A chi follemente amo.
Forse nelle mie lunghe e tormentate dormiveglie?
Forse nei miei sogni popolati di strane chimere e di dolci realtà?
Dove, dove fu che ebbi per la prima volta la percezione del dolce effluvio che emana da te?
Forse è più in là ! ma in quale delle miei innumerevoli vite t’ho incontrata la prima volta?
Perché sento, sento che non è naturale l’amore che nutro per te.
È l’amore che si ha per le cose sacre, è la venerazione che si ha per le cose non di questa terra.
Sento che non è la prima volta che ti amo, ma che ti ho amata sempre.
È una continuità di affetto che è data forse da un’eternità, forse da quando le nostre anime hanno cominciato a cercarsi affannosamente, assetate di amore, di carezze, di gioia, nella notte dei tempi.
È una continuità che ci porterà a ricercarsi sempre, per generazioni e generazioni, e sotto differenti spoglie, sapranno sempre trovarsi.
E tu sarai sempre mia, come io sono tuo.
E al di sopra dei nostri corpi mortali trionferanno le nostre anime con il loro amore immortale.
Ho spiritualizzato così, ed eternato il nostro amore, al di sopra del fango della vita, al di sopra del materialismo che vige e impera nel nostro pensiero e sulle nostre azioni.
Come t’ho amata allora, che vestito di pelli ancora sanguinolenti l’uomo abitava le caverne, nello stesso modo l’anima mia tornerà quando si troverà davanti allo spettacolo eccezionale del supremo giudizio.
E anche allora sarò vicino a te, disperatamente mi aggrapperò a te, per finire in un ultimo amplesso e in un ultimo bacio, con te nel nulla.
Se così non fosse t’amerò ancora, e continuerò ad attingere dalle tue labbra , dal tuo corpo, dai tuoi occhi la vita che mi occorre per conquistare la felicità per te.
Ecco come ti amo tesoro mio.
Da quando ho cominciato a respirare, ho iniziato ad amarti, perché sei la mia vita, sei l’aria che respiro, sei la mia felicità. Credo di aver colto la fragranza di tutti i fiori. Da quello delicato delle violette, a quello dolce e soave delle magiche rose dei giardini di teheran, dal mughetto gentile al misterioso ciclamino del Tibet.
Ma tu sei l’unico fiore che abbia la grazia di tutti i fiori, il mistero di tutti i profumi il fascino di quel tuo profumo che mi stordisce, che come magica droga mi trasporta nel regno dei sogni, per sognare di te, accanto a te, per vivere in questo sogno tutta la felicità della mia esistenza.
Ed ecco il mio materialismo infranto; ecco il mio cinismo, la mia spregiudicatezza piegate alla tua grazia. Ecco la mia esuberante spavalderia ai tuoi piedi.
Ti amo tesoro mio, t’amo con tutta la passione che può destare un amore vero, t’amo perché sei tutto il mio mondo. Senza te non c’è vita, non c’è luce, non c’è gioia.
Perché sono tuo, sempre tuo , eternamente tuo
Ti bacia tanto tanto
linetto
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