079162053875/?ti=asGMChttp://www.blogger.com/profile/12064325734945106662noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9109390459456735809.post-7443162359415753442017-04-25T14:01:00.001+02:002017-04-25T14:01:18.560+02:0025 aprile 2017sempre meno liberiGMChttp://www.blogger.com/profile/12064325734945106662noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-9109390459456735809.post-90183030496221068602016-04-25T12:47:00.001+02:002016-04-25T12:47:22.677+02:0025 aprile 2016<p dir="ltr">Caro Nonno, so che poco prima di farti fucilare avrai trovato l'unica consolazione nell'immaginarci un giorno liberi. Potevi evitare. Oggi 2016 c'è un burattino celebroleso a guidare il governo. No questo non è il problema, non è che siamo stati abituati meglio in questi anni, ma avresti mai detto che non lo abbiamo eletto, che non abbiamo più votato e che il suo curriculum vanta la comparsa alla ruota della fortuna? Per il resto la tua cara patria è stata svenduta nuovamente ai tedeschi sul piano politico, ed ad ogni tipo di invasore su quello economico: petrolieri, multinazionali, camorra, mafia e ndrangheta. Infine gli italiani. La solita massa di pecore,  ipocriti, vigliacchi.  Rassegnati ad essere sottomessi, che svuotano le urne e riempiono i centri commerciali.  Caro nonno ti fossi fatto i cazzi tuoi magari ti avrei conosciuto tanto per questa gente non c'è speranza. Buon 25 aprile.  </p>
GMChttp://www.blogger.com/profile/12064325734945106662noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9109390459456735809.post-88214382821292035642016-03-14T11:47:00.000+01:002016-03-14T11:47:52.983+01:00PRESI A CASO - FILM SULL'ECCIDIO DI VILLADOSE IL 257471945<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 21.3px;">21 furono le vittime, tra i 14 e i 70 anni, cadute sotto il fuoco tedesco durante il rastrellamento di Ceregnano e l’eccidio di Villadose del 25 aprile 1945. Rimangono oggi i luoghi della tragedia e le testimonianze di chi quella tragedia l’ha vissuta in prima persona. Una ricostruzione non facile, per l'esiguità della bibliografia esistente e la mancanza di un riconoscimento istituzionale a vittime che dovrebbero vivere nella riconoscenza della propria nazione. Su invito dell'Associazione culturale Voci per la Libertà, PRESI A CASO racconta la vicenda attraverso la Dichiarazione universale dei diritti umani (1948) - legislazione successiva ai fatti - con Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. L’eccidio allaccia anche il dialogo con i giovani di Villadose che hanno conosciuto la vicenda a scuola tramite una drammatizzazione teatrale nel 2002 ed una raccolta di testimonianze dei loro nonni 2005, frutto dell'impegno di insegnanti e del Comune di Villadose. Restano oggi pochi punti fermi: quel 25 aprile pioveva, 21 persone venivano uccise, 23 famiglie dovevano sopportare il dolore più grande, l’umanità si copriva di vergogna. Un eccidio senza motivo e senza diritto, per la presunta morte un tedesco, nella certezza di una rappresaglia che se nell’ovvietà non fu supportata moralmente, non lo fu neppure giuridicamente, come afferma nel documentario Domenico Gallo, magistrato e consigliere della Corte di Cassazione: il diritto di rivalsa non poteva allora - e non può oggi - toccare la vita della persona.</span><br style="background-color: white; color: #444444; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 21.3px;" /><b style="background-color: white; color: #444444; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 21.3px;"><br style="line-height: 21.3px;" />> PRODUZIONE ></b><br style="background-color: white; color: #444444; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 21.3px;" /><span style="background-color: white; color: #444444; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 21.3px;">Il film è sostenuto dai Comuni di Villadose e Ceregnano, CGIL Rovigo, ex amministratori PCI-PDS-DS del Comune di Villadose, Archivio di Stato di Rovigo, Amnesty International Italia.<a href="http://presiacaso.wordpress.com/">http://presiacaso.wordpress.com/</a></span><br />
<br />
http://www.facebook.com/presiacaso/GMChttp://www.blogger.com/profile/12064325734945106662noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9109390459456735809.post-36572479024412606092016-02-16T21:47:00.001+01:002016-02-16T21:47:24.801+01:00A.N.P.I. Sezione Esquilino-Monti-Celio "don Pietro Pappagallo": Il Canale YouTube della Sezione ANPI don Pappagall...<a href="http://www.anpiesquilino.org/2015/10/il-canale-youtube-della-sezione-anpi.html?spref=bl">A.N.P.I. Sezione Esquilino-Monti-Celio "don Pietro Pappagallo": Il Canale YouTube della Sezione ANPI don Pappagall...</a>: E' attivo il Canale YouTube della Sezione ANPI "don Pietro Pappagallo" dei rioni Esquilino-Monti-Celio di Roma Centro. http...GMChttp://www.blogger.com/profile/12064325734945106662noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9109390459456735809.post-35658399307597727532016-01-27T16:39:00.004+01:002016-01-27T16:40:32.073+01:0027 GENNAIO: LA MEMORIA VA ESERCITATA NON COMMEMORATA<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/449ZOWbUkf0/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/449ZOWbUkf0?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<br />
<br />
<br />GMChttp://www.blogger.com/profile/12064325734945106662noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9109390459456735809.post-42628393725592215802015-07-05T13:39:00.001+02:002015-07-05T13:39:01.270+02:00Le Fosse Ardeatine (documentario, 1964)<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="270" src="https://www.youtube.com/embed/n2dLyUloTII" width="480"></iframe>GMChttp://www.blogger.com/profile/12064325734945106662noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9109390459456735809.post-25635241236621538202015-04-25T10:06:00.004+02:002015-04-25T10:06:52.491+02:00VIVA LA LIBERTA' SEMPRE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/_bT39UIp52w/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/_bT39UIp52w?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<br />GMChttp://www.blogger.com/profile/12064325734945106662noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9109390459456735809.post-80817262576209144212015-02-26T19:51:00.002+01:002015-02-26T19:51:59.428+01:008 marzo RASSEGNA SULLA RESISTENZA: LA DONNA NELLA RESISTENZA DI LILIANA CAVANI<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://ytimg.googleusercontent.com/vi/pmsh9htn3mg/0.jpg" src="http://www.youtube.com/embed/pmsh9htn3mg?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<span style="background-color: white; color: #002060; font-family: Trebuchet MS; font-size: x-small;"><span style="font-size: 16px; line-height: 22.7199993133545px;"><b style="line-height: 22.7199993133545px;">Domenica 8 MARZO Ore15</b></span></span><span style="background-color: white; color: #444444; font-family: Trebuchet MS; font-size: x-small;"><span style="font-size: 16px; line-height: 22.7199993133545px;"><br style="line-height: 22.7199993133545px;" /></span></span><span style="background-color: white; color: #366092; font-family: Trebuchet MS; font-size: x-small;"><span style="font-size: 16px; line-height: 22.7199993133545px;"><b style="line-height: 22.7199993133545px;">Rassegna sulla resistenza</b></span></span><span style="background-color: white; color: #444444; font-family: Trebuchet MS; font-size: x-small;"><span style="font-size: 16px; line-height: 22.7199993133545px;"><br style="line-height: 22.7199993133545px;" />La Donna nella Resistenza di Liliana Cavani - L’Agnese va a morire di Giuliano Montaldo - Staffette di Paola Sangiovanni - Le radici e le ali. Partigiani a Roma di Fabio Grimaldi e Rosa Pianeta - Le forze di difesa femminili curde nei territori occupati in Siria e in Iraq. Organizza: </span></span><span style="background-color: white; color: #444444; font-family: Trebuchet MS; font-size: x-small;"><span style="font-size: 16px; line-height: 22.7199993133545px;"><b style="line-height: 22.7199993133545px;">UDI, Casa Internazionale delle Donne, UISP</b></span></span>GMChttp://www.blogger.com/profile/12064325734945106662noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9109390459456735809.post-3018652971709269402015-01-25T17:15:00.000+01:002015-01-25T17:15:52.705+01:0025 gennaio: Se questo è un uomo<div style="box-sizing: border-box; font-family: Georgia, serif; font-size: 14px; font-style: italic; line-height: 1.6; margin-bottom: 5px; margin-top: 1em; padding: 0px;">
<span style="color: #eeeeee;">25 gennaio</span></div>
<div style="box-sizing: border-box; font-family: Georgia, serif; font-size: 14px; font-style: italic; line-height: 1.6; margin-bottom: 5px; margin-top: 1em; padding: 0px;">
<span style="color: #eeeeee;">Fuori ancora il grande silenzio. Il numero dei corvi era molto aumentato, e tutti sapevamo perché. Solo a lunghi intervalli si risvegliava il dialogo dell'artiglieria. Tutti si dicevano a vicenda che i russi presto, subito, sarebbero arrivati; tutti lo proclamavano, tutti ne erano certi, ma nessuno riusciva a farsene serenamente capace. Perché nei Lager si perde l'abitudine di sperare, e anche la fiducia nella propria ragione. In Lager pensare è inutile, perché gli eventi si svolgono per lo più in modo imprevedibile; e dannoso, perché mantiene viva una sensibilità che è fonte di dolore, e che qualche provvida legge naturale ottunde quando le sofferenze passano un certo limite. Come della gioia, della paura, del dolore medesimo, così anche dell'attesa ci si stanca. Arrivati al 25 gennaio, rotti da otto giorni i rapporti con quel feroce mondo, che pure era un mondo, i più fra noi erano troppo esausti perfino per attendere. A sera, intorno alla stufa, ancora una volta Charles, Arthur ed io ci sentimmo ridiventare uomini. Potevamo parlare di tutto.</span></div>
GMChttp://www.blogger.com/profile/12064325734945106662noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9109390459456735809.post-87400631207434323172014-10-13T14:57:00.001+02:002014-10-13T14:57:54.377+02:00SICILIANI NELLA RESISTENZA TOSCANA E IN ALTRE REGIONI di Carmela ZangaraVi allego il link di quest'ultimo lavoro della giornalista Carmela Zangara<br />
<br />
<br />
<br />
<a href="http://www.italia-resistenza.it/rete/eventi/carmela-zangara-siciliani-nella-resistenza-toscana-e-in-altre-regioni-10031/">siciliani nella resistenza </a>GMChttp://www.blogger.com/profile/12064325734945106662noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9109390459456735809.post-34252417296355420902014-10-03T09:38:00.004+02:002014-10-03T09:39:21.682+02:00NEDO FIANOEssere liberi significa anche poter pensare che la guerra sia utile, che si possano sopraffare idee, e popoli con la forza, con la ferocia. Non è la mia di idea, ma non mi stupisco che ci sia chi, invece, può avvalorare questa tesi. E' tuttavia importante assumersi la responsabilità delle proprie idee. Questo blog vuole solo ricordare ciò che è stato. La ferocia della guerra. Leggete i post, guardate i video e se pensate che tutto questo orrore sia per voi accettabile sponsorizzate un'altra guerra.<br />
Vi posto l'intervista a Nedo Fiano sopravissuto al peggiore dei campi nazisti.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/YPLr0UVVyDM?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<br />GMChttp://www.blogger.com/profile/12064325734945106662noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9109390459456735809.post-6834805108805029492014-08-22T10:13:00.000+02:002014-08-22T10:13:11.926+02:007 febbraio - 24 marzo: quei 45 giorni (la cronologia di ciò che accadde nei 45 giorni intercorsi fra l'arresto di Raffaele Zicconi e la strage delle Fosse Ardeatine) Fonte Aldo Pavia<div style="text-align: center;">
<b style="background-color: white; font-family: 'Times New Roman', Times, FreeSerif, serif; font-size: 48px; line-height: 55.20000076293945px;">9 marzo - 25 marzo 1944</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b style="background-color: white; font-family: 'Times New Roman', Times, FreeSerif, serif; font-size: 48px; line-height: 55.20000076293945px;"><br /></b></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="background: white; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;">9 marzo</span></b><span style="font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"><br />
<br />
<span style="background: white;">La gappista Carla Capponi fa saltare in aria una
autocisterna tedesca nei pressi del Colosseo. Mandando in fiamme 20.000 chili
di benzina.<span class="apple-converted-space"> </span></span><br />
<br />
<span style="background: white;">Nella zona di Palestrina, le SS riescono a localizzare
il gruppo dei partigiani russi. Organizzano quindi un rastrellamento e i
partigiani, italiani e russi, si accorgono con ritardo della presenza tedesca.
Riescono tuttavia a liberarsi dalla morsa, al prezzo della morte di tre
sovietici.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">Una squadra Matteotti elimina una spia nelle
grotte di Porta Furba.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">Sulla Tiburtina in uno scontro a fuoco con
tedeschi e fascisti, resta ferito Giuseppe Meli.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">Alla Magliana salta in aria un camion tedesco.</span><br />
<br />
<b><span style="background: white;">10 marzo</span></b><br />
<br />
<span style="background: white;">In via Tomacelli, un GAP, 11 partigiani tra cui Lucia
Ottobrini, Franco Ferri, Mario Formentini, Rosario Bentivegna, Raoul Falcioni</span></span><sup><span style="background: white;">191</span></sup><span class="apple-converted-space"><span style="background: white; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"> </span></span><span style="background: white; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;">vanno all’assalto di un corteo
fascista dei Gruppi d’Onore e Combattimento e della G.N.R. (Guardia Nazionale
Repubblicana). Si registrano feriti e i fascisti mettono una taglia di 500.000
lire sugli attentatori. I tedeschi,comunque, proibiscono ai fascisti di
organizzare cortei.</span><span style="font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"><br />
<br />
<span style="background: white;">In via Carlo Alberto attacco ad un autocarro
tedesco.<span class="apple-converted-space"> </span></span><br />
<br />
<span style="background: white;">Una autocolonna nazista viene attaccata a piazza
Re di Roma.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">Una SS uccisa sul tram a piazza Verdi.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">Bombardata la zona di piazza Bologna.</span><br />
<br />
<b><span style="background: white;">11 marzo</span></b><br />
<br />
<span style="background: white;">Tagliati i cavi telefonici sulla via Tuscolana,
per opera della squadra Matteotti di Aristodemo Piconi.</span><br />
<br />
<br />
<b><span style="background: white;">12 marzo</span></b><br />
<br />
<span style="background: white;">Al ponte sull’Aniene, sulla Salaria, i
partigiani distruggono un autocarro tedesco carico di materiale bellico.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">In piazza San Pietro, molti più di centomila
romani invitano il papa ad intervenire, richiamando i nazisti al rispetto degli
accordi a suo tempo sottoscritti. Evitando così i pesanti bombardamenti
alleati. Il Papa condanna la guerra aerea ma non altrettanto la presenza
militare tedesca nella città. Poiché inneggiava alla libertà e alla Resistenza,
viene arrestato don Pecoraro.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">L’avvocato Mastino Del Rio, comandante
partigiano e esponente della Democrazia Cristiana viene rinchiuso nel Terzo
braccio di Regina Coeli, dove sarà più volte torturato.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">Vengono arrestati Ilario Zambelli</span></span><sup><span style="background: white;">192</span></sup><span class="apple-converted-space"><span style="background: white; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"> </span></span><span style="background: white; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;">del FMC e Alberto Marchesi</span><sup><span style="background: white;">193</span></sup><span style="background: white; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;">.</span><span style="font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"><br />
<br />
<b><span style="background: white;">13 marzo</span></b><br />
<br />
<span style="background: white;">Manifestini del Centro Militare Cittadino
vengono distribuiti in Piazza San Pietro, durante l’omelia del Pontefice.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">Viene scoperto dalla Gestapo il gruppo che fa
capo al Fronte Militare Clandestino, comandato da Fabrizio Vassalli</span></span><sup><span style="background: white;">194</span></sup><span class="apple-converted-space"><span style="background: white; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"> </span></span><span style="background: white; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;">che viene arrestato. Con lui la
moglie Amelia Vitucci, Giordano Bruno Ferrari</span><sup><span style="background: white;">195</span></sup><span style="background: white; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;">, Salvatore Grasso,
Corrado e Jolanda Vinci, Pietro Bergamini, Bice Bertini. Vassalli, Bergamini,
Grasso, Vinci e Ferrari saranno fucilati a Forte Bravetta.</span><span style="font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"><br />
<br />
<span style="background: white;">Arrestato Giuseppe Lo Presti, comandante della
IVa Zona del PSI (Appio, Celio, Esquilino).</span></span><sup><span style="background: white;">196</span></sup><span class="apple-converted-space"><span style="background: white; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"> </span></span><span style="font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"><br />
<br />
<b><span style="background: white;">14 marzo</span></b><br />
<br />
<span style="background: white;">A conoscenza che un ufficiale italiano al
servizio delle SS, responsabile della cattura di diversi partigiani, stava per
lasciare Roma, un GAP aveva avuto l’incarico di eliminarlo. Segnalati alle SS
da un’ altra spia italiana, vengono arrestati, nelle vicinanze di Piazza Fiume,
Valerio Fiorentini, Carlo Camisotti, Lucio Sbrolli e Paolo Angelici. Portati a
via Tasso, Fiorentini, Angelici e Camisotti verranno assassinati alle
Ardeatine.<span class="apple-converted-space"> </span></span><br />
<br />
<span style="background: white;">In via dell’Acqua Bullicante le SS irrompono nel
laboratorio del Comandante dei GAP dell’VIII Zona garibaldina, Pilade Forcella.
Non trovandolo e non trovando neppure armi, arrestano i garibaldini Orazio
Corsi, Mario Passarella, Alessandro Portieri, Egidio Checchi, Mario Corsi e
Renato Cantalamessa. Verranno assassinati alle Ardeatine, ad esclusione di Mario
Corsi.<span class="apple-converted-space"> </span></span><br />
<br />
<span style="background: white;">Il Comando di Zona dei GAP decide che Luigi
Forcella, il Commissario Politico Nino Franchellucci e altri 21 partigiani
ormai identificati dai nazifascisti lascino la città e si rechino a Poggio
Mirteto, in Sabina, entrando a far parte della “Brigata autonoma Stalin”.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">800 morti e 2.000 feriti per un bombardamento
alleato su Prenestino, Nomentano, Tiburtino, Tuscolano.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">Viene arrestato Michele Bolgia</span></span><sup><span style="background: white;">197</span></sup><span style="background: white; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;">, un ferroviere
socialista,che alla stazione Tiburtina apriva i vagoni piombati con ebrei e
altri prigionieri per permettere loro la fuga. Imprigionato a via Tasso, verrà
assassinato alle Ardeatine con altri 5 ferrovieri.</span><span style="font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"><br />
<br />
<b><span style="background: white;">15 marzo</span></b><br />
<br />
<span style="background: white;">Viene arrestato un gruppo di 14 partigiani
socialisti all’Alberone, che si era riunito nel retrobottega di un bar. Tra loro
Gastone De Nicolò, portato a via Tasso e poi, con i suoi compagni, nel Terzo
braccio nazista di Regina Coeli. Dopo aver fatto credere che sarebbero stati
inviati al lavoro sul fronte di Anzio, l’intero gruppo verrà assassinato alle
Ardeatine. Arrestati anche i fratelli Ugo e Umberto Urbani.</span></span><sup><span style="background: white;">198</span></sup><span style="font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"><br />
<br />
<b><span style="background: white;">17 marzo</span></b><br />
<br />
<span style="background: white;">Il tenente della polizia fascista Maurizio
Giglio</span></span><sup><span style="background: white;">199</span></sup><span style="background: white; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;">, in
realtà agente dell’OSS (nome in codice Cervo), che trasmetteva da una radio
posta in un barcone sul Tevere, cade nelle mani di Pietro Koch che lo cattura
presso il ponte Risorgimento. Seppur torturato atrocemente non rivela alcunché.
Assassinato alle Ardeatine.</span><span style="font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"><br />
<br />
<span style="background: white;">Viene diffuso un volantino dell’U.S.I. in cui si
rivendica la severa punizione inflitta, dagli stessi studenti
dell’organizzazione, al preside fascista dell’Istituto Magistrale Vittorio
Colonna, che aveva offeso la memoria di un patriota fucilato davanti alla sua
figlia.<span class="apple-converted-space"> </span></span><br />
<br />
<b><span style="background: white;">18 marzo</span></b><br />
<br />
<span style="background: white;">Automezzi nemici colpiti in piazza del Popolo.<span class="apple-converted-space"> </span></span><br />
<br />
<span style="background: white;">Bombardamento su Appio Latino e Tiburtino.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">Ufficiali e collaboratori del FMC vengono
arrestati. Tra loro Manfredi Azzarita</span></span><sup><span style="background: white;">200</span></sup><span style="background: white; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;">, Giovanni Vercilio, Renato
Villoresi</span><sup><span style="background: white;">201</span></sup><span style="background: white; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;">,
Francesco Pepicelli</span><sup><span style="background: white;">202</span></sup><span style="background: white; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;">,
Umberto Lusana</span><sup><span style="background: white;">203</span></sup><span style="background: white; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;">,
Gerardo Sergi</span><sup><span style="background: white;">204</span></sup><span style="background: white; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;">, tutti
assassinati alle Ardeatine.</span><span style="font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"><br />
<br />
<span style="background: white;">Viene arrestato l’ebreo Odoardo Della Torre, militante
socialista.</span></span><sup><span style="background: white;">205</span></sup><span style="font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"><br />
<br />
<b><span style="background: white;">19 marzo</span></b><br />
<br />
<span style="background: white;">La banda Koch arresta il partigiano comunista
Enrico Ferola, il fabbro che aveva forgiato il maggior numero di chiodi a
quattro punte, nella sua officina di via della Pelliccia. Utilizzando tondino
di ferro recuperato in edifici bombardati. Portato alla pensione Jaccarino e
torturato, non rivela a chi fosse destinato il mezzo quintale di chiodi che gli
avevano trovato. Assassinato alle Ardeatine.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">Per ordine del comando tedesco viene
completamente evacuata Cisterna. La popolazione viene dapprima condotta a
Velletri e poi nei campi di raccolta della Breda sulla via Casilina, di Santa
Croce in Gerusalemme e di Cesano.</span><br />
<br />
<b><span style="background: white;">20 marzo</span></b><br />
<br />
<span style="background: white;">Una pattuglia fascista viene disarmata sulla via
Appia. Una bomba lanciata contro un sidecar uccide i tre tedeschi
dell’equipaggio.</span><br />
<br />
<b><span style="background: white;">21 marzo</span></b><br />
<br />
<span style="background: white;">In via Ipponio vengono arrestati Franco Bucciano
e Armando Ottaviano, di Bandiera Rossa. Saranno assassinati alle Ardeatine.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">Vengono catturati 7 componenti della famiglia Di
Consiglio, ebrei. Verranno tutti assassinati alle Ardeatine.</span><br />
<br />
<b><span style="background: white;">22 marzo</span></b><br />
<br />
<span style="background: white;">Il Tribunale militare tedesco condanna a morte
il professor Gioacchino Gesmundo, comunista. Medesima condanna per Manlio
Bordoni e Carlo Lucchetti di Bandiera Rossa. Verranno tutti assassinati alle
Ardeatine.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">Arrestato l’operaio dei Mercari generali,
Giuseppe Cinelli del PCI “Brigate Garibaldi”. Assassinato alle Ardeatine.</span><br />
<br />
<b><span style="background: white;">23 marzo</span></b><br />
<br />
<span style="background: white;">Nel giorno dell’anniversario della fondazione
dei fasci di combattimento, i GAP attaccano una compagnia del III battaglione
dell’SS Polizei Regiment Bozen</span></span><sup><span style="background: white;">206</span></sup><span style="background: white; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;">, composto da volontari SS, in via Rasella</span><sup><span style="background: white;">207</span></sup><span style="background: white; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;">. All’operazione militare
prendono parte Rosario Bentivegna, Carla Capponi, Carlo Salinari, Franco
Calamandrei, Pasquale Balsamo</span><sup><span style="background: white;">208</span></sup><span style="background: white; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;">, Marisa Musu, Fernando Vitagliano, Raoul
Falcioni, Franco Ferri</span><sup><span style="background: white;">209</span></sup><span style="background: white; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;">,
Francesco Curelli, Silvio Serra</span><sup><span style="background: white;">210</span></sup><span style="background: white; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;">, Guglielmo Blasi.</span><sup><span style="background: white;">211</span></sup><span class="apple-converted-space"><span style="background: white; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"> </span></span><span style="background: white; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;">33 Le vittime tedesche. Le
retroguardie del Bozen incrociano due partigiani di Bandiera Rossa, Antonio
Chiaretti e Enrico Pascucci che nello scontro a fuoco vengono uccisi.</span><sup><span style="background: white;">212</span></sup><span style="background: white; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;">Nei pressi di via Rasella
vengono arrestati: Ferruccio Caputo, Cosimo D’Amico, Celestino Frasca, Romolo
Gigliozzi</span><sup><span style="background: white;">213</span></sup><span style="background: white; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;">, Fulvio
Mastrangeli, Angelo e Umberto Pignotti, Antonio Prosperi, Ettore Ronconi</span><sup><span style="background: white;">214</span></sup><span style="background: white; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;">, Guido Volponi. Il
giorno dopo saranno tutti assassinati alle Ardeatine.<span class="apple-converted-space"> </span></span><span style="font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"><br />
<br />
<b><span style="background: white;">24 marzo</span></b><br />
<br />
<span style="background: white;">Strage delle Ardeatine, cave a due chilometri da
Porta San Sebastiano. In circa 5 ore, nel pomeriggio, vengono assassinati con
un colpo di pistola alla nuca 335 italiani, di cui 75 ebrei</span></span><sup><span style="background: white;">215</span></sup><span style="background: white; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;">. 285 nominativi erano
presenti in una lista di Kappler, 50 in una fornita dal questore Caruso a da
Pietro Koch.</span><span style="font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"><br />
<br />
<span style="background: white;">I direttori dei giornali romani ricevono
direttive precise su come si dovesse riferire quanto accaduto a via Rasella.
Nessun comunicato, radio o con manifesti, venne rivolto ai romani affinchè i
responsabili dell’azione militare si consegnassero ai tedeschi. Smentendo
quanto affermato a posteriori circa fantomatici manifesti, lo stesso generale
Kesselring, durante il processo a Roma nel 1946, alla domanda rivoltagli in
merito all’opportunità di rivolgersi alla popolazione romana, rispose: “<i>Ora,
in tempi più tranquilli, dopo due anni passati, devo dire che l’idea sarebbe
stata buona</i>”. Ma: “<i>No. Non lo feci</i>”.</span></span><sup><span style="background: white;">216</span></sup><span style="font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"><br />
<br />
<!--[if !supportLineBreakNewLine]--><br />
<!--[endif]--><b><span style="background: white;"><o:p></o:p></span></b></span></div>
<b><span style="background: white; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;">25 marzo</span></b><span style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"><br />
<br />
<span style="background: white;">Il Comando tedesco, con un comunicato, porta a
conoscenza dei romani che a seguito dell’attentato partigiano a Via Rasella: “<i>Il
Comando tedesco perciò ha ordinato per ogni tedesco ammazzato dieci
comunisti-badogliani saranno fucilati. Quest’ ordine è già stato eseguito</i>”.</span><br />
<!--[if !supportLineBreakNewLine]--><br />
<!--[endif]--></span>GMChttp://www.blogger.com/profile/12064325734945106662noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-9109390459456735809.post-60213937491597603842014-08-21T09:33:00.001+02:002014-08-21T09:35:54.676+02:007 febbraio - 24 marzo: quei 45 giorni (la cronologia di ciò che accadde nei 45 giorni intercorsi fra l'arresto di Raffaele Zicconi e la strage delle Fosse Ardeatine) Fonte Aldo Pavia<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: center;">
<b style="font-size: 48px; line-height: 55.20000076293945px;">20 febbraio - 8 marzo 1944</b></div>
<b><span style="background: white; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"><br /></span></b>
<b><span style="background: white; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"><br /></span></b>
<b><span style="background: white; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"><br /></span></b>
<b><span style="background: white; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;">20 febbraio</span></b><span style="font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"><br />
<br />
<span style="background: white;">Ricevute segnalazioni dai ferrovieri su treni in
transito con uomini e rifornimenti tedeschi, gli Alleati bombardano il ponte di
Poggio Mirteto, la stazione di Capranica, Settebagni e Viterbo.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">Luigi Zanasso e Nello Mancini, con le loro
squadre, attaccano un treno alla stazione Tiburtina, per impossessarsi degli
alimenti caricati sui carri. Dopo uno scontro a fuoco con i tedeschi, l’intero
treno è incendiato.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">Alla stazione Ostiense le squadre di Edoardo e
Cosimo Vurchio fanno saltare cinque vagoni di armi tedesche.</span><br />
<br />
<b><span style="background: white;">21 febbraio</span></b><br />
<br />
<span style="background: white;">In piazza Re di Roma, attaccato un reparto di
cavalleria tedesca.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">Il Comando tedesco invia a Tor Pignattara
Armando Stampacchia, quale Commissario di Polizia. Il suo primo provvedimento è
di fare arrestare e consegnare ai tedeschi molti giovani, renitenti alla leva
obbligatoria.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">Vengono arrestati Aldo Angelai della “Brigata
Matteotti”, Giovanni Angelucci e Francesco Ciavarella di Bandiera Rossa, Sandor
Kereszty del Partito dìAzione. Verranno assassinati alle Ardeatine.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">Attacco ai tedeschi nella borgata Ottavia.</span><br />
<br />
<b><span style="background: white;">22 febbraio</span></b><br />
<br />
<span style="background: white;">Un GAP garibaldino, sul tram diretto a Tor
Pignattara, giustizia un agente di P.S. che si vantava di aver richiesto
l’onore di fare parte del plotone di esecuzione per la fucilazione di
partigiani.<span class="apple-converted-space"> </span></span><br />
<br />
<span style="background: white;">A Roma si viene a sapere dell’uccisione dei
segretari dei fasci di Palestrina ed Ariccia.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">A Villa Certosa fallisce un attentato al
commissario Armando Stampacchia.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">Ad Ariccia i partigiani della formazione
Castelli Romani eliminano il fascista Luigi Menicocci, spia e delatore dei
tedeschi.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">A Palestrina viene ucciso Camillo Barcaroli,
collaborazionista e fondatore del fascio repubblicano.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">Durante un attacco ad una autocolonna tedesca,
viene catturato Enrico Di Pietro, condotto a via Tasso e torturato. Riesce poi
a fuggire dall’Hotel Flora, sede del Tribunale tedesco.</span><br />
<br />
<b><span style="background: white;">23 febbraio</span></b><br />
<br />
<span style="background: white;">Viene arrestato il partigiano Bruno Roazza, nel
corso di una operazione di distribuzione di volantini incitanti alla lotta
contro i nazisti.<span class="apple-converted-space"> </span></span><br />
<br />
<span style="background: white;">Viene ucciso un poliziotto che aveva fatto parte
di plotoni d’esecuzione.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">Viene arrestato il capitano dei Carabinieri
Raffaele Aversa.</span><br />
<br />
<b><span style="background: white;">24 febbraio</span></b><br />
<br />
<span style="background: white;">Le spie Sabelli e Testorio tendono un agguato a
Ferdinando Agnini, animatore del movimento giovanile di Montesacro, capo dell’USI-Unione
Studenti Italiani. Dopo averlo catturato, con la collaborazione di alcuni
poliziotti, lo portano al commissariato locale sottoponendolo ad un pesante
interrogatorio. Di nuovo cadendo in un tranello dei fascisti, involontariamente
coinvolge il padre che viene a sua volta arrestato. Entrambi, consegnati ai
tedeschi, vengono portati a via Tasso. Il 24 marzo, dopo aver subito dodici
interrogatori, Agnini viene assassinato alle Ardeatine.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">Attacco a tedeschi e fascisti sulla via
Casilina.</span><br />
<br />
<br />
<b><span style="background: white;">25 febbraio</span></b><br />
<br />
<span style="background: white;">All’Arco di Travertino viene giustiziata una
spia delle SS di via Tasso che il 29 gennaio aveva reso possibile l’arresto di
molti patrioti dell’organizzazione della Marina Militare.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">Scontri a fuoco tra partigiani e tedeschi a
Frascati.<span class="apple-converted-space"> </span></span><br />
<br />
<b><span style="background: white;">26-27 febbraio</span></b><br />
<br />
<span style="background: white;">Ripetuti bombardamenti aeronavali alleati su
Cisterna.</span><br />
<br />
<b><span style="background: white;">27 febbraio</span></b><br />
<br />
<span style="background: white;">Un camion tedesco carico di munizioni viene
fatto saltare dai partigiani con un lancio di bombe a mano, in via dell’Acqua
Bullicante.<span class="apple-converted-space"> </span></span><br />
<br />
<span style="background: white;">Tagliate le linee telefoniche sulla Casilina e
sulla Tuscolana.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">In via dell’Acqua Bullicante attacco a un
reparto tedesco, ferendo due soldati.<span class="apple-converted-space"> </span></span><br />
<br />
<span style="background: white;">Un autocarro tedesco viene fatto saltare in
viale Africa.</span><br />
<br />
<b><span style="background: white;">28 febbraio</span></b><br />
<br />
<span style="background: white;">La RSI istituisce l’Ispettorato militare del
lavoro che, come la Todt</span></span><sup><span style="background: white;">178</span></sup><span class="apple-converted-space"><span style="background: white; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"> </span></span><span style="background: white; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;">nazista,
deve reclutare “volontariamente” i lavoratori. A capo il generale del Genio,
Francesco Palladino. Opererà, con scarsissimi risultati, soprattutto nelle
provincie in cui la RSI ha sue strutture, ma ostacolata apertamente dai
tedeschi.</span><span style="font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"><br />
<br />
<span style="background: white;">Viene arrestato Aldo Finzi</span></span><sup><span style="background: white;">179</span></sup><span style="background: white; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;">, del Partito Democratico
del Lavoro “Banda Rubeis”.</span><span style="font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"><br />
<br />
<b><span style="background: white;">Primi giorni di marzo</span></b><br />
<br />
<span style="background: white;">La Banda Moro fa saltare in aria 4 chilometri di
strada ferrata alla Magliana, bloccando così per due settimane il flusso dei
rifornimenti tedeschi, destinati al fronte.<span class="apple-converted-space"><b> </b></span></span><br />
<br />
<b><span style="background: white;">1 marzo</span></b><br />
<br />
<span style="background: white;">La Banda Koch arresta il professor Pilo
Albertelli, membro del comitato militare del CLN. Portato alla prigione di via
Principe Amedeo, è sottoposto a torture che gli rendono il volto
irriconoscibile ed il corpo martoriato. Viene assassinato alle Cave Ardeatine.
Medaglia d’Oro al Valor Militare.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">Viene arrestato Nicola Angelucci, membro del CLN
per la Democrazia Cristiana. Viene imprigionato alla Caserma Mussolini. Con lui
vengono arrestati anche Giuseppe Intersimone, la figlia di Ercole Chini,
comandante militare dell’organizzazione democristiana e il figlio del capitano
Luigi Sartori.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">Rastrellamento nel centro città, tra piazza
Venezia, piazza Barberini e piazza di Spagna.</span><br />
<br />
<b><span style="background: white;">2 marzo</span></b><br />
<br />
<span style="background: white;">Da un aereo vengono lanciati spezzoni
sull’Oratorio di San Pietro. Un morto e tre feriti tra i cittadini del
Vaticano.<span class="apple-converted-space"> </span></span><br />
<br />
<span style="background: white;">I tedeschi uccidono uno sconosciuto con un colpo
alla nuca.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">Ferito da ignoti un caposquadra dei battaglioni
“M”.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">Nei pressi di Roma viene ucciso dai nazifascisti
il dirigente democristiano, Luciano Maffucci.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">Vengono arrestati dalla banda Koch, su
delazione, Aldo Eluisi</span></span><sup><span style="background: white;">180</span></sup><span style="background: white; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;">, Vincenzo Saccottelli,</span><sup><span style="background: white;">181</span></sup><span class="apple-converted-space"><span style="background: white; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"> </span></span><span style="background: white; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;">Fernando Norma, Renato Fabri,
Cesare Leonelli, del Partito d’Azione. Assassinati alle Ardeatine.<span class="apple-converted-space"> </span></span><span style="font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"><br />
<br />
<span style="background: white;">Vengono catturati anche il carabiniere Gaetano Forte</span></span><sup><span style="background: white;">182</span></sup><span style="background: white; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;">, del Fronte Militare
Clandestino “Banda Caruso”, Antonio Ayroldi (FMC)</span><sup><span style="background: white;">183</span></sup><span style="background: white; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;">, Amedeo Ladonnici
(FMC-banda Finzi) e Gioacchino Di Salvo del Partito Democratico del Lavoro.
Assassinati alle Ardeatine.<span class="apple-converted-space"> </span></span><span style="font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"><br />
<br />
<b><span style="background: white;">3 marzo</span></b><br />
<br />
<span style="background: white;">Un maresciallo tedesco uccide Maria Teresa
Gullace, di 37 anni, madre di cinque figli ed in attesa del sesto.</span></span><sup><span style="background: white;">184</span></sup><span class="apple-converted-space"><span style="background: white; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"> </span></span><span style="background: white; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;">La sua colpa è quella di essere,
con una moltitudine di donne romane - e tra loro le partigiane Carla Capponi,
Lucia Ottobrini e Marisa Musu - davanti alla caserma di viale Giulio Cesare per
ottenere il rilascio dei loro mariti e figli, destinati ad essere inviati dalla
Todt al lavoro coatto in Germania. Sul luogo, nel pomeriggio due squadre
gappisti, comandate da Mario Fiorentini, Franco Calamandrei e Alfredo Orecchio,
attaccano la caserma. Viene ucciso un fascista e altri due sono feriti. Carla
Capponi viene arrestata, ma riesce a salvarsi grazie ad un rapido intervento di
Marisa Musu che le infila in tasca una tessera del gruppo fascista “Onore e
combattimento”. Viene così rilasciata.</span><span style="font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"><br />
<br />
<span style="background: white;">A Tor Pignattara e Centocelle i GAP eliminano
una spia fascista e ne feriscono altre due.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">Viene arrestato dalla banda Koch il ferroviere
Armando Bussi</span></span><sup><span style="background: white;">185</span></sup><span style="background: white; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;">,
antifascista e dirigente delle formazioni azioniste. Viene torturato alla
pensione Oltremare. Assassinato con altri 5 ferrovieri, tra i quali Michele
Bolgia, alle Ardeatine.</span><span style="font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"><br />
<br />
<span style="background: white;">Con lui, nella stessa giornata finisce nella
mani di Koch anche l’ingegner Elio Bernabei</span></span><sup><span style="background: white;">186</span></sup><span style="background: white; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;">, del Partito d’Azione,
impiegato al Ministero delle Comunicazioni.</span><span style="font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"><br />
<br />
<span style="background: white;">Fucilati a Forte Bravetta Antonio Lalli e
Eugenio Messina.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">Bombardamenti alleati al Tiburtino e Ostiense.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
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<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="background: white; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;">Un gruppo di gappisti romani:<span class="apple-converted-space"> </span></span></b><span style="background: white; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;">(dall'alto e da sinistra)</span><span style="font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"><br />
<br />
<b><span style="background: white;">Alfredo Reichlin,Tullio Pietrocola,Giulio
Cortini,Laura Garroni,Maria Teresa Regard,Franco Calamandrei,Valentino
Gerratana,Duilio Grigioni,Marisa Musu.(sotto,accovacciati)Arminio
Savioli,Francesco Curreli,Franco Albanese,Carla Capponi,Rosario
Bentivegna,Carlo Salinari,Ernesto Borghesi, Raoul Falcioni(seduti,davanti al
gruppo)Fernando Vitagliano, Franco Ferri(sdraiato a terra), Pasquale Balsamo.<o:p></o:p></span></b></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<b><span style="background: white; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;">4 marzo</span></b><span style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"><br />
<br />
<span style="background: white;">Viene ucciso dal patriota Clemente Scifoni, a
casa sua, in piazza Ragusa, il commissario di polizia di Centocelle, Armando
Stampacchia, un fascista di assoluta fedeltà e di inaudita durezza. Che si
vantava di non aver alcun timore dei partigiani, muovendosi, per sfida, nel
quartiere senza scorta. E che aveva diretto personalmente rastrellamenti e
arresti di ebrei. I nazisti mettono una taglia di 200.000 lire
sull’attentatore. Dopo la liberazione della città, Scifoni verrà arrestato con
l’accusa di omicidio premeditato. Dopo due anni di carcere verrà assolto in
quanto aveva agito nel corso di una operazione militare.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">A piazza Esedra viene danneggiato un camion
tedesco.</span><br />
<br />
<b><span style="background: white;">5 marzo</span></b><br />
<br />
<span style="background: white;">In Piazza dei Mirti</span></span><sup><span style="background: white; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 115%;">187</span></sup><span class="apple-converted-space"><span style="background: white; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"> </span></span><span style="background: white; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;">i partigiani mettono in fuga, dopo un furioso
conflitto a fuoco, un gruppo di tedeschi che, armi spianate, terrorizzavano i
cittadini e rastrellavano tutti gli uomini validi. E’ colpito a morte un
soldato tedesco. Viene messa una taglia di 5.000 lire su ciascun autore
dell’attacco.</span><span style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"><br />
<br />
<span style="background: white;">I tedeschi violentano e uccidono una donna, di
cui non si conosce l’identità, sotto le mura di Porta Pia.</span></span><sup><span style="background: white; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 115%;">188</span></sup><span style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"><br />
<br />
<span style="background: white;">Attaccata la caserma dell’8° Genio e sottratte
armi.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">Gruppi di donne e bambini protestano per la
mancanza di pane, in via Latina, via Appia Nuova e in via Albalonga.<span class="apple-converted-space"> </span></span><br />
<br />
<b><span style="background: white;">6 marzo</span></b><br />
<br />
<span style="background: white;">Il federale Pizzirani inoltra al comando di via
Tasso una nota informativa con la quale denuncia Ersilia Carucci quale moglie
del sovversivo Antonio Lalli fucilato a Forte Bravetta il 3 marzo, e suggerisce
di farla pedinare in modo da poter arrestare gli amici del marito.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">Scontri alla stazione Ostiense e sabotaggio alle
linee telefoniche sulla Prenestina.<span class="apple-converted-space"> </span></span><br />
<br />
<b><span style="background: white;">7 marzo</span></b><br />
<br />
<span style="background: white;">A Forte Boccea vengono fucilati Giorgio Labò</span></span><sup><span style="background: white; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 115%;">189</span></sup><span style="background: white; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;">, Guido Rattoppatore,
Vincenzo Gentile, Antonio Bussi, Augusto Pasini, Concetto Fioravanti, Antonio
Nardi, Mario Negelli, Francesco Lipariti, l’ebreo tedesco Paul Lauffer,
militante del Partito d’Azione a Montesacro.</span><span style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"><br />
<br />
<span style="background: white;">In via Alessandria e in piazza Trevi vengono
fatti saltare due camion tedeschi.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">Chiodi a quattro punte lanciati in piazza Re di
Roma.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">La polizia arresta il marmista Domenico Viola
che nel suo laboratorio di via del Vantaggio nascondeva armi dei partigiani.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">Arrestati Giulio e Gino Cibei, del Partito
d’Azione. Verranno assassinati alle Ardeatine.</span><br />
<br />
<b><span style="background: white;">8 marzo</span></b><br />
<br />
<span style="background: white;">La Banda Rossi mina il ponte del Quadraro. La
mina poi verrà rimossa perché difettosa.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">La Gestapo di Kappler fa prigioniero il
carabiniere Angelo Ioppi</span></span><sup><span style="background: white; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 115%;">190</span></sup><span style="background: white; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;">, sottoposto a crudeli torture a via Tasso.</span><span style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"><br />
<br />
<span style="background: white;">Bombardata Artena.</span></span>GMChttp://www.blogger.com/profile/12064325734945106662noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9109390459456735809.post-56031109788378894532014-08-20T09:24:00.001+02:002019-03-15T07:43:53.660+01:007 febbraio - 24 marzo: quei 45 giorni (la cronologia di ciò che accadde nei 45 giorni intercorsi fra l'arresto di Raffaele Zicconi e la strage delle Fosse Ardeatine) Fonte Aldo Pavia<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 36pt; line-height: 115%;"> <b>7
febbraio - 19 febbraio 1944</b></span><b><span style="font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"><br />
<!--[if !supportLineBreakNewLine]--><br />
<!--[endif]--><span style="background: white; mso-bidi-font-weight: bold;"><o:p></o:p></span></span></b></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="background: white; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;">7 febbraio</span></b><span style="font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"><br />
<br />
<span style="background: white;">In via Carlo Alberto salta in aria un camion
tedesco.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">Tradito da un sedicente compagno, viene
arrestato il partigiano Raffaele Zicconi, del Partito d’Azione. Portato a via
Tasso, il 24 febbraio incarcerato a Regina Coeli. Assassinato alle Ardeatine.</span><br />
<br />
<b><span style="background: white;">8 febbraio</span></b><br />
<br />
<span style="background: white;">I quotidiani romani avvertono che non tutti i
precettati al lavoro obbligatorio non si sono presentati in via Induno 4, al
Servizio di collocamento. Pertanto a carico degli inadempienti verranno prese
sanzioni che prevedono il ritiro delle carte annonarie e la denuncia alle
competenti Autorità.<span class="apple-converted-space"> </span></span><br />
<br />
<b><span style="background: white;">9 febbraio</span></b><br />
<br />
<span style="background: white;">I partigiani di un GAP garibaldino fanno
esplodere una bomba ad orologeria alla Stazione Termini, nel posto di ristoro (<i>Banhoff
Offiziere</i>) per gli ufficiali tedeschi.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">Attacco ad un automezzo tedesco in piazza Re di
Roma.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">Attacchi delle squadre socialiste ai tedeschi
sulla Aurelia, a Monte Mario e in via Torino.</span><br />
<br />
<b><span style="background: white;">10 febbraio<span class="apple-converted-space"> </span></span></b><br />
<br />
<span style="background: white;">A Centocelle i partigiani dell’VIII Zona del
P.C.I.</span></span><sup><span style="background: white;">171</span></sup><span style="background: white; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;">, con
spezzoni incendiari bloccano una colonna di automezzi diretti alla volta del
fronte.</span><sup><span style="background: white;">172</span></sup><span style="font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"><br />
<br />
<span style="background: white;">Bombardato dagli alleati Castelgandolfo.</span><br />
<br />
<!--[if !supportLineBreakNewLine]--><br />
<!--[endif]--><b><span style="background: white;"><o:p></o:p></span></b></span></div>
<b><span style="background: white; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;">11 febbraio</span></b><span style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"><br />
<br />
<span style="background: white;">In Via delle Cave, nel quartiere Appio, una
squadra di azionisti fa saltare in aria e distruggere dal fuoco due camion
tedeschi, bloccando la via per alcune ore.</span><br />
<br />
<b><span style="background: white;">12 febbraio</span></b><br />
<br />
<span style="background: white;">I partigiani della “banda Rossi” effettuano un
sabotaggio alle linee telefoniche a Tor Tre Teste.</span><br />
<br />
<b><span style="background: white;">13 febbraio</span></b><br />
<br />
<span style="background: white;">I partigiani di diverse formazioni cercano di
liberare gli uomini rastrellati e imprigionati in una caserma di viale Giulio
Cesare.<span class="apple-converted-space"><b> </b></span></span><br />
<br />
<b><span style="background: white;">Metà febbraio</span></b><br />
<br />
<span style="background: white;">Le diverse organizzazioni degli studenti e dei
professori si uniscono e prende vita l’USI (Unione degli Studenti Italiani),
cui aderiscono tutti i partiti antifascisti. Le motivazioni vengono pubblicate
il 26 marzo 1944 sul giornale “la Nostra Lotta”.</span></span><sup><span style="background: white; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 115%;">173</span></sup><span style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"><br />
<br />
<b><span style="background: white;">14 – 15 febbraio</span></b><br />
<br />
<span style="background: white;">Sulla via Appia, in via Amiterno e in piazza Re
di Roma, attacchi a automezzi tedeschi, incendiati e danneggiati. Uccisi o
feriti i conducenti.</span><br />
<br />
<b><span style="background: white;">14 febbraio</span></b><br />
<br />
<span style="background: white;">Su delazione della spia e collaboratore Federico
Scarpato, vengono arrestati Vera Michelin-Salomon</span></span><sup><span style="background: white; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 115%;">174</span></sup><span class="apple-converted-space"><span style="background: white; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"> </span></span><span style="background: white; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;">(ritenuta erroneamente ebrea) con il fratello
Cornelio, Enrica Filippini Lera, Paolo Buffa, Paolo Petrucci, che verrà
assassinato alle Ardeatine. Vera ed Enrica, portate a via Tasso e poi nel
braccio tedesco di Regina Coeli, verranno condannate dal tribunale militare
tedesco ad anni di “lavoro duro e molta fame” da scontarsi in Germania.
Deportate il 24 aprile 1944, dopo una breve permanenza a Dachau, verranno
imprigionate ad Aichach, carcere di punizione e massima sicurezza (<i>Zuchthause</i>)
per prigioniere politiche.</span><span style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"><br />
<br />
<span style="background: white;">Viene arrestato il corazziere Giordano
Calcedonio</span></span><sup><span style="background: white; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 115%;">175</span></sup><span style="background: white; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;">, del FMC “banda Caruso”.<span class="apple-converted-space"> </span></span><span style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"><br />
<br />
<b><span style="background: white;">15 febbraio</span></b><br />
<br />
<span style="background: white;">Le SS, nella zona di Ponte Milvio, arrestano
Romualdo Chiesa</span></span><sup><span style="background: white; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 115%;">176</span></sup><span style="background: white; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;">, dirigente dei Cristiano Sociali che opera anche con
Bandiera Rossa. Viene accecato durante le torture. Assassinato alle Ardeatine.</span><span style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"><br />
<br />
<span style="background: white;">Viene arrestato Gaetano Butera</span></span><sup><span style="background: white; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 115%;">177</span></sup><span class="apple-converted-space"><span style="background: white; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"> </span></span><span style="background: white; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;">del Fronte Clandestino Militare.</span><span style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"><br />
<br />
<span style="background: white;">La banda Koch si installa alla Pensione
Oltremare, in via Principe Amedeo 2.</span><br />
<br />
<b><span style="background: white;">16 febbraio</span></b><br />
<br />
<span style="background: white;">Una bomba, messa da una partigiana nella
cantina, fa saltare in aria la palazzina del comando di zona tedesco, nei
pressi di Grottaferrata.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">Vengono arrestati, per una spiata dei fascisti,
a Tor Pignattara i gappisti Sergio e Giovanni Maggi.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">Lancio di chiodi a quattro punte sulla via
Appia, da parte dei GAP del PCI.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">Bombardamento a Trastevere.</span><br />
<br />
<b><span style="background: white;">17 febbraio</span></b><br />
<br />
<span style="background: white;">Preparata da Carlo Lizzani, ha luogo la
manifestazione degli studenti universitari. Viene ferito e catturato Raffaele
Garofalo. Portato al Policlinico, prima che i tedeschi lo trasferiscano a via
Tasso, viene organizzato un piano di fuga che ha successo.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">I GAP eliminano un dirigente del Comitato
fascista di Tor Pignattara.<span class="apple-converted-space"> </span></span><br />
<br />
<span style="background: white;">A Porta San Sebastiano viene fatto saltare in
aria un vagone ferroviario di materiale bellico.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">Due soldati tedeschi vengono attaccati e feriti
da sconosciuti.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">Tagliati i cavi telefonici della via Casilina.<span class="apple-converted-space"> </span></span><br />
<br />
<b><span style="background: white;">18 febbraio</span></b><br />
<br />
<span style="background: white;">I partigiani di due GAP, nelle vicinanze di
piazza Venezia, attaccano Giuseppe Pizzirani, segretario della Federazione
fascista romana, a bordo della sua auto blindata. Vengono feriti Serafini, vice
segretario del partito fascista repubblicano di Roma, l’autista di Pizzirani e
tre militi della scorta.<span class="apple-converted-space"> </span></span><br />
<br />
<span style="background: white;">Il maresciallo Graziani, capo dell’esercito
della RSI con il decreto legislativo n.30 stabilisce la pena di morte per i
renitenti e i disertori. Vengono richiamate alle armi le classi 1922 e 1923, e
il primo quadrimestre 1924. I richiamati devono presentarsi entro il 25
febbraio.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">Uccisa una SS in via Tuscolana.<span class="apple-converted-space"> </span></span><br />
<br />
<span style="background: white;">In via Tabarrini uccisa dai GAP comunisti una
spia della Gestapo.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">Danneggiati carri armati tedeschi sulla
Casilina.<span class="apple-converted-space"> </span></span><br />
<br />
<b><span style="background: white;">19 febbraio</span></b><br />
<br />
<span style="background: white;">I GAP della Garbatella fanno saltare in aria sei
vagoni ferroviari di materiale bellico tedesco di un treno in transito alla
stazione Ostiense.<span class="apple-converted-space"> </span></span><br />
<br />
<span style="background: white;">In via Due Allori cade in un agguato partigiano
un ufficiale superiore tedesco. Su di lui vengono trovati documenti sulla
dislocazione dei campi minati dell’aeroporto di Centocelle, che vengono fatti
avere al Comando Militare Cittadino.<span class="apple-converted-space"> </span></span><br />
<br />
<span style="background: white;">In serata un gruppo partigiano cerca di sabotare
una postazione antiaerea all’aeroporto di Ciampino. In questa operazione cadono
Otello Vaselani, di Bandiera Rossa, e Ilario Caucci di Tor Pignattara.</span><br />
<br />
<span style="background: white;">A Velletri, in località Prato Lungo per
rappresaglia per l’uccisione di un militare e il ferimento di un secondo che
stavano violentando la moglie di un contadino, i tedeschi uccidono 14 ostaggi.</span><br />
<!--[if !supportLineBreakNewLine]--><br />
<!--[endif]--></span>GMChttp://www.blogger.com/profile/12064325734945106662noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9109390459456735809.post-72994622931272010582014-08-19T16:22:00.001+02:002014-08-19T16:38:25.337+02:00Infosannio: Altro articolo che ricorda Raffaele Zicconi<span class="skimlinks-unlinked" style="background-color: white; border: 0px; color: #262626; font-family: 'Helvetica Neue', Arial, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 21px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Girando in rete ho trovato un grande interesse del sud e della Sicilia in particolare nel ricordare i caduti. .Questo uno stralcio di un articolo comparso su Infosannio, e di seguito l'articolo intero.........."Lo</span><span style="background-color: white; color: #262626; font-family: 'Helvetica Neue', Arial, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 21px;"> ha ripetuto Mario Avagliano nel suo recente articolo su Raffaele Zicconi di Sommatino in provincia di Caltanissetta assassinato nell’eccidio nazista delle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944.(</span><b style="background-color: white; color: #262626; font-family: 'Helvetica Neue', Arial, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 21px;">Raffaele Zicconi.L’Icaro siciliano che morì alle Fosse Ardeatine, </b><span style="background-color: white; color: #262626; font-family: 'Helvetica Neue', Arial, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 21px;">in </span><b style="background-color: white; color: #262626; font-family: 'Helvetica Neue', Arial, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 21px;">Patria Indipendente,</b><span style="background-color: white; color: #262626; font-family: 'Helvetica Neue', Arial, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 21px;">n.7 del 24 luglio 2011).Sappiamo che alle Fosse Ardeatine scomparvero altri siciliani antifascisti........"</span><br />
<span style="background-color: white; color: #262626; font-family: 'Helvetica Neue', Arial, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 21px;"><br /></span>
<span style="background-color: white; color: #262626; font-family: 'Helvetica Neue', Arial, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 21px;"><a href="http://infosannio.wordpress.com/2012/12/31/la-resistenza-come-problema-nazionale-civile-e-storiografico-la-vulgata-storiografica-di-un-sud-passivo-nella-guerra-di-liberazione/">http://infosannio.wordpress.com/2012/12/31/la-resistenza-come-problema-nazionale-civile-e-storiografico-la-vulgata-storiografica-di-un-sud-passivo-nella-guerra-di-liberazione/</a></span><br />
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<header class="entry-header" style="background-color: white; border-bottom-color: rgb(217, 217, 217); border-bottom-style: solid; border-bottom-width: 1px; font-family: 'Helvetica Neue', Arial, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16.799999237060547px; padding-left: 2.5em; position: relative;"><div class="entry-meta" style="border: 0px; clear: none; color: #aaa9a9; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: 1.1rem; font-style: italic; font-weight: inherit; margin: 0px 0px 1.5em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Pubblicato su <a href="http://infosannio.wordpress.com/2012/12/31/la-resistenza-come-problema-nazionale-civile-e-storiografico-la-vulgata-storiografica-di-un-sud-passivo-nella-guerra-di-liberazione/" rel="bookmark" sl-processed="1" style="border: 0px; color: black; font-family: 'Helvetica Neue', Arial, sans-serif; font-size: 11px; font-style: normal; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;" title="15:35">31 dicembre 2012</a><span class="byline" style="border: 0px; display: inline; font-family: inherit; font-size: 11px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"> da <span class="author vcard" style="border: 0px; font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><a class="url fn n" href="http://infosannio.wordpress.com/author/infosannio/" rel="author" sl-processed="1" style="border: 0px; color: black; font-family: 'Helvetica Neue', Arial, sans-serif; font-style: normal; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: none; text-transform: uppercase; vertical-align: baseline;" title="Vedi tutti gli articoli di infosannio">INFOSANNI</a>o</span></span></div>
</header><br />
<div class="entry-content" style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Helvetica Neue', Arial, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16.799999237060547px; margin: 0px 0px 2.3em; outline: 0px; padding: 1.25em 0px 0px 2.5em; position: relative; vertical-align: baseline;">
<div style="border: 0px; color: #262626; font-family: inherit; font-size: 1.2rem; font-style: inherit; font-weight: inherit; line-height: 1.75; margin-bottom: 1.75em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<a href="http://infosannio.wordpress.com/2012/12/31/la-resistenza-come-problema-nazionale-civile-e-storiografico-la-vulgata-storiografica-di-un-sud-passivo-nella-guerra-di-liberazione/resistenza/#main" rel="attachment wp-att-125360" sl-processed="1" style="border: 0px; color: black; font-family: inherit; font-size: 12px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><img alt="resistenza" class="alignleft size-medium wp-image-125360" src="http://infosannio.files.wordpress.com/2012/12/resistenza.jpg?w=300&h=207" height="207" style="border: 0px; display: inline; float: left; height: auto; margin-bottom: 1.5em; margin-right: 1.5em; margin-top: 1.1em; max-width: 100%;" width="300" /></a>La vulgata storiografica di un Sud passivo di fronte alla Resistenza si deve involontariamente alla ricostruzione del grande storico valdostano Federico Chabod nelle sue dodici lezioni parigine del gennaio 1950 su “L’Italia contemporanea(1918-1948)“,tradotte a cura di Simona Martini Vigezzi e Sergio Caprioglio e pubblicate da Einaudi;ma essa ha ormai esaurito la sua funzione divulgativa e ideologica a seguito dei nuovi elementi conoscitivi,delle più libere ricerche d’archivio e delle più attente testimonianze acquisite da esperti e appassionati ricercatori.E pertanto la tesi di un Sud qualunquista che non ha potuto conoscere il fenomeno partigiano e resistenziale,tranne che nelle eccezionali giornate di Napoli,ha ormai perduto la sua apparente rilevanza scientifica:“Questo è il cosiddetto regno del<span class="skimlinks-unlinked" style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Sud.Qui</span> non troviamo,non possiamo trovare la Resistenza[…]In altre parole,ciò significa che,sia dal punto di vista politico sia da quello militare,la popolazione del Mezzogiorno non può conoscere il fenomeno partigiano,le grandi giornate di Napoli-ripeto-sono un’eccezione che non muta la situazione generale”(Einaudi 1961,p.120).Il giudizio di Chabod,così tagliente e asseverativo,era stato accolto con entusiasmo da tutta la storiografia nazionale,ma ha dovuto subire il primo attacco indiretto con il <b>Dizionario della Resistenza,</b>Einaudi 2000-2001,a cura di Collotti-Sandri-Sessi,e poi con altri rilievi geograficamente più puntuali e politicamente e militarmente più determinati ad opera di storici locali.</div>
<div style="border: 0px; color: #262626; font-family: inherit; font-size: 1.2rem; font-style: inherit; font-weight: inherit; line-height: 1.75; margin-bottom: 1.75em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
L’importanza della più recente ricerca consiste proprio,più che nei risultati finora conseguiti,nella forte sollecitazione in direzione di una revisione conoscitiva generale che ha ridato al Sud il suo ruolo storico e ha messo in campo,oltre ai partigiani,altri soggetti sociali come concreti protagonisti della lotta resistenziale.E non deve sembrare provocatorio collocare l’inizio della Resistenza in Sicilia,in coincidenza con lo sbarco degli angloamericani nella costa più a sud dell’Isola,nella sporgenza meridionale tra Siracusa e Gela,in quella notte fatale del 9-10 luglio 1943.Da quel punto geografico le unità corazzate americane del generale Patton puntarono piuttosto rapidamente su Trapani e Palermo e quelle inglesi di Montgomery marciarono più lentamente verso Catania e <span class="skimlinks-unlinked" style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Messina.Ma</span> nel mezzo rimase una popolazione che prese posizione e reagì agli attacchi tedeschi.</div>
<div style="border: 0px; color: #262626; font-family: inherit; font-size: 1.2rem; font-style: inherit; font-weight: inherit; line-height: 1.75; margin-bottom: 1.75em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
La cosa che più colpisce nei dati di più recente acquisizione è la scoperta che molti siciliani parteciparono all’evento resistenziale ed anzi furono i primi ad iniziare la lotta di liberazione dai tedeschi quando ancora l’Italia era alleata della Germania nazista e non si prevedeva un capovolgimento di alleanza,che avverrà formalmente solo il 13 ottobre 1943.E in Sicilia,infatti,si verificarono duri scontri tra popolazione e tedeschi in grossi e piccoli paesi,ed eccidi di notevole portata,di cui nessuno fino a qualche tempo fa aveva dato notizia,tranne lo scrittore Nino Savarese nella sua “Cronachetta siciliana dell’estate 1943”che ha cercato di far conoscere l’opposizione siciliana ai tedeschi e la feroce reazione di <span class="skimlinks-unlinked" style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">costoro.Una</span> delle stragi più gravi segnalate da Savarese avvenne in un paese della cintura etnea,Castiglione di Sicilia,in cui i tedeschi il 12 agosto 1943 uccisero 16 persone,ne ferirono altrettante e misero a ferro e a fuoco l’<span class="skimlinks-unlinked" style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">abitato.Ma</span> questi fatti non furono isolati nella regione,nella quale si verificarono gravi eccidi di civili e duri scontri con i <span class="skimlinks-unlinked" style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">tedeschi.Si</span> ricordano a tal proposito,e con ricchezza di notizie,gli avvenimenti del Catanese,del Messinese,dell’Ennese e del Palermitano,che mettono in luce la presenza inconfutabile e ben documentata del movimento resistenziale in Sicilia..</div>
<div style="border: 0px; color: #262626; font-family: inherit; font-size: 1.2rem; font-style: inherit; font-weight: inherit; line-height: 1.75; margin-bottom: 1.75em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Una più chiara ricognizione storica negli ultimi tempi è collegata alla ricerca sui siciliani periti fuori dell’Isola,ricerca promossa inizialmente e meritoriamente da Giuseppe Santoro dell’ANPI di Messina(<b>I siciliani periti nei campi di sterminio in Germania,</b>ANPI di Messina 1986)e poi da Carmela Zangara dell’Istituto Siciliano per la Storia dell’Italia contemporanea “Carmelo Salanitro” di Catania(<b>Partigiani siciliani caduti,</b>,ISSICO di Catania 2007).Nella prefazione al lunghissimo elenco dei siciliani periti per la Resistenza e individuati dalla ricercatrice mediante il luogo di nascita è scritto significativamente:“La ricerca di partigiani siciliani caduti in Alta Italia durante la guerra di liberazione 1943-1945 ha lo scopo di evidenziare il contributi dei siciliani alla Resistenza al fine di onorarne la memoria e sfatare il luogo comune che vuole la Resistenza geograficamente e umanamente <span class="skimlinks-unlinked" style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">delimitata.Al</span> Nord fu fatta,del Nord è l’<span class="skimlinks-unlinked" style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">appartenenza.Non</span> fu così o almeno non fu sempre e soltanto così,perché ad essa contribuirono quei militari arruolati nell’esercito regolare che all’indomani dell’8 settembre scelsero,consapevolmente o emotivamente,lo sbandamento,favorendo in ogni caso la Resistenza”.Che sono espressioni storiograficamente assai impegnative.</div>
<div style="border: 0px; color: #262626; font-family: inherit; font-size: 1.2rem; font-style: inherit; font-weight: inherit; line-height: 1.75; margin-bottom: 1.75em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Manca però una tabulazione completa,ch’io sappia,di tutti i siciliani caduti nella lotta resistenziale e,cosa di non minore importanza,non è stato elaborato un dizionario dei siciliani più illustri che hanno dato un serio contributo all’antifascismo ed alla guerra di liberazione nazionale,a cominciare da Luigi Sturzo(esule dall’ottobre 1924),Concetto Marchesi,Renato Guttuso,Girolamo Li Causi, Pompeo Colajanni, Giorgio La Pira,Luigi Russo,Adolfo Omodeo,Elio Vittorini,Giuseppe Antonio Borgese,Salvatore Quasimodo,Ugo La Malfa, Leonardo Sciascia,Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Riccardo Lombardi,Vitaliano Brancati, Pier Maria Rosso di San Secondo,Vittorio Emanuele Orlando,<span class="skimlinks-unlinked" style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">ecc.La</span> cosa essenziale è però l’avere impostato il lavoro di ricerca per apportare una profonda correzione all’antico luogo comune o,meglio,a quella rovinosa e disdicevole vulgata storiografica che aveva escluso il Sud dalla partecipazione alla lotta di liberazione.</div>
<div style="border: 0px; color: #262626; font-family: inherit; font-size: 1.2rem; font-style: inherit; font-weight: inherit; line-height: 1.75; margin-bottom: 1.75em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Più in generale,manca una storia organica della Resistenza nel Sud,e sarebbe non solo utile,ma anche necessaria,e renderebbe giustizia alla verità storica,dopo le tante contraffazioni ideologiche,e dimostrerebbe con documentazione verificata la reale entità e consistenza della partecipazione della popolazione meridionale alla lotta resistenziale,man mano che le truppe naziste si ritiravano e gli Alleati faticosamente<span class="skimlinks-unlinked" style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">avanzavano.Certo,la</span> Resistenza nel Sud fu di breve durata,ma è comunque decisivo il fatto che il paradigma resistenziale della lotta di liberazione nazionale dal nazifascismo fosse stato in qualche misura elaborato e praticato.Importa la qualità della lotta e non la sua <span class="skimlinks-unlinked" style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">lunghezza.Anche</span> al Nord,del resto,la durata non fu poi così<span class="skimlinks-unlinked" style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">lunga.Mai</span> la quantità è prevalsa sulla qualità.</div>
<div style="border: 0px; color: #262626; font-family: inherit; font-size: 1.2rem; font-style: inherit; font-weight: inherit; line-height: 1.75; margin-bottom: 1.75em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Nei giorni successivi all’8 settembre del 1943,data dell’annuncio dell’armistizio,in molte città del Meridione si registrarono atti di aperta opposizione ai <span class="skimlinks-unlinked" style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">tedeschi.Ne</span> parla per brevi schizzi Giorgio Bocca in un capitolo della sua <b>Storia dell’Italia partigiana</b>,Mondadori 1995,titolato <b>Le ribellioni del Sud</b>,in cui però non si accenna per nulla ai precedenti avvenimenti di Sicilia e si descrive in modo piuttosto sommario,se pure con grande merito,la Resistenza “anarchica” di Napoli,Gaeta, Matera,Potenza, Benevento,Rionero in Vulture,<span class="skimlinks-unlinked" style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">ecc.Da</span> questo quadro non risulta chiaro in sostanza il significato complessivo di una tale ribellione,mentre sarebbe necessario farlo emergere con grande precisione.A Cajazzo,nel Casertano,il 13 ottobre 1943 si verificò un massacro di 23 persone di cui poco si è saputo ed è rimasto incompreso il senso fino alle tenaci ricerche di G.Agnone e G.Capobianco(v.<b>La barbarie e il coraggio,</b>Napoli 1990).Nel Casertano il numero delle vittime delle stragi fu davvero impressionante,e ciò non avvenne certo per puro caso,né per caso furono consumati 27 eccidi nazisti;né per errore tutto il Mezzogiorno fu segnato da stragi ed eccidi(v. Gloria Chianese,<b>Basilicata,Calabria,Campania,Puglia,</b>in <b>Dizionario della Resistenza,</b>nuova edizione 2006,<span class="skimlinks-unlinked" style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">pp.23-32</span>). L’eccidio di Caiazzo,assieme alle varie stragi di Giugliano,Bellona, Teverola,Mugnano,ecc.,si può considerare una modalità ormai perfezionata e omologata del ripugnante stragismo nazista,mentre le quattro giornate di Napoli e le speciali forme di resistenza nel Salernitano,nella Campania e in tutto il Sud offrono i paradigmi di vere e proprie Resistenze popolari e <span class="skimlinks-unlinked" style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">patriottiche.Ci</span>ò conduce ancora una volta a confermare l’esistenza di veri movimenti resistenziali nel Sud,dei quali non è più possibile occultare la realtà per ragioni ideologiche o di mera opportunità <span class="skimlinks-unlinked" style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">politica.Lo</span> ha ripetuto Mario Avagliano nel suo recente articolo su Raffaele Zicconi di Sommatino in provincia di Caltanissetta assassinato nell’eccidio nazista delle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944.(<b>Raffaele Zicconi.L’Icaro siciliano che morì alle Fosse Ardeatine, </b>in <b>Patria Indipendente,</b>n.7 del 24 luglio 2011).Sappiamo che alle Fosse Ardeatine scomparvero altri siciliani antifascisti.</div>
<div style="border: 0px; color: #262626; font-family: inherit; font-size: 1.2rem; font-style: inherit; font-weight: inherit; line-height: 1.75; margin-bottom: 1.75em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Lo storico Carlo Spartaco Capogreco,da parte sua,ha fatto vari studi sui luoghi di confino e sui campi fascisti di internamento al Sud spesso conosciuti solo attraverso le pagine della <span class="skimlinks-unlinked" style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">letteratura.La</span> sua attività divulgativa e di ricerca è stata davvero notevole e non ha esitato ad usare i luoghi di confino nel Centro-Sud anche come sedi,strumenti e occasioni di formazione della coscienza antifascista e resistenziale degli abitanti locali;e in un’appassionata monografia ha illustrato la figura di Dante Castellucci,detto Facio,un calabrese di Sant’Agata di Esaro in provincia di Cosenza divenuto(per il tramite del confinato politico Otello Sarzi Maditini)amico dei fratelli Cervi ed eroico protagonista di azioni militari sull’Appennino Tosco-Emiliano e giustiziato in modo infame,ad Adelano di Zeri in Lunigiana,dai suoi stessi compagni di lotta all’alba del 22 luglio 1944(v. Carlo Spartaco Capogreco,<b>Il piombo e l’<span class="skimlinks-unlinked" style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">argento.La</span> vera storia del Partigiano Facio,</b>Donzelli Editore 2007).Perciò la Resistenza non ha trovato impreparata e sguarnita l’area meridionale attraversata dal sacrificio e dall’azione di proselitismo dei confinati politici negli anni dolorosi del regime fascista ed il Sud ha potuto trovare una fonte alternativa di formazione <span class="skimlinks-unlinked" style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">politica.Ed</span> ha partecipato a tutte le vicende nazionali non in modo marginale,ma con intensità e profondità di propositi.</div>
<div style="border: 0px; color: #262626; font-family: inherit; font-size: 1.2rem; font-style: inherit; font-weight: inherit; line-height: 1.75; margin-bottom: 1.75em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Il Sud,inoltre,non può essere escluso dalla partecipazione alla lotta resistenziale per un’altra ragione,e cioè per il fatto di per sé evidente che molti militari meridionali sbandati dopo l’otto settembre 1943 costituirono al Nord diverse formazioni partigiane e alimentarono quella che è stata concepita tradizionalmente come l’unica<span class="skimlinks-unlinked" style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Resistenza.Lo</span> ha riconosciuto per primo,nel dopoguerra, un letterato ed umanista di chiara fama,il docente Augusto Monti del Liceo Classico “Massimo d’Azeglio” di Torino,in un suo intervento chiarificatore sul numero 4/1952 della rivista togliattiana “Rinascita” titolato <b>Il movimento della Resistenza e il Mezzogiorno d’Italia.</b>Egli riteneva che le formazioni partigiane che operarono “sui monti che fan ghirlanda alla pianura del Po” furono almeno per il quaranta per cento costituite da uomini del Mezzogiorno.Questi uomini in realtà erano stati in buona parte militari che dopo l’8 settembre 1943,nella fase del cosiddetto sbandamento, abbandonarono la divisa militare e fecero la loro scelta resistenziale,anziché passare più facilmente all’esercito repubblicano di Salò che assicurava vitto, alloggio e <span class="skimlinks-unlinked" style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">quattrini.In</span> alcune città dell’Italia settentrionale in cui si coltiva più degnamente la memoria storica,le commemorazioni del 25 aprile vengono spesso utilizzate per ricordare,appunto,i partigiani meridionali che hanno pagato con la vita la loro dura e pericolosa scelta antinazista.Potrei indicare molti cippi commemorativi piantati in Toscana,nell’Emilia,nelle Marche,nel Veneto,nel Piemonte e nella Liguria,in cui la memoria è stata giustamente rivolta a onorare quegli uomini caduti per la libertà di tutti.</div>
<div style="border: 0px; color: #262626; font-family: inherit; font-size: 1.2rem; font-style: inherit; font-weight: inherit; line-height: 1.75; margin-bottom: 1.75em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Uno spazio ulteriore dovrebbe essere riservato all’esperienza dell’internamento di quei militari meridionali che non vollero collaborare con l’esercito nazista e che preferirono la terribile scelta dei Lager.I conti esatti non sono ancora stati fatti,anche se,come si è visto,qualche studioso ha già iniziato a compilare l’elenco dei militari siciliani periti nei campi di <span class="skimlinks-unlinked" style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">sterminio.Tra</span> gli IMI colpisce,certo,la vicenda del soldato-ragazzino Gioacchino Virga di Palermo, deportato in diversi Stalag,compagno di prigionia di Alessandro Natta e Giovanni Guareschi e morto di fame e di freddo il 14 marzo 1945 a Norimberga,Sono state di recente rinvenute e pubblicate alcune sue lettere molto strazianti indirizzate alla famiglia,e questa documentazione contribuisce ad arricchire le fonti storiche e serve alla ricostruzione della verità sui militari italiani e,nel nostro caso,su quelli meridionali che non vollero aderire al <span class="skimlinks-unlinked" style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">nazifascismo.Il</span> loro sacrificio non può essere sottaciuto e la loro azione decisa e commovente rientra di diritto,necessariamente,nella storia complessiva della Resistenza,di cui sarebbe ormai il tempo di procedere ad una ricostruzione storiografica più convincente e verace,come per l’altra e non meno importante opposizione,quella del tutto disarmata,di donne,frati,suore e parroci che hanno svolto un’opera di assistenza e di cura assai rischiosa e civilmente determinante(v. S. Ragonesi,<b>Cristoforo Arduino <span class="skimlinks-unlinked" style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Terzi.Un</span> vescovo apuano tra fascismo,guerra civile e dopoguerra,</b>Comune di Carrara 2003).Tutto ciò porta alla conclusione che la ricostruzione della Resistenza deve avere un respiro più largo ed una prospettiva nazionale, e non più localistica e municipalistica,né falsamente ideologica,secondo la più realistica e aggiornata ricerca storiografica.</div>
<div style="border: 0px; color: #262626; font-family: inherit; font-size: 1.2rem; font-style: inherit; font-weight: inherit; line-height: 1.75; margin-bottom: 1.75em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
(di <b>Salvatore Ragonesi</b>)</div>
</div>
GMChttp://www.blogger.com/profile/12064325734945106662noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9109390459456735809.post-11196017480503565502014-08-19T12:35:00.002+02:002014-08-19T16:38:47.111+02:00CRONOLOGIA DELLA RESISTENZATRATTA DAL SITO : http://www.storiaxxisecolo.it/ DA DOMANI PUBBLICHERO' LA CRONOLOGIA DI QUEI GIORNI CHE CAMBIARONO LA STORIA DELLA MIA FAMIGLIA, DELL'ITALIA E DEL MONDO<br />
<br />
<a href="http://www.storiaxxisecolo.it/">Cronologia della resistenza</a>GMChttp://www.blogger.com/profile/12064325734945106662noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9109390459456735809.post-31556289749485738892014-08-19T11:12:00.000+02:002014-08-19T16:39:16.290+02:00LA SICILIA.IT: commemorazione a Sommatino<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
dal sito Lasicilia.it ho appreso quanto segue:</div>
<br />
<table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" class="MsoNormalTable" style="mso-cellspacing: 0cm; mso-padding-alt: 0cm 0cm 0cm 0cm; mso-yfti-tbllook: 1184; width: 100%px;">
<tbody>
<tr>
<td style="padding: 0cm 0cm 0cm 0cm;"></td>
<td colspan="2" style="border: none; mso-cell-special: placeholder; padding: 0cm 0cm 0cm 0cm;" width="623"><div class="MsoNormal">
<br /></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td style="padding: 0cm 0cm 0cm 0cm; width: 20.25pt;" width="27"><div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<br /></div>
</td>
<td style="padding: 0cm 0cm 0cm 0cm; width: 452.25pt;" width="603"><div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<br /></div>
</td>
<td style="padding: 0cm 0cm 0cm 0cm; width: 15.0pt;" width="20"><div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<br /></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td style="padding: 0cm 0cm 0cm 0cm;"><div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; mso-no-proof: yes;"><!--[if gte vml 1]><v:shape id="Immagine_x0020_8" o:spid="_x0000_i1026"
type="#_x0000_t75" alt="http://giornaleonline.lasicilia.it/GiornaleOnLine/images/trasp.gif"
style='width:.75pt;height:.75pt;visibility:visible;mso-wrap-style:square'>
<v:imagedata src="file:///C:\Users\CIANCA~1\AppData\Local\Temp\msohtmlclip1\01\clip_image009.gif"
o:title="trasp"/>
</v:shape><![endif]--><!--[if !vml]--><img alt="http://giornaleonline.lasicilia.it/GiornaleOnLine/images/trasp.gif" border="0" height="1" src="file:///C:\Users\CIANCA~1\AppData\Local\Temp\msohtmlclip1\01\clip_image009.gif" v:shapes="Immagine_x0020_8" width="1" /><!--[endif]--></span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p></o:p></span></div>
</td>
<td style="background: white; padding: 0cm 0cm 0cm 0cm;"><div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<br /></div>
<div align="right" class="MsoNormal" style="margin-bottom: 12pt; text-align: right;">
<span style="color: #4c4c4c; font-family: "Helvetica","sans-serif"; font-size: 9.0pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Sabato 26 Aprile 2014 CL Provincia
Pagina 30 </span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 19.5pt;">Panorama</span><span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 19.5pt;"><br />
<br />
</span><span style="color: #4c4c4c; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.5pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Sommatino. c. s) Si è svolta la commemorazione della
Liberazione. «Anche quest'anno abbiamo voluto ricordare questo evento
attraverso un programma, - dice il sindaco Crispino Sanfilippo - in
collaborazione con l'Associazione nazionale partigiani d'Italia che ha
conciliato la festa della Resistenza e il giorno della memoria per i
sommatinesi che hanno lottato contro il Nazifascismo». Il corteo ha percorso
le vie dove hanno avuto i natali i partigiani di Sommatino. Sono stati
ricordati Vincenzo e Giuseppe Sanguedolce, Salvatore Auria, Vincenzo Tricoli
e Raffaele Zicconi. Alla fine della cerimonia è stata scoperta alla Villa
Garibaldi una lapide dove sono ricordate tutte le persone che hanno
sacrificato la vita per la libertà. Nutrita la presenza di cittadini, associazioni,
consiglieri e amministratori comunali, nonchè autorità militari, civili ed
ecclesiali. «Sono onorata di aver rappresentato - dice il vice presidente del
consiglio comunale Giusy Auria - l'intero Consiglio comunale, in questo
giorno molto importante. Sono stata onorata di aver anche scoperto la lapide
in cui vi sono iscritti tutti i partigiani morti durante la Resistenza,
rappresentando così tutti i partigiani sommatinesi, una doppia commozione
poiché nella mia famiglia abbiamo avuto Salvatore Auria morto per i valori
della libertà». Il materiale fotografico che ha raffigurato la storia di quei
terribili anni è stato messo a disposizione dallo storico Enzo Giuliana che
ha proposto di intitolare alcune via cittadine ai partigiani Vincenzo Tricoli
e Raffaele Zicconi.</span><span style="color: #4c4c4c; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.5pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br />
</span><span style="color: #4c4c4c; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.5pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Carmelo Sciangula</span><span style="color: #4c4c4c; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.5pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br />
<br />
</span></div>
</td><td style="padding: 0cm 0cm 0cm 0cm;"><br /></td></tr>
</tbody></table>
GMChttp://www.blogger.com/profile/12064325734945106662noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9109390459456735809.post-15069196158505279542014-07-24T07:52:00.002+02:002014-08-19T16:49:39.938+02:00Olocausto, svelato l'orrore dopo 70 anni: l'archivio Onu sui crimini quotidiani<a href="http://www.repubblica.it/esteri/2014/07/17/foto/svelato_l_orrore_dopo_70_anni_aperto_l_archivio_onu_sui_crimini_di_guerra-91823691/1/#1">http://www.repubblica.it/esteri/2014/07/17/foto/svelato_l_orrore_dopo_70_anni_aperto_l_archivio_onu_sui_crimini_di_guerra-91823691/1/#1</a>GMChttp://www.blogger.com/profile/12064325734945106662noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9109390459456735809.post-40293379425785080092014-05-29T08:00:00.000+02:002014-05-29T08:00:09.155+02:00TELEGIORNALE DELLA STORIA - DI ROBERTO OLLA<div class="mbs fwn fcg" data-ft="{"tn":"C"}" style="background-color: white; color: grey; font-family: Helvetica, Arial, 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 15.359999656677246px; margin-bottom: 5px;">
<div class="_5pcn fwb" data-ft="{"tn":"k"}" style="font-weight: bold;">
<a href="https://www.facebook.com/tgstoria/photos/a.352238631459084.103731.316153075067640/876695625680046/?type=1&fref=nf" style="color: #3b5998; cursor: pointer; text-decoration: none;">Telegiornale della Storia</a></div>
</div>
<div class="mtm _5pco" data-ft="{"tn":"K"}" style="background-color: white; color: grey; font-family: Helvetica, Arial, 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 15.359999656677246px; margin-top: 10px;">
<div class="text_exposed_root text_exposed" id="id_5386cbfa801fb9c65267167" style="display: inline;">
<div style="margin-bottom: 1em; margin-top: 1em;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 1em; margin-top: 1em;">
Comunicato stampa<br />Speciale Tg1 presenta "PAP<span class="text_exposed_show" style="display: inline;">AVERI ROSSI SULLA STRADA PER ROMA", di Roberto Olla, in onda su RaiUno domenica 1 giugno, alle ore 23,30. Un documentario girato sui luoghi della battaglia, e in Inghilterra, in Normandia, con filmati storici inediti prevenienti dagli archivi americani, inglesi e neozelandesi, realizzato in occasione del 70º anniversario della liberazione di Roma. Le riprese sono di Paolo Carpi. Il montaggio è di Valentina Fravili<br />"Quando la storia si distacca dalla giustizia, la libertà si misura in croci", è una strofa della canzone polacca "Papaveri Rossi" che racconta la grande battaglia di Monte Cassino nella primavera del 1944. Settanta anni fa, nonostante le devastazioni dei bombardamenti, la strada verso Roma era piena di papaveri ma era bloccata dalla tenace resistenza delle armate naziste. Per liberare la città eterna, durante i quattro mesi di battaglia, combatterono e morirono giovani di tanti popoli diversi: gli americani del Texas, gli inglesi e gli australiani, i neozelandesi e i maori, i nissei (nippoamericani) e i sikh, i gurkha e i terribili maghrebini, colpevoli di tante violenze, i canadesi e i polacchi, i cobelligeranti italiani e i patrioti della Brigata Maiella. Nelle mani dei monaci è nata la cultura europea e i popoli, che si sono riconciliati con i tedeschi, riconoscono che da Monte Cassino passano le radici dell'Europa unita per la pace.</span></div>
</div>
</div>
GMChttp://www.blogger.com/profile/12064325734945106662noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9109390459456735809.post-76727804591842415672014-05-13T18:32:00.002+02:002014-05-13T18:34:19.073+02:00Il Visconti ritrovato sull'eccidio delle fosse Ardeatine<a href="http://www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2014/05/09/news/documentario_ritrovato-85654303/">Il Visconti ritrovato</a><br />
<br />
<br />
<span style="background-color: white; font-family: SourceSansProRegular, Arial, 'Helvetica Neue', Helvetica, sans-serif; font-size: 28px; line-height: 32px;">Ritrovato il debutto del grande regista con il cinema di verità dedicato all'eccidio. Ne parla il professore che lo ha riportato in Italia</span>GMChttp://www.blogger.com/profile/12064325734945106662noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9109390459456735809.post-32090799501770872182014-04-25T12:23:00.004+02:002014-04-25T12:40:53.616+02:00W LA LIBERTA' (CHE NON ABBIAMO SAPUTO APPREZZARE)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/BeK0lWGTzEY?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<br />GMChttp://www.blogger.com/profile/12064325734945106662noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9109390459456735809.post-27906783000687424402014-04-11T19:02:00.001+02:002014-04-11T19:10:32.660+02:00LA MEMORIA DEGLI UTLIMI<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/q7JsHXWoZgE?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<br />
<a href="http://www.bifest.it/film/la-memoria-degli-ultimi"><span style="color: white;">http://www.bifest.it/film/la-memoria-degli-ultimi</span></a>GMChttp://www.blogger.com/profile/12064325734945106662noreply@blogger.com0