lunedì 20 maggio 2013

RENATO TAMASSIA - UNA VITTORIA AMARA





Nove mesi di “Roma città aperta”, collaborando al Fronte militare clandestino
 al fianco del Colonnello Giuseppe Cordero di Montezemolo

la lotta di liberazione a roma

fra tante speranze e amare disillusioni

Giulio Tamassia, in qualità di protagonista della guerra di liberazione e di Comandante del Presidio Militare della Capitale, ricevette successivamente
la Medaglia d’argento al valor militare.


Presentazione in anteprima nazionale


L’ANPI di Roma e l’ANCFARGL presentano il libro, Una vittoria amara. Diari e lettere di Giulio Tamassia e di sua moglie Bianca (1943-45)(Marlin Editore, pp. 528, euro 18.00), di Renato Tamassia, mercoledì 22 maggio 2013, alle ore 18, presso la Casa della Memoria e della Storia in via San Francesco di Sales n. 5 a Trastevere - ROMA. Interverranno: Mario Avagliano (Storico, V. Presidente ANPI Roma), Giuliano Manzari(V. Presidente Naz. ANCFARGL e Direttore del Centro Studi e Ricerche sulla guerra di Liberazione), e Alessandro Portelli (Presidente del Circolo “Gianni Bosio”).

 

IL LIBRO

Costruito sapientemente come un puzzle o un mosaico volto a narrare il tragico biennio 1943-45, dallo sbarco angloamericano in Sicilia alla fine dell’immane conflitto mondiale, il libro raccoglie ampi stralci dei diari e della corrispondenza di un alto ufficiale dell’esercito italiano e di sua moglie, oltre che di alcuni loro parenti ed amici. L’alto ufficiale è il generale Giulio Cesare Tamassia, che dopo l’armistizio del settembre 1943 da Trieste raggiunge la capitale e vive i nove mesi di “Roma città aperta”, collaborando al Fronte militare clandestino, al fianco del colonnello Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo. Medaglia d’argento al valor militare, dopo la liberazione di Roma fu nominato Comandante del Presidio Militare della capitale. La moglie, Bianca Mazzarotto, è una donna dal carattere forte, colta, apprezzata come scrittrice e studiosa di letteratura. Trasferitasi da Trento con il figlioletto Renato a Venezia e poi a Scomigo, in provincia di Treviso, segue di qui giorno per giorno, con trepidazione, le sorti del marito e dell’Italia. La loro è una testimonianza avvincente di quel periodo storico. Le difficoltà della vita quotidiana, la nostalgia della libertà, il dolore per la patria ferita, la disperazione per i tanti morti e le drammatiche devastazioni sono i temi ricorrenti di queste pagine, insieme alla constatazione che, fra tante speranze, la lotta di liberazione fu anche apportatrice di amare disillusioni.


L’AUTORE

Renato Tamassia è nato a Trento nel 1940. Ha vissuto a Roma e poi a Venezia, dove ha compiuto gli studi, poi di nuovo a Roma dove attualmente risiede. Laureato in archeologia, ha seguito corsi di perfezionamento a Parigi e ha lavorato presso le università di Siena e di Perugia, partecipando contemporaneamente a campagne di scavo in Italia e nel Vicino Oriente. Negli ultimi anni i suoi interessi si sono concentrati sulla storia contemporanea e in particolare sugli anni della seconda guerra mondiale e della resistenza. In questa prospettiva ha curato la pubblicazione del romanzo inedito di sua madre, Bianca Tamassia Mazzarotto, La miniatura sepolta (2010), che si svolge appunto in quegli anni.


L’ASSAGGIO

<<Dal ponte sul Fersina mi accorgo che non c’è più. Il 13 maggio alle ore 14 la nostra casa, la bella casa tanto amata casa nostra, ha cessato di esistere. Un cumulo di macerie. Resta su uno spigolo della cucina. Hanno trovato subito i cadaveri dell’avvocato e della Signora Slucca. Rita è stata trovata solo ieri mattina presso il cancello, senza una mano, con la testa schiacciata, già decomposta in parte…>>


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